"C'è sempre luce dietro le nuvole."
(Louisa May Alcott)
Mentre danzavo con uomini rispettabili, ma eccessivamente prolissi nel parlare, mi ero accorta che il principe era rimasto in un angolo a guardarmi, con braccia incrociate sul petto e un sorriso sornione stampato sulla faccia. Ad ogni piroetta, però, mi rendevo anche conto che dall'altra parte della sala c'era Lorenzo, sempre occupato con qualche giovane debuttante diversa, una volta raccoglieva loro il ventaglio, la volta dopo baciava loro la mano. Era un latin lover nato. -Il Re mi ha concesso la stanza degli ospiti per la notte. Le va di vederla?- L'uomo che stringeva le mie mani aveva appena provato a sedurmi, chiedendomi palesemente di finire nel suo regale letto. Io scossi la testa e con faccia disgustata mi allontanai da lui, percorrendo in fretta la sala da ballo per andare a bere un altro bicchiere d'acqua. Se ancora qualche nobile del cavolo avesse avuto il coraggio di chiedermi di finire a letto con lui, avrei fatto una strage. Nel frattempo mia nonna si era avvicinata a me, con a braccetto sua figlia. -Nessuno di interessante?-
-Praticamente mi stanno corteggiando tutti gli aristocratici presenti stasera e nessuno è interessato a me, ma piuttosto al mio corpo.- La nonna deglutì con fatica e si guardò intorno per assicurarsi che nessuno mi avesse sentita. -L'unica persona gentile e carina è stata il principe.-
Mia madre drizzò le orecchie. -Non male per essere la tua prima volta a corte.-
-Ecco perché tutte le nobildonne ti stavano fulminando con gli occhi.-
Io feci spallucce e bevvi un sorso d'acqua. -Tanto il Re non permette nessun legame tra popolo e aristocrazia, quindi questa serata è inutile. E, tanto per la cronaca, non avrei mai sposato qualcuno scelto da voi.- Sventolai il bicchiere d'acqua davanti a mia nonna e mia madre. Sbuffarono entrambe.
-Magari se ci provassi con il principe, lui convincerebbe il Re ad annullare quella stupida legge.-
Scoppiai a ridere. -Non ci penso proprio! E poi non devo sposarmi per forza.-
Mia madre strinse talmente forte i suoi guanti in velluto blu, che le sue nocche sbiancarono. -È tradizione di famiglia che ci si sposi prima dei ventitré anni e tu fra due mesi li avrai compiuti.- Disse stringendo i denti, mentre la nonna annuiva ad ogni sua parola. -Per questo Giacomo era perfetto. Famiglia rispettabile, gentile, dolce e un brav'uomo a tutti gli effetti.-
-Ma non lo amo!- Gridai. Calò un tombale silenzio e la nonna sbiancò. Mi voltai e Lorenzo era dritto in piedi con uno stuzzicadenti in mano, con infilzata sopra un'oliva verde, che mi guardava divertito. Accanto a lui c'era il principe, sembrava dispiaciuto per me. Imprecai sotto voce e, prendendo la coda del vestito fra le dita, corsi fuori dalla sala. Raggiunsi il porticato esterno e respirai con forza l'aria viziata di quella notte. Finalmente avevo espresso i miei veri sentimenti, un peso si era tolto dal mio stomaco, ma non mi sentivo meglio. Avevo un terribile nodo alla gola, che mi spingeva a piangere, ma trattenni le lacrime in tutti i modi. Un caldo scialle si posò sulle mie spalle nude e smisi di tremare dal freddo. Mi voltai e vidi la faccia di Francesco illuminata dal chiarore della luna. -Grazie, non doveva...-
-Non dovevo, ma volevo. E dammi del tu, è tutta la sera che devo sopportare inchini e lodi false come banconote del Monopoly.- Ridemmo entrambi. Ci avvicinammo alla stufa a fungo dell'atrio e restammo per qualche istante in silenzio. -Hai trovato il marito ideale?- Scherzò. Sorrisi e abbassai lo sguardo, imbarazzata. Ero diventata rossa come un pomodoro. Francesco mi faceva quell'effetto, da quando avevo scoperto che era un ragazzo normalissimo. -Diciamo che ho dato tanti due di picche.-
-Non male per il primo debutto. Di solito le ragazze ottengono soltanto due o tre inviti ai balli successivi, da quello che so te ne sono arrivati trenta.-
-Trentadue per l'esattezza.- Sghignazzai, stringendomi ancora di più nello scialle. -Come fai a sapere quanti inviti ho ricevuto?- Lui mi strizzò l'occhio.
-Uno dei pochi privilegi di essere il figlio del Re.-
Annuii, consapevole del fatto che ogni invito ad un ballo reale dovesse passare sotto l'attenta vigilanza del Re e dei suoi consiglieri. -Però vivi in un castello, non mi lamenterei.- Scherzai, ma notai come la sua espressione divenne cupa. Immediatamente mi salì l'ansia. E se avessi detto qualcosa di sbagliato? Mi avrebbe cacciata sicuramente. -Ho detto qualcosa che ti ha turbato, mio principe?-
I suoi occhi si spostarono su di me e lo vidi negare con la testa. -Adoro quando dici "mio principe". Detto da te è una cosa diversa.-
Avvampai e le gote divennero due cerchioni rossi fuoco. -Non sei abituata ai complimenti, vero?- Continuò, spostando una ciocca dei miei capelli dalla spalla. Seguii il movimento delle sue dita e ne rimasi intontita. Il tocco della sua mano gelida mi aveva fatto tremare.
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Eppure fuggo •A royal love story•
Romance{COMPLETATA} {Scene esplicite} Il mondo non è come lo immaginate. Così simile al nostro, eppure così principesco, che farci un salto dentro sarebbe un sogno. Ma siete sicuri di voler incontrare anche il lato oscuro di questa realtà? Luce è una stude...
