𝑇ℎ𝑖𝑟𝑡𝑦 𝑠𝑖𝑥: 𝑖 𝑙𝑜𝑣𝑒 𝑦𝑜𝑢 𝑀𝑖𝑐𝑜𝑙

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Sorrisi fiera e poi, io e il ragazzo,
ci incamminammo verso la macchina.
———

Il traggitto fu piuttosto silenzioso. Nessuno di noi proferí parola per minuti interi: si alternavano, fra i buchi di silenzio, alcuni miei lamentii quando Dylan prendeva le buche.

<<ti fa male?>> mi chiese il ragazzo allungando una mano sul mio fianco, frenando bruscamente <<fammi vedere>> continuó e senza il mio permesso mi alzó la maglia, che scoprí una macchia tendente al viola, quasi al marrone.

<<ti è venuto giá un ematoma!>> urló lui fissandomi negli occhi <<ti fa male??>> mi chiese nuovamente, insistendo.

Mi sistemai come meglio potevo sulla sedia sbuffando <<secondo te mi fa male? Certo Dylan che fa male!>> urlai a mio volta per farmi sentire...

<<va bene scusa>> sussurró toccandomi una guancia e chiusi gli occhi, lasciandomi trasportare dal suo tocco. Poi mi venne in mente cosa eveva detto prima, quando parlava con Shawn <<eri serio prima?>> chiesi e lui aggrottò la fronte, confuso <<prima con Shawn... tu tieni a me perché sono IO o perché sono UNA DONNA "che non va toccata">> chiesi gesticolando, fissando gli alberi che scorrevano sotto i miei occhi come un film.

<<perché tengo a te>> disse a mezza bocca <<per me sei importante Michi>>

<<so che spesso non andiamo d'accordo>> mi disse, ammettendo una parte dei suoi errori <<a volte la causa dei nostri litigi sono io>>

<<a volte?>> ripetei le sue parole sarcasticamente e lui fece una smorfia divertito <<dai che sono
serio!>> ridacchió <<il mio comportamento influisce sul nostro rapporto, ne sono consapevole... ma mi devi capire>>

<<tranquillo, lo avevo capito già dall'inizio che avrei perso la testa con te>> dissi sorridendo beffardamente e lui fece lo stesso.

Volevo ricordargli quello che mi avevo detto la sera quando abbiamo "rapinato" il Mr John. Volevo rinfrescargli la memoria, ma come qualunque cosa, Kiara la rovina: mi spuntó sullo schermo una sua chiamata.

Accesi subito il bluetooth, collegando la chiamata ai auto parlanti della macchina e poi accettai la chiamata.

<<Michiii>> urló Kiara pimpante <<l'ho fatto! Lo abbiamo fatto! Io e
Cameron!>> urló ancora di più, costringendomi ad abbassare il volume dello speaker <<aspetta ma tu dove sei>> mi chiese <<oh io e Dylan stiamo tornando a casa>>

<<lo sa? Gli hai detto che lo ami? Dimmi di sì>> annunció lei ma non le diedi tempo di dire altro che le chiusi in faccia. Mi rannicchiai sul sedile, sentendomi a disagio e rossa come non fossi mai stata, e cominciai a guardare fuori dal finestrino, per evitare di rendere l'atmosfera ancora peggiore.

<<mi ami?>> mi chiese dopo un paio di minuti <<n-no, non... non...>> cominciai ma subito mi impallai <<si>> dissi infine, sfinita dalla pressione <<so che sei fidanzato, quindi puoi anche attenerti nel rispondere>> ammise sospirando.

Mi prese una mano e la appoggió sul pomello della marcia <<posso dirti una cosa?>>

<<forse>> sussurró <<forse anche io>> aggiunse e io sorrisi <<e se questo vuol dire lasciare Riley, lo farei>> continuó ancora più deciso.

Laugh now Cry Later || Dylan O'Brien ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora