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<<al contrario!! Ci aiuterà>> continuai io sfidandolo come non avessi mai fatto: perché mi comporto così con lui? Perché so che gli da fastidio. So che gli urta il sistema nervoso saper di non aver ragione o di perdere.

<<Micol io ho detto di no>> parlò pianissimo, lasciando davanti a me un volto senza emozioni <<e se dico così, così sarà>>

<<ora fammi capire chi sei tu per decidere questo. Non sei felice mai di niente. Ti rendi conto che è venuto qua ad aiutarti? No, perché qua lo abbiamo capito tutti tranne tu e il tuo amico>> dissi riferendomi a Thomas <<e mi dispiace veramente tanto che non sono come Thomas, che non sono sottomessa da te, mi dispiace deluderti, ma non succederà mai. Nessuno è una tua pedina da spostare come vuoi. Il mondo di oggi non è la TUA scacchiera. Tutti sono contro tutti>> dissi finendo il discorso.

<<Micol ti ho già detto cosa faremo>> mi disse lui allontanandosi: con la pazienza alle stelle lo tirai dalla manica <<Dylan non fare l'egoista>>....

<<io sarei quello egoista?! IO?! E tu? Tu sei perfetta vero eh!>> disse ironico urlando <<tu non sei perfetta... anche tu sei com->> continuò ma lo fermai, alzando le mani.

<<sai cosa, ho finito>> dissi stremata da tutti gli accaduti successi in meno di un mese <<in questo posto io ho finito>> gli ripetei sorpassandolo: passai per la stanza dei miei amici e mi fermai as osservarli mentre ridacchiavano spensierati. Mi avvicinai a loro, abbracciandoli entrambi: quando venne il turno di Shawn rimasi attaccata al suo corpo per vari secondi <<è stato bello conoscerti Shawn Mendes... stai attento>> gli sussurrai prima di staccarmi e andare verso camera mia.

<<aspetta Micol, che vuol dire!>> mi chiese stando fermo dov'era <<me ne vado, la mia sopportazione è arrivata al culmine>> sospirai affranta.

<<aspetta, non puoi andare via così>> mi pregò Thomas, avvicinandosi a me <<invece sì che posso... ci vedremo in giro>> finì il mio discorso cominciando a correre, avendo sentito i passi pesanti di Dylan avvicinarsi <<aspetta Micol, aspetta!!>> urlò inseguendomi: arrivai verso "la mia umile dimora" giusto in tempo.

La chiusi a chiave e presi la borsa da il letto, che non usavo da molto tempo: non avrei mai pensato di arrivare a tutto questo. E pensare che avevo sperato in un futuro con O'Brien. Fantasticherie esagerate per diventare realtà. Tra singhiozzi che facevo e la rabbia con cui mettevo i vestiti in borsa, sentivo Dylan pregarmi di aprire la porta, piagnucolare costantemente o addirittura battere i pugni sul legno...
Mi sistemia il mascara, che era leggermente colato sulle guance e poi, dopo essermi fatta un giro per controllare di non aver lasciato nulla aprii la porta. Feci finta di non provare nulla, quando vidi gli occhi di Dylan riempirsi di lacrime, <<no aspetta, non puoi essere seria>> strepitò seguendomi <<seriamente Micol, non puoi lasciarmi solo>>

Me fermai di colpo sospirando <<non sei solo, hai i tuoi amici>> parlai, riprendendo a camminare <<si ma tu sei diversa capisci!?>> continuò lui.

<<diversa eh?! DIVERSA!? Sono sempre quella che hai sempre usato per scopi personali e ora mi vieni a dire che sono diversa? O'Brien ho io il manico del coltello... la punta ce l'hai te>> proferii parola, guardandolo con disprezzo <<qualsiasi cosa tu fai, arriverai a tagliarti la mano con la punta del coltello... ma lo hai voluto tu>>

Con Dylan sempre alla calcagne salutai dinuovo gli altri: Shawn stava quasi piangendo, ma non capisco perchè... non ci siamo mai conosciuti molto bene.

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<<Dylan vai via>> sospirai cercando di togliere il corpo del ragazzo, che si era messo proprio davanti a me, per bloccarmi il passaggio <<ti prego Dylan>> continuai cercando di non piangere alla vista dei suoi occhi rossi e disperati. Non poteva farmi questo.

<<Dylan lasciala andare>> si intromise Shawn: aveva capito che per me era la cosa giusta da fare <<ma n-non posso>> disse il moro tirando su con il naso.

Mi tolsi, vedendo le intenzioni di Shawn: quest'ultimo corse ad abbracciare Dylan come dei bambini piccoli: crollò tra le sue braccia e per pochi secondi mi pentii di aver fatto quella scenata e di aver deciso di andare via.

Uscì e sotto la fitta pioggia corsi verso la stazione: sarei andata ad alloggiare in una delle casse che Mr. John non usa, dal momento che ho le chiavi. Avrei vissuto lontana da tutti per un po'. Mi girai un'altra volta e vidi i due accasciati a terra: Dylan stava piangendo tra le braccia di Mendes, mentre quest'ultimo mi salutava da lontano con un sorriso triste sul viso.

Forse però è stata la scelta giusta. Con la mia uscita dalla vita di tutti forse dei rapporti si sarebbero fortificati, altri il contrario: sapevo che però, l'essere andata via, sia stato sicuramente d'aiuto tra l'amicizia di Shawn e Dylan... forse avrebbero ripreso a essere amici una volta dimenticata dalle menti di tutti.....

*wiii eccomi qua. Ho postato un capitolo ma mi sembra troppo lungo, così ho deciso di dividerlo in due parti*

Laugh now Cry Later || Dylan O'Brien ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora