"Le emozioni più belle sono quelle che non puoi spiegare."
(Charles Baudelaire)
Delle trombe assordanti mi fecero sobbalzare dal letto, schiacciandomi il cuore sul petto. Mi svegliai con la saliva incastrata nella gola e gli occhi sgranati. Cos'è questo rumore? Mi grattai la nuca dolorante e tolsi le lenzuola dalle gambe, stiracchiandomi. Ancora quel suono di trombe. Improvvisamente sentii numerosi passi salire le scale di casa ed io mi affrettai ad indossare una vestaglia per andare a vedere cosa fosse quel trambusto, diedi un'occhiata all'ora e notai che fossero solo le sei del mattino. Con ancora gli occhi assonnati mi diressi alla porta di camera, ma, prima che tirassi giù la maniglia, cinque o sei membri della servitù piombarono nella stanza, a capo basso, dietro di loro seguirono mia nonna e mia madre, ancora in tenuta da notte. -Che casino sta succedendo?- Mi mangiai mezze parole, racchiuse da un enorme sbadiglio. La nonna sollevò gli occhi al cielo. -Non ti abbiamo insegnato a parlare e sbadigliare insieme.- Mi ammonì. Io feci spallucce. -Comunque, siediti, abbiamo un annuncio importante.- Mi accigliai. -Così importante da svegliarmi con delle trombe alle sei del mattino?- Sghignazzai. Ma le facce delle due donne davanti a me sembrarono più che serie. Percepii l'ansia farsi largo nel mio petto.
-Il Re ha abdicato questa notte.-
Mi portai la mano alla bocca, scioccata da quella notizia. Non succedeva ormai da quasi cinquant'anni e, visto il carattere forte e deciso del Re, tutti si sarebbero aspettati che il suo trono finisse con la sua morte. Il mio pensiero andò subito a Francesco. -Fra mezz'ora circa in tv annunceranno i prescelti per la scalata al potere. Saranno dieci giorni da incubo.- Almeno rimanderanno il mio esame, riflettei. -Ma come funziona? Cioè per dieci giorni il mondo si ferma? Per questa cavolata?- Risi, indietreggiando verso il letto, intenta a ributtarmi sotto le coperte. Mia madre corrugò la fronte, ponendo le mani sui fianchi. -Tua nonna sa bene cosa significano questi giorni e ciò che accadrà dopo, aveva circa la tua età quando successe l'ultima volta.- Scoccò un'occhiata alla nonna, che annuì con fervore. -Ogni famiglia, che abbia abbastanza potere a corte, dovrà schierarsi pubblicamente con il candidato al trono. Si creeranno faide tra famiglie.- Mi venne da ridere, nel ventunesimo secolo ancora si parlava di "faide"? Ma erano tutti impazziti? -Perché, cavolo, a scuola, durante le lezioni Reali, non ci è stato insegnato?- Sbuffai, un po' più preoccupata rispetto a prima. -Perché il nostro Re aveva più volte dichiarato di non voler abdicare a favore di nessuno. Non ha mai ritenuto che qualche suo familiare fosse degno e, anche se così fosse stato, la gara al potere ci sarebbe stata comunque.-
Alzai le braccia in aria, facendole ricadere pesantemente lungo i fianchi. -E quindi noi cosa dobbiamo fare? Non siamo una famiglia influente.- Una sorrisetto canzonatorio apparve sulla faccia sempre composta di mia madre. -Tesoro, non avremo titoli nobiliari, ma con il denaro che abbiamo ci possiamo comprare famiglie intere di pseudo-aristocratici, quindi sì, siamo più che influenti.-
-Tuo padre tornerà per l'occasione.- Intervenì la nonna, prendendomi di sorpresa.
-Papà? È fuori da mesi e torna per questa cosa?-
La mamma sbuffò, come se avessi detto una cosa fuori dal mondo. -Forse, Luce, non hai ben capito. Un nuovo Re trasformerà la nostra società, l'economia e tutto il resto. Avere al potere qualcuno di diverso potrà portare instabilità nel primo periodo e tuo padre deve gestire da vicino i suoi affari. Non può permettersi che le cose cambino, a suo sfavore.- Improvvisamente mi ricordai di un episodio di quando ero appena una ragazzina. Mio padre era seduto su una poltrona in velluto rosso, cosparsa di bottoni in oro pesante. Aveva le gambe incrociate e un enorme sigaro stretto tra i denti, sorrideva. Era raro che sorridesse. A fianco a lui c'era seduto quel bastardo del Re, stava versando del whisky dentro ad un bicchiere di vetro massiccio, ridendo a sua volta. Poi il ricordo sbiadì sempre di più, fino a riportarmi alla realtà. -Capito, tesoro?-
Scossi la testa, sbattendo più volte le palpebre. -No, ripeti.-
-Noi parteggeremo per il principe.- Improvvisamente si formò un nodo alla gola e la mia mente viaggiò alla sera prima, alle mani chiuse sulle mie natiche e a quelle labbra così morbide e succose. Lorenzo era sicuramente tra i prescelti, me lo aveva detto. Mi assalì l'ansia. Pubblicamente avrei sostenuto il principe, ma dentro di me sapevo chi volessi accompagnare nelle sfide. -Certo, e chi sennò?- Risposi, con voce roca.
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Eppure fuggo •A royal love story•
Любовные романы{COMPLETATA} {Scene esplicite} Il mondo non è come lo immaginate. Così simile al nostro, eppure così principesco, che farci un salto dentro sarebbe un sogno. Ma siete sicuri di voler incontrare anche il lato oscuro di questa realtà? Luce è una stude...
