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Afferrai la mano delicata di Kiara, pietra sola fuori da la. Dylan, nonostante tutto, rimase la, con un sorrisetto compiaciuto.

<<secondo te si é alterato?>> chiesi ridendo e lei fece lo stesso <<tu che dici?>>

E, dopo un lieve pugnetto sulla spalla, andammo verso il ciglio della strada, per aspettare il taxi.

Un silenzio tombale cadde con velocita.
Non riuscendo a fare conversazione, mi limitavo, effettivamente, ad ascoltare la pioggerella cadere sui tetti circostanti. Non mi trovavo a disagio, questo no di certo ma... mangacava quel pizzico in più per farvi sentire veramente bene.

A volte mi sporgevo per osservare la strada deserta e sperare che dei fari gialli apparissero là in mezzo, fra l'opachezza della notte.

Quasi andai di matto.
<<ma insomma!>> dissi e mi mordicchia il labbro dal freddo <<quando arriva>>

Esitai nel parlare di nuovo. Di certo dalle frasi precedenti non mi sarei potuta aspettare una risposta che soddisfasse le mie necessita.

<<Dylan è sempre cosí?>>

Lei mi scrutó con gli occhi grandi, contornati di nero <<così come?>>

<<così stronzo, freddo... cosí egocentrico?>>

Con emerita serenità pronuncia queste parole; trovate una persona con un ego come il suo, dopotutto, non è roba che capita tutti i giorni...

<<sempre>> e assottiglió le labbra <<con mia sorella, è quasi aggressivo>> ammise lei alzando le mani <<per quanto mi riguarda io non l'ho mai visto toccarla e spero che non lo faccia. E molto spesso mi sembra quasi sia solo una messa in scena per avere un compagno
e si vede>>

<<i motivi della sua collera sono almeno validi?>>

<<ma guarda. non lo so, mi fa solo ridere tutta la questione>>

Sentivo però in lei qualcosa che non andava, un'aura strana gira attorno a lei da quando sono arrivata e le cose non promettono assolutamente bene: alzó lo sguardo verso di me, come se avesse avuto un'idea.

<<non è che ci provi tu con lui? Non di innamorati questo no, peró>> balbettó sorridente

<<dai kiara, ti sembro una che potrebbe fare una cosa del genere?>>

<<perché no... ti facevi un direttore, quindi tutto è possibile>>
La presi sul ridere, nonostante le sue parole mi avessero fatto riflettere un minimo. Non stupirebbe nemmeno me, Kiara.

<<tanto andrà comunque a finire in questo modo>>. Strofinandosi le mani sulle coscie, si giró verso di me <<non ti costringo>>

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<<belle dove vi porto?>> chiese l'uomo guardandoci attentamente e io non riuscii a trattenermi <<ragazze, grazie>>

Fece una smorfia e si giró verso Kiara <<la scusi, è... é affetta da una grave malattia, non riesca ad astenersi nel dire queste cose>> disse improvvisando sul momento, soffocando una risata <<oh, mi dispiace! Non l'ho mai sentita, ma penso sia dura ad avere una persona così in casa!>>

Sbarrai gli occhi gli occhi sentendomi quasi offesa.

<<comunque, ci porti al pub Los Angeles grazie!>> disse lei saltellando sul posto, come per indicare la baldoria che doveva venire.

Le diedi un colpetto leggero e lei cessò di fare le sue sceneggiate da pre-sbornia.
Una persona così energetica è così difficile di gestire..

Laugh now Cry Later || Dylan O'Brien ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora