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Assottigliai lo sguardo stranita e cercai di andarmene ma lui si avvicinò a me <<Dylan per favore>> dissi cercando di divincolarmi <<ti prego no>> ribadí con voce supplicante, come se non lo sapesse che lo avrei voluto anche io.

<<mi lasci andare perfavore?>> chiesi facendo una smorfia e lui non disse nulla, si limitò ad annuire.

In quel momento scoppiai.
Mi aspettavo qualcosa di più.
Una reazione.

<<so che non devo urlare ok, ma non ti capisco! Mi odi e mi tratti bene come vuoi e soprattutto QUANDO ti pare. Almeno non usarmi, ti chiedo solo questo>> ammisi poi andando verso il microonde.

<<e se non ti stessi usando?>> chiese lui dopo poco mentre io digitavo il timer <<baggianate, su O'Brien, lo sappiamo entrambi. Quel fatto accaduto pochi giorni fa è stato un errore che non ricapiterà mai piu>> dissi mettendo la mano sui fianchi, picchiettando frettolosamente la punta del piede per terra.

<<rifaccio la domanda, e se non ti stessi usando?>> richiese insistendo, ma sembrava del tutto serio <<non può essere vero, non credo possa succedere una cosa del genere, e sarebbe meglio che non accadesse, per entrambi>> ammisi finalmente tirando fuori la tazza calda.

<<e perché scusa?>> mi chiese lui curioso avvicinandosi a me con un sorrisetto che mi diede l'impressione di essere presa in giro <<prima di tutto siamo diversi, gli opposti. Non provare a dire che gli opposti si attraggono perché ti sputo in un occhio>> dissi ridendo prendendo i biscotti dalla mensola <<io ti ho rovinato la vita e io già l'avevo di mio, due persone con problemi non sono fatte per stare insieme>> dissi mettendo il cucchiaio in bocca <<e mi stai prendendo in giro, per aggiungere>>

Lui non disse nulla per ormai la centesima volta in quella mattinata, si giró senza rispondermi e come se nulla fosse se ne andò dall'altra parte <<Xavier come stai!!?>> urlò e sentii delle pacche, saluto tipico dei ragazzi qua in periferia.

Sorrisi sorseggiando dalla tazza e accesi il telefono che avevo nella tasca dei pantaloni: con il tuch accesi lo schermo e non rimasi sorpresa nel vedere le centinaia di foto che Mr John mi aveva mandato e i milioni di messaggi inviati dai miei.

Il mio telefono sembrava un quadro tappezzato di icone provenienti da solo 3 stupidi numeri.
Sbuffai sonorosamente e buttando il telefono sul tavolino, un angolino ben nascosto, me ne andai via: volevo testare una cosa.

Volevo testare l'affidabilità di Dylan, che a quanto pare, è pari a zero.

Pov's Dylan

Vidi con la coda dell'occhio Micol uscire dalla cucina e tirai un sospiro di sollievo nascosto: non avrei mai pensato di nascondermi per colpa di una ragazza.
Mi alzai, salutai la nuova coppia con un cenno di mano e ritornai in cucina pronto per preparare finalmente la mia colazione che anche oggi purtroppo fu interrotta.

Ma non da Riley.
Ne tanto meno da Thomas.
Fortunatamente.
Bensì da dei messaggi che provenivano da un telefono: quello di Micol.

Mi guardai intorno e allungai la mano per prenderlo: lo accesi e senza avere troppi problemi, non avendo la password, riuscii a sbloccarlo.

Non pensavo avrei mai fatto una cos'è del genere.
Non mi faccio gli affari degli altri, ma Micol sembra triste e pur se non dandolo a vedere, mi interessa che lei stia bene.

«Meglio sta più è brava a fare i lavoretti» pensai fra me e me ma mi corressi subito: 𝑛𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑢𝑛'𝑜𝑔𝑔𝑒𝑡𝑡𝑜!

Pigiai sull'icona di Whatsapp, notando le centinaia di messaggi e impallidii.

C'erano TRE chat.
Solo tre.
Uno era il Mr John e gli altri due i suoi genitori.

Curioso come non mai andai sulla chat del Mr e per poco non mi cadde il telefono di mano: scorrevo e scorrevo, ma c'erano solo foto e messaggi provocanti senza risposta.

Mi sentii su di girai quindi uscii de quella ed andai su quella di sua padre.

Povera ragazza.
Sembra aggressivo suo padre.
E non solo sembra, ho il presentimento che lo sia...

Scossi la testa un po' scioccato e rimisi il telefono nella stessa posizione di come lo avevo trovato: non avrei mai dovuto guardare quelle chat.

POV'S MICOL

Bingo!
Non ci si può fidare di nessuno in questo mondo.
Di nessuno!

Però me lo aspettavo ad essere sincera, soprattutto da lui: si crede tanto un duro ma a vedere quelle cose l'ho visto un po' straniro, su di giri....

Si mostra come il ragazzaccio cattivo e presuntuoso che usa le ragazze e che le tratta come oggetti, ma so che non è lui, so che è l'altra faccia di una medaglia d'oro meravigliosa.
So che si nasconde da qualcuno e che vuole tenere allo scuro del mondo la sua parte dolce.

Scopriró questa parte parte, costi quel che costi!

*CAPITOLO CORTISSIMO MA OGGI CHE NON HO NULLA DA FARE NE POSTO UN'ALTRO*

Laugh now Cry Later || Dylan O'Brien ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora