𝟝𝟘

1K 47 26
                                    

Ero in camera.
Osservavo Dylan cambiarsi.

<<non devi per forza osservarmi eh>> borbottò ridacchiando, cercando di indossare la sua maglia.

<<oh si scusa>> me ne uscii dalla situazione scusandomi e stendendomi sul letto del ragazzo.

<<dovresti chiedere scusa molto meno>> inizió, affiancandosi poi a me. Sembrava un po' turbato. Penso sia solo una mia impressione.

<<non è sempre colpa tua... in realtà raramente lo è>>

Una volta steso, appoggiai la testa sulla sua pancia, piegando le gambe come una bambina. A volte le facevo oscillare o le portavo al petto, stringendole con fermezza.

Nel mentre aspettavo che lui rompesse il ghiaccio, giocavo anche  con le sue dita, leggermente rosee. Sembrava avesse preso a pugni qualcuno.

<<su, raccontami cosa hai sognato>> disse facendo la stessa cosa che stavo facendo io ma con i miei capelli. Sembrava un po' nervoso, ma nulla da preoccuparsi- pensavo. Avrò ripetuto questa frase ormai dieci volte ma è inevitabile...

<<in realtà ti ho detto già tutto>> sospirai <<il sogno, come ti ho già detto prima, raffigura solo te, me e il corpo di Allen a terra>>

Eppure non sono molto sicura di quello che afferma Dylan. Insomma, mi è sembrato tutto troppo realistico per sembrare solo un sogno... capite cosa intendo. Mi è sembrato veramente di toccare del sangue, e di sentire il panico fermarsi in gola. Scacciai dalla mente questi pensieri a dir poco salubri, e tornai a guardare il viso di Dylan, che era tirato in un sorriso mozzafiato.

<<come sta tua madre>> mi chiese ad un certo punto, tentando di farmi una treccia coi capelli. Cambiava discorsi in una modalità fuori dal normale. Lo osservavo come di tanto in tanto tirava fuori la lingua, per evidentemente concentrarsi molto di più.

<<sinceramente non lo so>> ammisi creando due sottili lame con le labbra <<aspetto notizie da mio padre a dire il vero...>>

In realtà mi sentivo anche un po' stupida nel non avere la faccia per fare una semplice chiamata. Sarebbe veramente importante... se solo mia madre lo sapesse, o per lo meno lo capisse.

<<ti va di ballare?>> buttai giù d'un fiato, alzandomi velocemente e afferrando il telefono. Entrai su youtube e digitai velocemente una delle tante canzoni che mi gasano più di qualunque altra cosa. In effetti anche io riesco bene a cambiare situazione. Lo faccio soprattutto quando non mi sento a mio agio.

<<ma ora?>> disse il moro stropicciando gli occhi e io annuii sorridendo, come una deficiente <<ma Michi, è tardi... dormono tutti accanto alla nostra camera... >>

<<non è vero, Kiara ha portato tutti fuori a rinfrescarsi la mente>> e mi toccai la fronte <<penso siano andati in centro>>

Dopo un po' di negazioni, alcuni no e diversi bronci riuscì a farlo alzare.

<<susu, non fare il tonto... ho visto come balli!!>> cercai di non ridere. <<per tua informazione i video me li ha fatti vedere Thommy>>

Presi a muovere le braccia a casaccio e a scuotere la testa nemmeno mi andasse a fuoco. A volte mi fermavo per i giramenti di testa... in ogni caso, non potevo non sentire le risate scoccianti di Dylan. Questo ragazzo mi  provoca sonno, ma allo stesso tempo scatena la ragazzina che c'è in me. In questo periodo sono un po' indecisa sul dafarsi ecco.

<<come vuoi tirare fuori mio padre?>> disse avvicinandosi a me, per avere più contatto. Passarono innumerevoli secondi. Ormai mi stava facendo questa domanda da settimane. E io ancora non avevo una risposta ben precisa, ad essere sinceri.

<<secondo te è troppo da film se escogito un piano per farlo
evadere?>> sussurrai a denti stretti, pronta a sentire una piena e pesante risata arrivare. Ma non fu così.

<<se avessimo un piano efficace potrebbe anche funzionare>> rispose ributtandosi di schiena sul letto.

<<questi giorni ci penserò su>> continuai, stendendomi a sua volta accanto a lui. Mi girai verso il suo pallido viso e con il dito contornai tutto il suo profilo. Dopo questo appoggiai la testa al suo petto: potevo benissimo sentire i suoi battiti aumentare-

Ridacchiai. <<perchè ridi?>> mi chiese con tono abbastanza curioso.

<<i tuoi battiti sono accelerati>> dissi facendo una smorfia divertita. Passai le mano su tutto il suo busto <<giusto che siamo in tema... perchè mi hai mentito sulla tua età?>>

<<avevo paura te ne andassi>> bisbigliò <<insomma, sei più grande di me... avevo paura mi lasciassi solo>>

<<non potrei>> dissi infine, cercando di chiudere gli occhi e provare a dormire.

Avrei mai potuto farlo? Forse....

Pov's Dylan

La fissavo insistentemente mentre sonnecchiava sul mio petto. Forse veramente la amo. Anche se il mio orgoglio si rifiuta di dirlo più di una volta... penso di provare qualcosa. Qualcosa di molto grande. Mai provato prima. Eppure c'è una cosa che mi tormenta. Il problema che ho combinato. Sento che, mentendo a lei, io abbia tradito una parte di me.

Poi, mentre le accarezzo i capelli, ripeto a me stesso che non lo avrebbe mai scoperto. Ho distrutto qualsiasi cosa portasse a ciò che avevo fatto... in realtà non proprio tutto. Mi mancava la parte più impegnativa e rischiosa.

Spero solo di non pentirmene in futuro...

Ne sto già risentendo le conseguenze. Sto cercando di alleviarle. Mi sale la rabbia solo a pensarci, ad essere sincero. Divento ansioso solo a pensare al futuro. Poi però guardo il suo viso e mi calmo. Pozione contro il veleno.


Voce esterna.

Dylan sapeva che se ne sarebbe pentito a breve, ma non considerava troppo questa opzione, non le dava troppo peso. Troppa importanza. Cercava di evaporizzarla dalla mente quando poteva, in realtà. Almeno ci provava. Era appena riuscito a riacquisire la fiducia di Micol. Eppure la vita non è tutta rosa e fiore. E' fatta più di monti da scalare e valli da percorrere. Evidentemente Dylan aveva per ora solo trovato un riparo sul lato di una delle tante montagne. Ne doveva fare di strada ancora.

Ma non gli interessava. Preferiva passare i suoi ultimi attimi con quella ragazza, che di tanto speciale non si sa cosa aveva. A volte non riusciva nemmeno a sopportare la sua voce, che a tratti gli poteva sembrare anche irritante.Tuttavia non riusciva a starne lontana nemmeno per un secondo. Sosteneva di poterla perdere di nuovo, da un momento all'altro... ed aveva ragione.


*sono tornata, scusatemiii. Non mi piace questo capitolo, ma non posso farvi aspettare così tanto.

Secondo voi di che cosa parlava Dylan?

Anyway, vi ringrazio per le 19k letture. Un bacioneeee*

<3

Laugh now Cry Later || Dylan O'Brien ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora