I

3.7K 111 29
                                    

Aᴍᴀᴠᴏ ǫᴜᴀʟsɪᴀsɪ ᴄᴏsᴀ ᴇ ᴘᴇɴsᴀᴠᴏ ᴄʜᴇ ʟ'ᴀᴍᴏʀᴇ ғᴏssᴇ ʟᴀ ᴄᴏSᴀ ᴘɪᴜ́ ʙᴇʟʟᴀ ᴄʜᴇ possa esistere...
...ᴘᴜʀᴛʀᴏᴘᴘᴏ ᴇʀᴏ sᴏʟᴏ ᴜɴᴀ ʙᴀᴍʙɪɴᴀ, INCAPACE DI COMPRENDERE.

•in tribunale•

<<ti ho in pieno>> dissi ad alta voce, parlando verso l'uomo.
<<aspetti c'è un'errore!>> urló lui <<l'ho visto, ha ucciso mio fratello praticamente in casa mia, davanti a me. Come fate a non credermi!>>

Deglutii pronta per partire e mettere le carte in gioco <<mi scusi, ma logico che non riusciamo a crederla>> feci una pausa per farlo riflettere <<quando è successo questo
evento?>>

Aggrottò la fronte e rispose poco dopo <<la settimana scorsa>>. Detto ciò io continuai <<a che ora?>>

<<verso le 18 e un po'>> disse lui con voce spezzata, percepivo il suo dolore.

Guardai bene il foglio che avevo davanti <<e perché qui risulta che la chiamata all'ambulanza venne fatta alle 7 di sera? Cosa ha fatto in esattamente un ora dall'accaduto?>> chiesi attaccandolo: nessuna via di scampo.

In quella stanza cadde un silenzio allucinante, distrutto, a volte, dai sussurri seccanti delle persone che stavano assistendo.

<<ha nascosto qualcosa?>> chiesi io facendo la finta insospettita, per poi voltarmi verso l'uomo al di là della cattedra, il giudice. Ormai, questo santo processo, era iniziato un paio di mesi fa, e il continuo bisogno di cercare motivi per scagionare l'uomo che ritenevano l'omicida, erano sempre più difficile da trovare.

<<signore, non è stata trovata nessuna arma del delitto, quindi mi pare ovvio cosa sia successo in quell'ora>> dissi io bagnandomi le labbra, dopo aver stretto la mia piccola coda.

<<Non trovavo il cellulare!>> affermó lui velocemente <<è arrivato mio figlio e non appena è entrato gli ho preso il telefono e ho chiamato la polizia>> finí, sbattendo poi le mani sul tavolo, facendomi balzare.
Il giudice mi fissó un po' titubante, dopo tutti questi mesi, così tante cose erano uscite fuori che non ci si capiva più nulla.

Dopo un paio di ore, ritornammo nella sala, per leggere i verdetti e capire le sorti di entrambi gli uomini. Il giudice si rimise sulla propria sedia, prendendo in mano il mucchio di tolgo.

<<il caso è ufficialmente chiuso>> guardai di sfuggita il "padre", terrorizzato. <<In merito all'uccisione di suo fratello, lei, signor Patrick O'Brien, è accusato di aver commesso questo tragico assassinio. Per questo, le saranno dati anni di carcere belli e buoni!>>

L'uomo cominció ad urlare e a sostenere di essere innocente, prima di essere portato via dalla sala. Salutai con il capo il signor Sanchez, il giudice, e ripresi tutti i fogli sparsi sul bancone.

Mi avvicinai al criminale di nome Allen e mi piegai all'altezza del suo orecchio, così da sussurrargli un consiglio <<dovrai stare lontano da questa città per un po', ho parlato con alcune persone e grazie a ciò sono riuscita a fartela scappare. La prossima volta non ti salvo più, intesi?>>

Lui annuì senza dire nulla.
Presi tutto il necessario e con la borsa in spalla me ne andai a mento alto.

——
Seduta alla scrivania digitavo la scheda del criminale salvato poco prima. Salvo colpevoli che non lo meritano e punisco innocenti.

Nel mentre riflettevo continuavo a scrivere le testimonianze di quest'uomo: Allen, ex sospettato nell'omicidio di un'uomo di 57enne, fratello di Patrick O'Brien.
Ora come ora posso anche toglierlo dalla lista dei sospettati, avendo finito il caso. Nessun familiare si è presentato.

Bevvi un sorso del mio caffè e cominciai a osservare la mug-shot di Allen: lo osservai, sapendo di conoscerlo, anche troppo bene.
Feci un balzo sentendo qualcuno sbattere i palmi sulla scrivania: il direttore.

<<Buongiorno Mr. John, la vedo in forma oggi>> dissi facendo un finto sorriso, per far sembrare credibile la cosa detta prima.
<<anche lei signorina Rapp>> e mi toccò la guancia: di rimando, mi venne più che spontaneo, fare una faccia disgustata.

<<nuovo caso signorina>> disse lui mettendosi a posto la cravatta <<guardaci un pochino>> disse poi buttandomi il fascicolo azzurro sul tavolo.

Si schiarii sistemandosi la cravatta con una mano, prima di parlare <<oggi ha fatto un buon lavoro>>

Mi ha ricattato dicendomi che se non avessi salvato quest'uomo avrei perso il lavoro.

<<signorina Rapp, ha un nuovo caso, buona fortuna>> disse buttandomi altri fogli a casaccio sulla scrivania, ripetendomi la frase per una seconda volta.

Lo guardai schifata e poi mi rivolsi al fascicolo, prendendolo con una mano per aprilo: appena vidi la foto mi tirai indietro <<Mr John, questo non lo faccio>> dissi indicandolo <~mi rifiuto>> continuai.

Lui cominció a ridere e si posó dietro di me, con le mani sui braccioli della sedia <<certo che lo farà>> disse avvicinandosi a me quasi da sentire le sue labbra sul mio orecchio.
Deglutii e stetti in silenzio, per paura di vomitare.

Mi diede un lieve bacio fra i capelli: chiusi gli occhi e cercai di immaginarmi un ragazzo perfetto al posto suo. Ero così disperata che ero arrivata a pensare pure questo..

Guardandosi in fine allo specchio del mio ufficio, uscí a testa alta.
Come fa a non avermi sulla coscienza. Non ho mai pensato di voler avere una vita così. Avrei preferito rimanere a casa mia, ma quando non te lo puoi permettere, devi scappare. Funziona così.

Mi rimisi a posto i capelli neri e pulendomi il vestito mi rimisi composta sulla sedia, per osservare bene il mio prossimo cliente e capire con chi avere a che fare.
Lo aprii e rimasi di nuovo muta.
Direi di aver a che fare con una persona molto stretta: proprio per questo mi rifiuto.

Richiusi con forza il mucchietto di fogli e tenendolo ben saldo al radio del braccio, uscí dalla porta dell'ufficio, intenta nell'andare in quello del Mr e incontrarlo di nuovo...

Percorsi vari corridoi e sorpassai diverse camere, vuote e non, prima di arrivare a destinazione.

Sospirai.
Mi misi bene gli occhiali neri e bussai alla porta trasparente, coperta da una tendina di placche metalliche grigiastre....

|| spazio autrice ||
Allora, so che gli avvocati non lavorano cosí, ne sono consapevole.
Sto cercando di rendere questa storia il più reale possibile, ma se facessi un descrizione completa di come un'avvocata risolve un caso non sarei mai in grado di pubblicare questo libro:3.
Comunque sia, spero vi piaccia:3
-B

Laugh now Cry Later || Dylan O'Brien ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora