𝟝𝟚

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<<non pensi di essere stata un po' troppo aggressiva michi?>> mi domandò Dylan, cercando di stare al mio passo, come faceva anche Kiara. <<cioè nel senso, potevi evitare di ustionargli il viso.... tu non credi?>>

Lo guardai con un leggero disprezzo in viso <<no, se non lo avrei fatto non saremmo riusciti a prendere la macchina. Per una volta cercate di essere grati>> e sbuffai.

Non va mai bene a nessuno quello che faccio, seriamente.
Montammo nell'auto bianca e, senza dire una parola, partimmo per tornare al pub.

Una volta entrata, a passo svelto, corsi verso gli altri, che ci stavano aspettando ansiosi.

<<ce l'abbiamo fatta>> urlettai felice <<abbiamo la macchina!>> continuai non andando in specifico e senza accennare nulla, come per esempio i metodi usati.

<<purtroppo che l'hai presa con le maniere forti>> ammise Dylan buttandosi sul divano, accanto a Shawn, che stava quasi per dormire da seduto <<se fossi stata più carina saresti stata lodata anche da me>>

<<che cosa ha fatto?>> si intromise Thomas, curioso di scoprire il motivo del comportamento così fastidioso di Dylan <<si da il caso che la nostra amica Micol Rapp abbiamo spinto il viso di un uomo sul cofano di una macchina che stava sotto il sole da ore>>

Tutti mi guardarono sbalorditi <<ma che problemi avete!>> sputai delusa <<vi sto solo aiutando, tutto qua>>

Tirai delle ultime occhiate ai ragazzi e me ne tornai in camera: sapevo che Dylan mi sarebbe stato alle calcagna.

<<aspetta Micol>> mi disse standomi dietro <<parliamone>>

<<ne parliamo in camera, nel corridoio fa freddo>> ammisi fredda per poi spalancare il portone e farlo entrare.

<<vai su, dimmi>> e gli feci un segno con la mano per iniziare il suo discorso <<dimmi perché ci sono giorni dove mi tratti di merda e giorni dove invece mi soffochi di smancerie... vai dimmelo>>

<<Micol non sono lucido ok!?>> inizió <<insomma, stiamo cercando di far evadere una persona di prigione>>

Annuí, sfregandomi le mani per il freddo <<certo che qua fa veramente freddo>>. Lo guardai un'attimo e poi mi dirisi verso l'armadio, per trovare una eventuale maglia da mettermi
sopra.

<<aspetta!>> mi bloccó <<tieni la mia>>

Lo guardai come si grattava insistentemente la nuca <<no tranquillo, prima di tutto avresti tu freddo, poi sarebbe veramente troppo fina per quanto freddolosa sono>>

<<tranquilla Michy, insisto>> continuò una volta che mi vide toccare un'anta dell'armadio.
Sorrisi cominciando ad aprire le due ante. Mi sorpresi non appena qualcosa mi cadde sui piedi.

Impietrita rimasi a fissare quella sagoma così familiare....
Non riuscivo a muovermi.

•••

<<tu pensi veramente di prendermi in giro come ti pare e piace?>> chiesi urlandogli contro, scatenando dei rimbombi della vuota camera. Sapevo che questo momento sarebbe arrivato. Non in questo modo. Però lo sapevo.

Laugh now Cry Later || Dylan O'Brien ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora