"La vita è ciò che ti accade mentre sei occupato a fare altri progetti."
(John Lennon)
Francesco mi prese per mano e mi fece roteare su me stessa. Sembrava al settimo cielo e purtroppo la mia mente maledetta mi fece pensare che quella gioia fosse dovuta alla sua convinzione nel vincere il premio finale. -Vuoi proprio prendere il posto di tuo padre, eh?- Domandai retoricamente. Lui si rabbuiò. -In realtà non lo so.- Quelle parole mi lasciarono di stucco. -Io non sono mai stato molto convinto di voler succedere a mio padre. Sai, lui si è fatto la nomea del Re severo, del Re giusto con gli amici e spietato con i nemici. Non mi sento molto alla sua altezza.-
Sbuffai. -Stiamo parlando dello stesso che stava per picchiarmi davanti ad una marea di gente?- Mi pentii poco dopo di aver detto quelle parole e notai nei suoi occhi qualche scintilla di dispiacere. Mi morsi le labbra, nervosamente. -Scusa, so che è sempre tuo papà.- Mi strinsi nelle spalle. Lui scosse la testa e mi fece sedere sugli scalini in marmo del giardino. Immediatamente sentii il freddo di quella pietra sotto al sedere. -No, hai ragione. È uno stronzo quando ci si mette, ma mi ha cresciuto lui in pratica. Mia madre è sempre stata fuori reggia.- Poggiò le mani più indietro sullo scalino e si piegò all'indietro. I pochi raggi del sole, che potevano filtrare dalle nubi, illuminarono qualche ciuffo biondo dei suoi capelli. Era davvero bello. -Vedo che a genitori cattivi siete messi bene.-
Alzò un sopracciglio. -Siete?-
-Uhm, sì. Tu e i tuoi bis-cugini.- Mormorai, sperando che non mi chiedesse di Lorenzo. Ma lui sembrò riflettere sulle mie parole. -Ah lo zio di papà! Lui sì che è uno schifo. Ha sempre avuto un odio incondizionato per Lorenzo, nessuno ha mai capito perché.- Mi ferii sentire quelle parole, che non confermarono altro che ciò che il ragazzo dagli occhi celesti mi aveva detto. -Rodolfo una volta ha dovuto chiamare i soccorsi...Lorenzo aveva la mandibola fratturata in due punti e da un occhio non ci vedeva più.- Trattenni a mala pena il vomito. Quei particolari così intensi mi fecero venire la nausea e a stento riuscii a rimandare indietro le lacrime. -Era così crudele?- Lui annuì, guardandomi. Ero visibilmente sconvolta. -Ma tranquilla, l'ultima volta che ci ha provato è stato lui a finire al pronto soccorso.- Rise. Io mi immaginai la furia di Lorenzo e la sua voglia di riscatto nei confronti del padre. Ma cosa aveva fatto per essere stato il bersaglio preferito di quella bestia? -Cambiamo argomento? Mi sto rattristando troppo.- Disse, grattandosi la nuca. Io tirai su col naso e feci cenno di sì con la testa. -Come ti trovi con le sfide?- Domandai, omettendo apertamente il fatto che volessi sapere se lui era a conoscenza o meno di ciò che suo padre e il mio avevano messo in atto. Francesco fece una smorfia a metà tra il compiaciuto e il divertito. -Sono abbastanza sicuro che qualcuno abbia messo lo zampino per avvantaggiarmi.- Confessò. Poi mi osservò e sorrise. -Ma non saprei proprio chi.- Sgranai gli occhi, non era palese che fosse stato il Re in persona? Mi mossi insicura verso di lui. -Io so chi c'è dietro a tutto questo.- Bisbigliai e Francesco corrucciò la fronte. -Tuo padre e mio padre.- Lui sobbalzò, ma non mi parve proprio preso alla sprovvista. Si morsicò l'interno della guancia e poi mi guardò. -Lo sapevo, cazzo! Mi sembrava strano che Arturo fosse venuto qui stasera, di solito contatta mio padre al telefono.- Si alzò in piedi. Fece due passi in avanti e poi piegò la testa da un lato e dall'altro. -Chi altri lo sa?- Chinai la testa, avvampando. Francesco si avvicinò a me, prendendomi per il mento. -Lorenzo, vero?-
Sgranai gli occhi, curvando in basso le sopracciglia. -Come...come hai...?- Lui sospirò, drizzando la schiena. Sorrise. -Beh, forse perché ti sta sempre appiccicato?- Non seppi se fosse arrabbiato, deluso o persino felice di dirlo. Io me ne stetti in silenzio. -Luce, non ti devi preoccupare di lui. Ci ha sempre provato con qualsiasi ragazza di cui io mi invaghissi. Lo fa sempre e il più delle volte la ragazza ci casca e poi lui la lascia. È una sorta di gioco perverso che fa con me da quando siamo adolescenti, ma non me la prendo mai più di tanto. Prima o poi arriverà la ragazza che amerà solo me.- Fece spallucce, scostandosi il ciuffo biondo dalla fronte. Mi guardò con gli occhi di chi sperava fossi proprio io quella ragazza. Un senso di delusione e di colpa si impadronirono di me, avevo di fronte il ragazzo più buono e dolce del mondo e io mi ero presa una cotta per la persona più indecisa e enigmatica che conoscevo. Se lui aveva detto che Lorenzo faceva così con tutte le sue ragazze, probabilmente io ero soltanto quella di turno. Quella da sedurre e poi abbandonare. Rabbrividii. -Luce, tutto bene? Ti vedo strana.- Si rimise a sedere accanto a me. Scossi la testa, non me la sentivo di parlare ancora. Raccolsi dalla tasca il telefono e composi il numero di Alice. -Ti dispiace se faccio venire qui la mia amica? Non so se l'hai conosciuta, ma è la mia àncora di salvezza quando non mi sento molto bene.- Feci spallucce. Lui mi sorrise dolcemente. -Certo, fai pure. Mi piace avere compagnia.-
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Eppure fuggo •A royal love story•
Romansa{COMPLETATA} {Scene esplicite} Il mondo non è come lo immaginate. Così simile al nostro, eppure così principesco, che farci un salto dentro sarebbe un sogno. Ma siete sicuri di voler incontrare anche il lato oscuro di questa realtà? Luce è una stude...
