<<oddio perdonami>> sussurrai piegandomi per raccogliere i fogli e lui fece lo stesso <<non ti preoccupare, può capitare a tutti>>
Sorrisi sentendo questa frase e cominciai frettolosamente a prenderli tutti: anche il ragazzo fece così ma non appena prese l'ultimo foglio rimase un po' sbigottito.
<<oh, ma tu sei Micol Rapp>> disse lui ridendo e io sorrisi, un po' frustrata <<esatto>>Guardai dietro di lui per vedere il colore del semaforo e lo salutai, incamminandomi verso le strisce e sperando che il ragazzo biondo non mi seguisse.
<<ei aspetta, ma ho letto che tu vivevi con il capo>> sussurró <<e ho pure letto che ti ha cacciata via di casa>> disse ancora lui, con fare da impiccione.
<<esatto, per la seconda volta>> sbuffai io <<mi chiedo queste pagine da dove tirino fuori tutte queste informazioni, incredibile!>> dissi mettendomi le mani fra i capelli.
<<oh, hanno tutto questo solo perché il signor John ha già fatto un'intervista>>. Spalancai gli occhi.
<<non importa peró, dove stai andando?>> e si sedette accanto a me. Aspettai un pochino prima di rispondere <<sinceramente non lo so nemmeno io...>>
<<i tuoi?>> chiese lui curioso.
<<stanno in Italia>> sussurrai cominciando a fare dei piccoli movimenti con il ginocchio, stavo andando in panico.<<non so cosa fare capisci? Non so dove andare nè con chi. Devo dormire sotto un ponte?>> strinsi i denti <<Oh no, non ci penso proprio>>
Mi feci domanda e risposta da sola, ma non era rilevante.<<oh ma perchè sto parlando con
te!?>> continuai facendo una smorfia, capendo di star parlando con un perfetto sconosciuto.<<aspetta siamo partiti con il piede sbagliato!>> ammise <<io sono Thomas Sangster, puoi chiamarmi Tommy>> mi porse una mano e la afferrai <<piacere... tu sai già chi sono>>
Tirai velocemente un portafoglio grossolano dalla tasca: avevo sete e dall'altra parte della strada c'era un semplice bar.
<<vuoi da bere?>> chiesi sorridendo e lui annuì. Ecco come si fa amicizia.<<senti, ma è tuo.. quel coso?>> mi indicò con gli occhi l'oggetto che avevo in mano <<no>>
<<l'hai rubato>> alzó la voce Thomas e io lo zittii, mettendogli la cannuccia in bocca <<no, l'ho preso in
prestito!>>Lui cominció a ridere <<potremmo andare veramente d'accordo!!>>
Una vampata di calore mi avvolse le guance, che forse arrossirono pure, prima di rimettere il portafoglio del taschino della giacchetta.Finito di chiacchierare con il biondino mi alzai dallo sgabello.
<<ok, meglio che io vada, devo trovare un posto dove stare>>.Gli diedi delle pacche sulla spalla, in modo amichevole, per salutarlo un'ultima volta. Lui mi fermó prima che facessi un altro passo <<io ho un posto. Bhe, in pub. Ci vive un mio amico, puoi stare lì finché non sistemi le cose... non dico che ti piacerà, ma a meno che tu non voglia girovagare invanamente per le strade di Los Angeles, penso che la debba prendere in considerazione come opzione>> disse lui mentre teneva una sigaretta fra le labbra.
Esitai leggermente. Non è da me fidarsi del primo che mi capita.
<<proviamo>> sussurrai e lui mi indicò con lo sguardo le chiavi della macchina che aveva un mano <<voglio guidarla io la mercedes>> dissi e lui annuí.
Salimmo nell'auto nera parcheggiata poco più in là e lo fermai appoggiandogli una mano sul torace <<uhhh che gioiellino>> urlai in preda all'euforia <<ti avviso, ho problemi con la frizione>>
Con gli occhi sbarrati e la lingua stretta fra i denti, si mise la cintura: mi diede un consiglio, solo per assicurarsi di non morire <<basta che la lasci lentamente, intesi?>>
Io sorrisi e partii senza intoppi: <<vai, mostrami dove devo svoltare>> dissi e cominció a indicarmi le strade, mischiandoci alcune domande.
<<Vai a destra.>> e mi indicò con la mano la strada che dovevo prendere <<quanti anni hai, non te l'ho chiesto prima>>
Lo guardi sbattendo lievemente le unghie sul volante, aspettando che il semaforo diventasse verde.
Spostai lo sguardo sul ragazzo e riuscii a osservarlo meglio e a vederne i minimi particolari: sembrava più un bambino che un'adulto. Un naso piccolino, delle fossette carine e degli occhi incantevoli.
<<ne ho 25>> dissi <<tu?>>
<<oh io 23, dai, non siamo molto vecchi>> e ci mischiò una risata.<<e invece per quanto riguarda il lavoro? Perchè ti ha licenziata?>> domandò <<sono troppo giovane per avere la posizione che avevo. Deduci tu un po'>> chiesi con fare ovvio.
Lui si fermò a riflettere
<<eri brava?>>.
Scoppiai in una risata soffocata <<con lui puoi essere brava quanto vuoi, se non sei a disposizione sua non fai niente lí>><<quindi tu eri costretta..
lui..tu?>> disse spezzettando le frasi, come scioccato, e io mossi la testa, annuendo.<<cioè tu- lui- tu 25, lui 47-?>>. Mi vergognavo, ma non potevo farci molto.
<<ok... siamo arrivati>> disse lui e guardai lo specchietto per vedere l'insegna del locale: Blu sky party.
Si illuminava di tanto in tanto, con leggere tonalità di blu. L'unica lettera che non funzionava era la Y finale.<<parcheggio lí?>> chiesi e senza aspettare una risposta feci così. Alzó il braccio e pigiò il bottone delle stereo per mettere un po' di musica.
Appena la canzone partí lui fece un salto dal sedile, come sorpreso dalla canzone <<Wohhhh. questa canzone mi piace!>> disse ballando in modo strano.
Mentre io parcheggiavo lui cantava <<Sometimes we laugh and sometimes we cry, but I guess you know now, baby>> continuava ad urlare, non sapendo le altre parole del testo.
Abbozzai un sorriso e spensi la macchina, porgendogli le chiavi <<ma perchè?! Era la parte migliore!!>> disse lui e io cominciai a ridere <<sicuramente>>
Lui mi fece una smorfia e uscii dalla vettura sbattendo per gioco la portiera... presi la mia borsetta e uscii, affiancandomi al biondo...
Ok, dai Micol, ce la puoi fare.
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Laugh now Cry Later || Dylan O'Brien ||
Fanfiction⚠️⚠️piccolo avviso ⚠️ ⚠️ ho scritto questa storia MESI FA (circa 6), infatti il mio modo SCARSO di scrivere si vedrá. Spero comunque che vi piaccia e MI SCUSO, per gli eventuali errori. Da computer/telefono se ne fanno parecchi:>⚠️ Allora pochi s...