Saltiamo la prima

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Rimase ancora un attimo sdraiata sul letto e poi uscì dalla camera.
"Hey mamma possiamo parlare un attimo" disse la ragazza entrando nella cucina.
"Hey tesoro dimmi" disse la madre della ragazza pulendo le mani su un grembiule da cucina.
"Ho sentito una voce prima che mi parlava dicendo fosse la mia anima gemella. Emma non sa più cosa fare per prendermi in giro"
Disse lei ridacchiando dopo essersi seduta su una sedia sul tavolo il più vicino possibile alla madre.
"Emma è uscita con papà stamattina presto, forse stavi sognando"
La ragazza si bloccò guardando la mamma, non stavo dormendo, mi sono svegliata alle 6 e sono stata un po' al telefono"
La mamma non la stava più guardando ormai, stava preparando la colazione per lei e la figlia, non le rispose nemmeno.
"Senti...hai mai sentito la voce di papà prima di conoscerlo?" Chiese lei attenta, iniziava a sembrarle davvero strana quella situazione.
"Cosa?"
"Voglio dire, ti è mai sembrato di, cioè quando hai compiuto 17 anni hai mai sentito una voce nella tua testa che ti...parlava?"
"Ma di che stai parlando Esmeralda?"
"Io niente scusa, non so cosa mi sia passato per la testa, probabilmente hai ragione dormivo" chiusero lì l'argomento e iniziarono a fare colazione con i pancake preparati poco prima dalla madre.
Esmeralda fece per uscire dalla stanza quando si bloccò sul posto.
Stava pensando se andare davvero ai 'tre manici di scopa', il bar a tema Harry Potter più bello che ci fosse in città.
Alla fine si decise.
"Mamma senti vado ai 'tre manici di scopa' oggi pomeriggio va bene?"
"Certo, con chi vai?"
La ragazza si fermò a pensare, se le avesse detto che sarebbe andata con la sua anima gemella probabilmente l'avrebbe presa per pazza.
"Con...Ale"
La mamma le sorrise e la salutò.
La ragazza salì le scale e si diresse in camera sua, si mise le scarpe e prese un giacchetto leggero mettendosi lo zaino in spalla e uscendo di casa dopo aver salutato di nuovo la madre.
Si diresse verso scuola con le cuffiette nelle orecchie, ci arrivò in poco tempo, casa sua non era molto lontano dalla scuola, arrivata si fermò e aspetto il suo migliore amico.
"Hey"
Si tolse una cuffietta e si girò verso la voce.
"Hey"
"Senti possiamo parlare di una cosa, complicata credo?"
Lui la guardò con sguardo interrogativo e tirò fuori dalla tasca dei jeans il telefono guardando l'ora.
"Riesci a dirlo in 5 minuti?"
Lei stava per rispondere ma fu fermata subito.
"Aspetta non importa, saltiamo la prima devo fare colazione" e si diressero verso un bar vicino sedendosi nelle sedie fuori.
"Buongiorno, pronti per ordinare?" chiese un ragazzo avvicinandosi al tavolo, con un blocchetto di carta.
"Per me un estathè alla pesca" chiese la ragazza sorridendo al ragazzo, lui ricambiò continuando a guardarla, anche quando l'amico ordinò non smise di guardarla, dopo un attimo di trance si riprese e prese l'ordine dell'altro.
Se ne andò e dopo un minuto tornò con l'ordine dei ragazzi per poi rientrare all'interno del bar.
Parlarono un po' di cose a caso e poi sembrò che ad entrambi venne un'illuminazione, si guardarono e Alessandro parlò.
"Dimmi tutto"
"Si, stamani sentivo una voce parlarmi, pensavo che fosse Emma a farmi uno scherzo ma mamma ha detto che era già uscita da un po', secondo lei invece sognavo ma io l'ho sentita"
Spiegò lei, lui iniziò a guardarla attentamente.
"E cosa ti diceva?"
Quella domanda la stupì, Alessandro aveva compiuto 17 anni prima di lei, magari non era permesso a nessuno raccontare che ad una certa età si sarebbe potuta sentire la propria anima gemella, sciocchezze, era impossibile.
"Beh, mi spiegava che non era Emma perché io continuavo a dire di smettere di fare scherzi, e poi diceva che a 17 anni tutti potevano sentire la propria anima gemella e che lui mi aveva già sentito prima di allora perché li ha compiuti prima di me, lui...lui ha detto che, cioè non so come spiegartelo ma ha detto che mi aveva sentito parlare a mamma quando sono caduta dopo aver compiuto 17 anni, capisci?"
Il ragazzo la continuò a guardare senza batter ciglio.
"Ma dimmi qualcosa accidenti, è successo anche a te?"
"Assolutamente no, magari aveva ragione, hai sognato"
"No Ale io non credo, mi ha dato appuntamento ai tre manici di scopa capisci?"
Disse lei decisa.
"Non capisco se anche te un po' pensi di aver sognato o sei assolutamente sicura che sia successo"
Disse lui scuotendo leggermente il capo.
"Non lo so neanche io sai"
"Beh allora oggi vai ai tre manici di scopa e scoprilo, anche se mi sembra un po' stupido, vuoi che venga con te?"
"Si grazie"
"Bene era solo questo ciò di cui volevi parlarmi?"
"Si"
"Allora andiamo dai" si alzarono, il ricciolo andò a pagare al bancone e si avviarono verso la scuola.
Si divisero prendendo due strade diverse essendo in classi differenti e si diressero ognuno nella propria classe.
Quel giorno scolastico sembrò passare abbastanza in fretta, presto si fecero le 13, ed Esmeralda uscì da scuola, andò verso l'imbocco per entrare nella via della scuola e aspettò Alessandro, una testa nera riccioluta si avvicinò e lei lo riconobbe.
"Andiamo a mangiare con gli altri?" Chiese lui mentre dei ragazzi si avvicinavano a loro, lei annuì e si diressero in una pizzeria.
"Mangiate qui o portate via?"
"Via" rispose uno dei ragazzi, Simone.
Aspettarono vari minuti fino a che le pizze non fossero pronte e andarono in una spiaggia, in riva al mare.
Dopo chiacchiere e risate si fecero presto le 16:30, un ragazzo iniziò ad alzarsi per andare via, e anche Esmeralda si alzò.
"Andiamo?" Chiese al migliore amico che parlava con una ragazza.
"Si certo"
"Andate già via? Dove?"
"Dobbiamo andare in un posto per Esme, magari ci vediamo stasera se ci siete"
Lei annuì in senso di accordo e il resto dei ragazzi affermarono che li avrebbero chiamati più tardi.
Salutarono tutti e iniziarono a camminare.
"E se c'è davvero qualcuno?"
"Vorrà dire che sono magica e magari, quello era davvero un sogno, magari faccio sogni premonitori"
Disse lei gesticolando con le mani come se stesse facendo qualche incantesimo.
"No stupida non sono quelli" disse lui ridendo e dandole una piccola spinta. Presto si ritrovarono davanti ai tre manici di scopa, mancavano 10 minuti alle 17.
"Sai che aspetto ha?"
Chiese poi Alessandro cogliendo alla sprovvista la ragazza.
"No, ha detto che ha i capelli rossi, quanti ragazzi ci potranno mai essere oggi ai tre manici di scopa con i capelli rossi?"
Lui annuì, entrarono nel bar e si misero in due tavoli diversi, per evitare che il ragazzo entrando non pensasse che non fosse lei.
Ogni tanto si scambiavano qualche sguardo, fino a che 1 ora più tardi lei si stancò e si alzò.
Non era arrivato nessuno, si era davvero sognata tutto, per quanto sembrasse così reale quella conversazione, era tutto finto, si sentì una grandissima stupida e senza proferire parola i due se ne andarono.

Spazio ☀️🌻
Ok ho cercato qualche nome da usare per la ragazza ma l'unico che mi attraeva era Lea, però alla fine ho optato per il mio nome scusate.
Sulla sorella pure, ho una "sorella" di nome Emma ma ha 8 anni, il babbo me lo sono inventato perché in realtà io non conosco il mio e per quanto riguarda la madre, mia mamma non mi fa i pancake a colazione rip.
La ragazza ha solo il mio nome, mi piacerebbe avere i capelli neri e gli occhi verdi, sad.
Avrà un po' il mio carattere ma proprio in piccole parti.
Il migliore amico è il mio migliore amico, si chiama Alessandro, è più grande di me di pochi mesi e ha i capelli ricci, per quanto riguarda il gruppo, quello me lo sono inventata, quindi non penso scenderò mai nei particolari, prima lo avevo ma ora c'è gente nuova e io non lo frequento (ciao ho una mamma che non mi fa uscire con il mio migliore amico perché pensa che la gente con cui esce lui sia gente drogata)
E poi basta penso di aver finito con le comunicazioni apparte dire che dove abito io non c'è un bar a tema i tre manici di scopa, ma questo fa male comunicarlo perché vorrei ci fosse.
Spero che la storia vi piaccia, e se vi va, vi chiedo di mettere un like please💕.
🌻☀️

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