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Thomas si stava comportando da menefreghista ormai da tutta la sera e cominciavo a non sopportarlo più <<si può sapere cosa ti prende?>> chiesi con fare abbastanza schizzato; lui fece una smorfia <<nulla>>

Mi avvicinai a lui, inumidendomi le labbra <<non so quale sia il tuo problema ok? Ma risolvili, non puoi essere arrabbiato per un'amore non corrisposto, 𝗖𝗔𝗣𝗜𝗦𝗖𝗜?>> gesticolai.

<<pensi che non me ne sia accorto? Pensi che io non abbia visto come cambi quando c'è Dylan?>> disse alzandosi, non badando a tutte le persone che si erano girate per fissarlo <<tu non puoi saperlo>> dissi soltanto.

Negavo continuamente tutto ciò, ma sapevo che era letteralmente il contrario: non dico di provare qualcosa, non mi piace caratterialmente, ma esteticamente... è tutto diverso.

<<invece si che lo so!>> disse lui, risvegliandomi <<sono sicuro che ora pensavi a lui!>>

Sbarrai gli occhi, sentendomi attaccata, in un modo o nell'altro <<non sono affari tuoi!>> dissi prendendolo dalla maglia e avvicinandomi al suo orecchio <<invece di puntarmi il dito contro fai in modo di trovare il tuo migliore amico, che non rientra ormai da ore>> finí con queste parole.

Odio comportarmi male.
Io non sono così.
Quando peró una persona mi accusa di cose che, più o meno, sono vere perdo il controllo.

<<Va bene>> disse dandomi uno spintone, uscendo dal pub, in cerca di Dylan.

Mettendomi una mano sulla fronte tornai dietro al bancone, riprendendo la pesante routine che da oggi in poi mi aspetterà quasi ogni giorno della settimana.

<<che ti porto?>> chiesi ad una ragazza, ormai seduta in quella posizione da minuti <<oh, una vodka alla ciliegia perfavore>> disse lei e io sorrisi, cominciando a preparare il bicchiere <<aspetti qualcuno?>> chiesi per cominciare conversazione.

<<esatto>> ammise abbassando lo sguardo <<ma purtroppo sono passate ormai due ore, ma non si è ancora presentato>> disse lei rialzandolo, non appena le diedi l'ordine.

<<posso darti un consiglio?>> le chiesi appoggiando entrambi i gomiti sul tavolino in marmo <<lascialo stare, sei tanto carina, non meriti uno che ti fa aspettare ore>>

Lei abbozzó un sorriso forzato, anche se, di sorridere in quel momento, non ne aveva tanta voglia <<quindi che mi suggerisci di fare?>> chiese lei bevendo poi dalla cannuccia in plastica <<oh beh, scrivigli, cerca delle risposte, delle spiegazioni plausibili>>

Lei annuí con la testa e afferró il telefono: la fissavo attentamente, guardando la sua disinvoltura nel fare quella determinata cosa.
Era carina e sembrava di meritare il mondo.

Notai alcuni ragazzi che si stavano sbracciando per attirare la mia attenzione, evidentemente per ordinare, quindi salutai la ragazza e andai verso di loro.

<<ei ditemi tutto>>......

*10 minuti dopo*

Tornai sorridente dalla ragazza, sfregandomi leggermente le mani: <<quindi cosa ha detto?>> chiesi io sporgendomi verso di lei <<ha detto che era qua, ma se ne andato perché non mi trovava>> disse mettendosi le mani in viso.

<<mi fai vedere una foto di questo ragazzo? Posso dirti se è vero o no, dal momento che tutte le persone che entrano devono avere per forza un biglietto che devono dare a me>> le dissi sorridendole facendole un'occhiolino per non drammatizzare troppo la situazione: lei annuí leggermente e mi passó il telefono con una foto in bianco e nero del ragazzo.

Appena la vidi sbiancai: indovinate un po'? DYLAN.

Le ridiedi il telefono con una faccia schifata <<fidati di me, non ci uscire. È un donnaiolo fidanzato>> dissi e lei socchiuse la bocca <<c-con te?>> balbettó e io scaccia una mosca immaginaria con la mano <<no macché, lo odio. È fidanzato con quella ragazza lá in fondo coi capelli biondi cenere, si chiama R....>> dissi me lei mi bloccó.

<<Riley, la sorella di Kiara, lo so>>

<<comunque sia, ti dó qualcos'altro
?>> chiesi e lei senza rispondere mi salutò con la mano e si alzó, diretta verso la porta d'uscita.

Sbuffai e nel frattempo una voce maschile mi parló <<sai che se Dylan lo viene a scoprire come minimo ti stupra per volere qualcosa in cambio? Ci ha messo 1 settimana per conquistarla>> disse il biondo accanto a me <<non mi interessa. Comunque, lo hai trovato?>> chiesi io porgendogli una birra, fissando non lui ma la folla che piano piano diminuiva alle sue minute spalle.

<<no>> disse <<ma sicuramente se la starà cavando>> continuó dandomi un colpetto con la sua bottiglia sulla mia.

Alzai me mani in segno di resa <<come dici tu>> dissi sorridendo <<comunque scusami per prima>>...

Laugh now Cry Later || Dylan O'Brien ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora