•IV•

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"Non appartenga a un altro chi può appartenere a se stesso."
(Cicerone)

-Quando tornerai a vivere qui?- Esclamò mia nonna, portando, con modo elegante, un biscotto al burro alla bocca. Io scossi la testa. -L'ho già detto un migliaio di volte. Non mi trasferisco qui un'altra volta, sto bene dove sto.- Mi arrivò una pedata sotto al tavolo e gli occhi di mia nonna parvero fiamme dell'inferno.
-Perché dove vivi se non qui?- Lorenzo era riapparso dal nulla. Poggiò la sua mano sulla spalla del fratello seduto di fronte a me. Strinsi le labbra, intenta nel non rispondergli.
-In un tugurio! Vive con una ragazza in centro, ma non ha nessuna comodità degna del suo nome.- Sbuffai. -Degna del mio nome? Siamo delle persone semplici, mica angeli o nobili del c...- Gli occhi sbarrati di mia nonna mi intimarono di fermarmi. A Lorenzo scappò una risata. Rodolfo ci trasse fuori dall'imbarazzo, cambiando repentinamente discorso.
-Ti propongo di venire al ballo organizzato dal Re in persona. Uno dei suoi figli sta cercando moglie.- Le orecchie di mia nonna si drizzarono. -Ma lui ama già una ragazza, anche se non nobile.-
-Non credo che al giorno d'oggi il sangue conti qualcosa...- Riflettei a voce alta. Rodolfo si schiarì le corde vocali e risultò trovarsi in imbarazzo. Chinò la testa, posando la tazza di tè sul tavolino.
-Vallo a dire al Re. O sei nobile o non ti puoi mescolare con noi, qualsiasi nobile, nessuno escluso.- Affermò Lorenzo, ingurgitando un'oliva verde, per poi sputare il nòcciolo sul piattino del fratello. Mia nonna per poco non svenne, sia per la notizia che io non avrei mai potuto sedurre Rodolfo, sia per il gesto anticonformista di Lorenzo. -È orrendo! E quindi voi potrete innamorarvi solo di giovani nobili?-
Rodolfo mi scoccò una lunga occhiata, che ricadde, nuovamente, sul mio seno. -Sì, ma questo non ci vieta di divertirci un po' prima.- Lui e suo fratello Ermenegildo scoppiarono in una fragorosa risata, che venne interrotta dalle facce abbastanza turbate mie e di mia nonna. -Alla sua età dovrebbe pensare a trovarsi una moglie, piuttosto che un passatempo.- Commentò la nonna, mentre stava prendendo dal tavolino un tovagliolo di tessuto bianco. Lorenzo puntò i suoi occhi nei miei, ma non sorrise. Distolsi lo sguardo, avvampando. Ero arrabbiata con me stessa per come quelle iridi mi facevano sentire.
-Per questo voglio invitarvi al ballo del Re. Potrete selezionarmi una bella duchessa o magari un'avvenente marchesa. Chi meglio di lei conosce la nostra città?-
-Ma cosa ci guadagno in cambio?- Spalancai la bocca per la sfacciataggine di mia nonna.
-Può portare Luce con sè, magari al principe interesserà.-
Intervenni. -Punto primo, io faccio come voglio e non è che mi prendono e mi portano nei posti. Punto secondo, io sono già fidanzata e...- Il ragazzo dagli occhi azzurri scoppiò a ridere, trattenendosi appena. -Cosa c'è di tanto divertente?-
Si stropicciò i capelli. -Si vede da lontano un miglio che non vi amate, non dire stronzate.-
-Lorenzo!- Lo riprese il fratello Rodolfo. Lui fece spallucce. Io mi innervosii per quella faccia tosta. Ma chi ti credi di essere?! -Io sto con Giacomo e non voglio nessun altro.- Puntai i miei occhi in quelli dello sfacciato e corrugai le sopracciglia, adirata.
Si mise a ridere ancora. Mia nonna mi fermò, prima che potessi fare una strage. -Verremo al ballo. Richieste particolari?-
-Vestirsi di rosso sia sopra che sotto.-
Quelle parole mi confusero. -Che significa?-
-Che dovranno essere rosse le mutande e pure il reggiseno. Al Re piace pensare a un intimo un po' tragressivo.-
-Ne abbiamo abbastanza di te, Lorenzo.- Rodolfo si alzò in piedi e Lorenzo alzò le braccia al cielo, indietreggiando. Se ne andò, abbastanza contento di levarsi di torno. Avrei voluto fare come lui. Mia nonna salutò i due cugini rimasti e mi prese per un braccio, trascinandomi all'angolo. -Devi lasciare Giacomo.-
Strinsi i pugni lungo i fianchi. -No! Non ci penso nemmeno.-
-Luce, devo dare ragione a quell'impertinente di Lorenzo. È palese che non c'è niente tra voi due.- Io alzai gli occhi al cielo. Non accettavo che lei mi dicesse chi dovevo amare e chi no, già mia madre mi aveva obbligata a conoscere Giacomo. Mia madre...lei mi ha costretta, manipolandomi, a stare con Giacomo. -Lo sai che è Camilla che lo vuole, non tu.- Girai la testa, guardando per terra. Forse dentro di me qualcosa stava cambiando.
-Ma perché devo lasciarlo poi?-
Mia nonna mi strizzò l'occhio. -Il ballo è l'occasione giusta per trovare qualcuno che possa renderti felice davvero.-
-Forse intendi che abbia abbastanza soldi da finanziare papà.-

Eppure fuggo                       •A royal love story•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora