𝑇ℎ𝑖𝑟𝑡𝑦 𝑓𝑖𝑣𝑒: 𝑚𝑎𝑦𝑏𝑒 𝐼 𝑙𝑜𝑣𝑒 ℎ𝑖𝑚

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Dopo varie litigate con Kiara perché non sapeva dove fosse la festa, riuscimmo ad arrivare a destinazione sani e salvi.

Dylan parcheggió l'auto nera nel vicoletto affianco alla enorme casa con un sorriso stampato sul viso, e poi uscí insieme a Thomas.

Anche Kiara cercò di fare lo stesso ma notandomi persa con lo sguardo  mi diede delle piccole spintarelle sul braccio: <<posso farti una
domanda?>> mi chiese e fortunatamente mi svegliai, riuscendo ad annuire <<ti piace Dylan vero?>>.

Mi sistemai i capelli che avevo sparsi sul viso e cominciai a parlare: <<non ho capito>>
<<invece si che hai capito,ti piace Dylan?>>

Per quanto Kiara mi stia simpatica non riesco dirle così direttamente i miei sentimenti per Dylan.
Forse veramente mi piace quel ragazzo che un mese nemmeno mi voleva, forse amo quel ragazzo affetto da finto bipolarismo, sempre quello che passa da irato a dolce in un batti baleno.

<<ci sei?>> mi chiese sventolandomi una mano proprio vicino al viso <<si scusa...comunque no, non piace affatto>>

<<ti credo>> disse diretta sorridendo e mettendo la mano sulla maniglia della porta.

...peró ripensandoci avrei proprio bisogno di qualcuno con cui parlare, a cui dire tutti i miei problemi: prima di uscire da quel misero ufficio mi sono promessa di non svelare i miei segreti a nessuno, che siano amici o non, ma...

<<ascolta Kiari, sei tra le poche amiche a cui voglio benissimo e delle quali mi fido>> feci una pausa mettendomi seduta per bene <<anzi, sei l'unica.... comunque sia, sí>>

<<che cosa sì?>> disse lei sgranando gli occhi, aveva sentito bene e sapeva a cosa mi riferivo.
<<si, forse mi piace Dylan ok!?...>> ammisi gesticolando <<aspe, non ho capito... chi ti piace?>> dissi avvicinando la mano all'orecchio sinistro <<mi piace Dylan
O'Brien!!>> urlai e lei cominciò a ridere.

<<c-cosa c'è da ridere!?>> chiesi più seria che mai <<sentirlo dire da te é strano, un mese fa non lo volevi nemmeno vedere>> disse uscendo dalla macchina.

<<é quello il problema>> sussurrai a me stessa per po fare la stessa cosa di Kiara.

Fece un grande sospiro e facendo il giro della macchina arrivó accanto a me, mettendomi le mani sulle spalle <<ascolta Michi, se hai bisogno di qualcosa, io ci sono okay?>> mi disse e io sorrisi <<ricevuto signora>>

<<ora andiamo che é tardino>> e dopodiché, di scatto, corse come meglio poteva all'entrata <<dai su che facciamo tardi!>>

<<si sì, arrivooo>> urlai a mia volta e cominciai a correre come un T-rex verso Kiara, che aveva un'espressione a dir poco sconvolta
<<ma perché cammini così-?>>
chiese lei aprendomi il cancello della casa enorme: proprio un figlio di papà il proprietario.

<<ho dei tacchi a spillo, tu che dici-?>> dissi ironicamente e lei non rispose, si limitò a fare una smorfia divertita.

Le feci la linguaccia e varcai il
cancello assieme a lei: la festa non ei cominciata da nemmeno mezz'ora e già c'è gente ubriaca e che si limona nel cortile; da fuori si sentiva la musica e si vedevano da un miglio di distanza le luci colorate uscire dagli specchi: mi abbassai al livello della mia amichetta nana e le sussurrai un <<sei pronta a divertiti?>>

Lei si girò verso di me <<certo che sono pronta!!>> e tirandomi dalla mano aprii la porta della casa <<oggi niente ragazzi! Solo noi due!>> promise e io annuí decisa.

Laugh now Cry Later || Dylan O'Brien ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora