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<<ok ragazzi siamo pronti...>> sussurrò Kiara, mettendo in spalla l'ultimo zaino, da portare in macchina. Saremmo partiti e avremmo portato a termine la nostra missione: avremmo fatto di testa nostra-

Fissai i miei amici uno ad uno: Shawn con il suo amabile sorriso, Thomas con le suo fossette da mozzare il fiato, Kiara e i suoi occhi verde smeraldo, Alicia e i suoi amabili capelli lucidi, legati in una coda alta... e poi Dylan.

Mi osservava di rimando con il suo naso al in su, i suoi occhi ipnotizzanti, il suo ciuffo ribelle, i suoi nei.

Mi avvicinai a lui, timidamente <<Dylan ti amo>>. Mi sorrise "commosso": accostò la mia fronte sulla sua, facendo sfiorare i nostri nasi. I respiri che si confondevano. I sorrisi leggeri che scappavano da sotto i baffi... <<ti amo anche io>>

<<Su piccioncini, muovetevi>> sorrise Shawn. Ormai, da quando io e Dylan stiamo insieme, non fa che fare il terzo in comodo. E' diventato come un migliore amico per me...

Salimmo tutti in macchina, per precisare io mi misi proprio fra i due migliori amici. Coccolata  fra le braccia di Dylan, c'era Shawn che tentava di farmi una treccia.

<<Guarda Michi, ci sono riuscito!>> urlava fiero di se stesso più e più volte: mi tirava i capelli cercando di farmela vedere, ma con la punta dell'occhio potevo solo notare dei capelli annodati.

<<ritenta, la prossima volta sarai più fortunato>> ripeteva di rimando Dylan, divertito. Diciamo che gli ultimi giorni erano ormai passati in fretta, le relazioni fra noi amici si erano sistemate, ma c'era qualcosa che ancora mi turbava.

<<che c'è?>> mi risvegliò Dylan, notando il viso preoccupato <<e se non dovessimo riuscirci? Se perdessimo qualcun? Se qualcuno venisse
arrestato?>>

<<tranquilla, tutto andrà bene, fidati di me ok?>> mi disse sorridendo beatamente e io annuii, leggermente più convinta e motivata di prima: proprio in quel momento la macchina si fermò porgendo fine ai nostri sguardi magnetici.

<<siamo arrivati al fottutissimo penitenziario.... su su, imbocchiamoci le mani e andiamo a distruggere quelle mura!>> urlò Thomas pimpante. Non capisco cosa ci trovino di così elettrizzante nel infrangere la legge... forse l'adrenalina che si crea? Non so...

Appena uscita dalla macchina, mi affiancai a tutti i ragazzi, che si erano raggruppati al ciglio della strada, per ammirare, forse l'ultimo tramonto che avrebbero visto. Avevo anche io questa paura. Kiara riuscì a scattare pure una foto: sembravamo felici e spensierati.

Gli occhi cominciarono a diventare lucidi, quindi me ne approfittai e raccolsi l'occasione per dedicare a Dylan quelle ultime parole....

<<spero non questa non sarà l'ultima volta, lo spero tanto>>

<<anche io Micol Rapp... anche io>> e mi lasciò un bacio fra i capelli. Indovinate chi arrivò? Il nostro caro Shawn, che si aggiunse all'abbraccio, cominciando a parlare <<che schifo, mi fate venir il voltastomaco per colpa di tutte queste smancer-->>. Non riuscii  a capire la fine della frase.....

______

...<<Micol svegliati o farai tardi a scuola>> mi spintonò varie volte mio fratello, ridacchiando <<Allen aspetti o ti stacco la testa, devo finire di sognare>> mi limitai a dire con voce stridula.

<<muoviti, mamma e papà ci aspettano di sotto con la colazione pronta!!>> urlò distruggendomi i timpani <<mamma ha detto che se non ti alzi ti prende il telefono per tutto il giorno>>

Spalancai gli occhi non appena sentii quella frase <<allora spostati, il bagno è mio>> urlai ridendo a crepapelle, spintonandolo a mia volta di qua e di là. E' pure inciampato su un pallone da calcio. Una scena troppo esilarante, ho rischiato di farmela addosso!!

In pochi minuti scesi di sotto, ben vestita e profumata: trovai il mio caro Allen ancora a piagnucolare.

<<mamma, Micol sta ridendo di me! E' colpa sua se sono caduto!>> piagnucolò più forte e io gli feci la linguaccia. Odio quando mio fratelle fa così, è veramente insopportabile.

<<smettetela voi due>> ridacchiò mia madre, mettendomi le uova nel piatto <<allora michi, dormito bene?>> continuò lei.

<<un sacco!>> dissi buttando giù un pezzo di pane <<non potete capire, ho sognato una vera storia d'amore piena di criminalità e, ovviamente, amore vero!>> dissi ridacchiando.

Mio padre abbassò il giornale che avevo spiaccicato al viso e ridacchiò <<Ou la nostra Micol è innamorata>> cominciò <<chi l'avrebbe mai detto... la nostra Micol innamorata già all'età di 9 anni, che scandaloh>> disse ironico continuando a ridere, assieme a mia madre. Li amo.

<azz smettetela di prendermi in giro, NON SONO INNAMORATA>> sorrisi <<però per colpa di Allen, non sono riuscita a vedere  la parte migliore>>.

Detto ciò incenerì il mio fratellino di 11 anni... che nel mio sogno era stato ucciso... che bella immaginazione!

<<allora però raccontaci quello che hai sognato...>> chiese curioso Allen, mangiando le uova con le mani <<non se prima non ti pulisci quella schifosa bocca!>> risposi schifata.

<<i termini signorina>> mi rimproverò mia madre e io annui, mortificata: <<comunque ora vi spiego cosa ho sognato....è stato bellissimo, vorrei sognarlo di nuovo>>

Così cominciai a raccontare esattamente tutto nei dettagli, tralasciando la morte del ciarlatano che era seduto vicino a me. Raccontai dell'amore fra Micol e Dylan, dei problemi, di Mr John, del migliore amico terzo in comodo... di tutto quanto. Avrei voluto piangere davanti a tutti: non ho scoperto come è andata a finire la missione.

Un giorno picchierò mio fratello.

Finita la colazione preparai lo zainetto, per andare a scuola.

<<su micol, è tardi>> disse mio padre spazientito, appoggiato allo stipite della porta. Questo atteggiamento mi ricorda... Dylan.

<<si babbo aspetta>> dissi quasi urlando, per farmi sentire: cercavo disperatamente nello zaino il mio astuccio rosa, ma non lo trovavo! <<aspetta papi, non trovo l'astuccio! Le maestre mi metteranno in punizione>> dissi con facilità, ridacchiando.

<<va bene, io ti aspetto in macchina!>> si arrese. Avremmo fatto comunque ritardo.

Percorsi le scale gattonandoci, come solito mio fare e non appena arrivai nelle mia cameretta piena di poster e disegni mi catapultai verso la scrivania, ma mi fu veramente difficile trovare quello che cercavo. Assieme a lui, che era caduto dietro la scrivania, trovai una foto, quella foto. Erano veramente felici....

Rimasi un piano di secondi impietrita, passandomela fra le mani: mi risvegliai non appena sentii il clacson della macchina di mio padre suonare.

<<si babbo, arrivo!!>> urlai stranita e buttai la foto nel mio grembiule. Tirai un'ultima occhiata alla camera vuota e poi chiusi la porta... che cosa strana. Per tutto il viaggio verso scuola pensai solo a quello.

E se non avessi sognato?

Se potessi prevedere il futuro?

Scacciai con una mano questi inutili pensieri e, creando un bel sorrisone, mi preparai ad affrontare tutta la giornata.... come al solito.

*ed è finita qua. Sono stata buona e ho postato dal momento che non so se potrò postare nei giorni seguenti. Come ho detto prima, spero vi sia veramente piaciuto. Per lo meno, io ci ho messo l'anima, sappiatelo:>. Farò un capitolo con i ringraziamenti. Con questo, vi auguro nuovamente buona Pasqua:>*

Spero di tornare su questa piattaforma con una nuova storia:£

<3

B

Laugh now Cry Later || Dylan O'Brien ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora