𝑇ℎ𝑖𝑟𝑡𝑦𝑜𝑛𝑒: 𝑓𝑢𝑐𝑘 𝑡ℎ𝑒 𝑤𝑜𝑟𝑙𝑑

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Cominciava veramente a gelare fuori e non potevo negarlo.
Di tanto in tanto, orami sconsolata nell'arrivo di Dylan, sbuffavo e mi strofinano le mani sui avambracci, per riscaldarli un po' e evitare di morire d'ipotermia.
Ok forse ho esagerato, ma avete capito.

Afferrai il cellulare e richiamai Dylan leggermente un po' arrabbiata <<dove minchia sei!>> urlai tendendo il tono comunque basso e piegandosi sulle gionocchia, essendomi pentita di aver urlato in quel modo alle 4 del mattino.

<<si muore fuori!>> continuai ma lui sembrava stare zitto e fregarsene altamente della mei parole <<nasconditi>> mi disse ad un certo punto.

<<perchè?>> chiesi ma lui urló <<nasconditi ho detto!>>.

Io annuí con fare titubante e andai dietro un cespuglio: mi abbassai ancora di più non appena sentii la voce del signor John a pochi passi da me, che parlava al telefono.

<<io ora ti parlo, tu basta che muovi la testa. Sono dall'altra parte della strada, mi vedi?>> dissi e aprii bocca, ma mi fermai <<ascolta la conversazione di questo John>> mi disse e io non risposi.

Abbassai il telefono e mi focalizzai sulla conversazione: parlavano di un pub o una cosa del genere.

<<Dylan vieni ti prego>> sussurrai balbettando dal freddo <<arrivo, tu non appena esco dalla macchina entra nel bagagliaio>> mi disse per poi chiudere.

Rimasi ferma, impallidita.
Come scusa!?
Nel bagagliaio!?
Luogo migliore dove le ragazze rapite nei film muoiono.

Lo vidi accendere la macchina e venire verso di me: entrò nel parcheggio e spense il catorcio non appena il Mr John si avventò con ira su di lui.... povero uomo ciclato.

<<ma li vedi i cartelli testa di
cazzo?!>> urló il vecchio a Dylan, che non sembrava per nulla toccato: mi fissò per sfuggita per poi riguardare negli occhi con sfida il capo <<aspetta ma io ti conosco>> disse ad un certo punto puntandogli un dito contro <<ho mandato tuo padre in prigione. Com'è vivere in miseria?>> gli chiese palesemente ironico <<quel bastardo starà in carcere anni, non si può permettere di fare quello che vuole con me>>

Dylan stropicciò gli occhi <<e che cosa avrebbe fatto?>> gli chiese e io sorrisi: amo il suo coraggio.

<<pff ha rubato 200 dollari dal posto dove lavorava: IL LOCALE ERA
MIO!!>> sbraitò lui ma il ragazzetto sembrava calmo, troppo calmo, come se avesse tutto sotto controllo.

Mi sembrava quasi pianificato: sembrava quasi come se gli fossi servita per mettere in atto il suo piano.

<<quindi lei ha mandato in prigione un uomo solo per questo, mettendo in mezzo la vira lavorativa di una ragazza?>> gli chiese calmo e lui annuí <<tanto finché sto bene io, va bene>>

A Dylan scappò una risata e io partii all'azione: sgattaiolai fino a dietro alla macchina e entrai dentro al bagagliaio.

Da lí si sentiva molto meglio!

<<e se io chiamassi la polizia? Ora?>> gli chiese O'Brien senza aggiungere il suo fare minaccioso, come suo solito <<e cosa vuoi fare? Credi che la polizia possa credere ad uno come te? Ad un moccioso che non sa nemmeno fischiare?>>

Aggrottai le sopracciglia non trovando nessun collegamento fra le cose che il vecchio aveva appena detto, ma continuai ad ascoltare <<se lo dice lei>> dissi Dylan e poi sentii la portiera aprirsi e un motore accendersi.

———-
<<Michy adesso ti tiro fuori!!>> urlò dopo aver fatto un centinaio di metri, se non più. Sembrava quasi entusiasta.

<<si sì tranquillo, sto solo morendo di asfissia, nulla di che!>> dissi accompagnando una risata che fermai quando sbattei il viso ai sedili: aveva appena frenato in modo brusco e io non mi stavo tenendo!

<<aia!>> urlai e subito dopo il portabagagli si aprii, illuminandomi il viso con i lampioni accesi della strada letteralmente vuota e annebbiata .
<<coglione stavo scherzando! Riuscivo a respirare>>: mi alzai facendo delle smorfie divertite.
Sembrava non voler parlare: si limitava solo a fissarmi attentamente negli occhi.

<<Ascolta, so che non è il momento, ma prima... mi sembrava tutto programmato>> dissi appoggiandomi alla portiera <<mi sono sentita utilizzata... capisci cosa intendo>>

Non stava palesemente capendo, dal momento che non faceva altro che stropicciare gli occhi e alzare le sopracciglia confuso.

<<Vabbe dai dy, andiamo>> dissi richiamandolo più volte, ma non faceva che sorridere ogni volta che lo facevo quindi mi posizionai davanti a lui e anche io sorrisi <<che hai?>>

<<sono felice>> mi disse dopo poco <<oh mio dio Dylan O'Brien ha la
voc->> cominciai ma lui mi interruppe <<Sono serio>> mi annunciò e la cadde il silenzio totale.

Distolsi lo sguardo, grattandomi la nuca e facendo dei sospiri di una che si stava sentendo a disagio <<mi prometti una sola cosa?>> mi chiese d'un tratto e io annuí <<non mi odiare>>

<<perché dovrei?>> gli chiesi alzando un sopracciglio: mi prese il viso e...

...e mi bació.
Mi sentivo importante, forse.

Purtroppo peró mi staccai subito, contro la mia volontà <<aspetta aspetta... Dylan, non è la cosa giusta>> dissi spingendo con le mani tremolanti il suo petto, cercando di creare dello spazio fra di noi ragionevole <<non, n-non posso venire qua è distruggere tutto ok?>>

<<Dylan, hai un pub, un migliore amico perfetto, una ragazza cento volte migliore di me e... non posso>> ammisi, ma mi sentii subito in colpa.

<<capisco che ora sarai arrabbiato con me e ti capisc->> dissi ma lui mi prese le mani <<non sono arrabbiato>>

<<Micol sei la persona più gentile che io conosca... ecco perché Ti amo>> mi disse ad un certo punto.

Non riuscivo a smettere di guardarlo dritto negli occhi, in quei occhioni lucidi e ipnotizzanti.

<<Dylan dai... è solo la stanchezza>> me ne uscì e il suo viso si spense velocemente, come se gli avessi dato la notizia più brutta di tutte quelle che avrei potuto dirgli in quel momento.

<<se fosse SOLO la stanchezza spiegami perché io abbia lasciato la mia perfetta ragazza nemmeno un'ora fa e perché io abbia litigato con il mio "straordinario" migliore amico per
te!>> disse quasi urlando, facendo rimbombare la sua voce delle strade deserte.

Come minimo mi avrebbe sicuramente uccisa dalla rabbia, messa in un sacco e buttata nel fiume....
OK I FILM HORROR MI FANNO MALE! NON FAREBBE MAI UNA COSA DEL GENERE, GIUSTO?!

<<sai cosa ti dico? vaffanculo a questo mondo>> gli dissi e poi gli ripresi il viso fra le mani, baciandolo.
Era tutto così perfetto.
La mia vita non è mai stata così.

Mi staccai per prendere fiato e ne approfittai per parlare <<ti prego>> dissi <<facciamo questo al pub... sto morendo!>> gli proporsi e lui sorrise <<Micol Rapp potrebbe tranquillamente laurearsi in "la guasta feste suprema">> mi disse alzando le mani sorridendo.

<<almeno non ti sei arrabbiato>> dissi sussurrando, evitando di farmi sentire.

Per la prima volta in tutta l'arco di tempo che lo conosco l'ho visto stare bene, l'ho visto sorridere.

*sono tornata*

Laugh now Cry Later || Dylan O'Brien ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora