"Dietro ogni impresa di successo c'è qualcuno che ha preso una decisione coraggiosa."
(Peter Ferdinand Drucker)
Corsi fino in fondo al corridoio, Lorenzo era scomparso. Non mi aveva nemmeno dato il tempo di convincerlo a non andare, sarebbe stato un suicidio. Portai una gamba davanti all'altra, nonostante il fiatone e la fatica, dovevo raggiungere mio padre. Dovevo sapere cosa sarebbe successo quella notte e fare di tutto per fermare quell'orrore. Svoltai l'angolo e vidi la porta del suo ufficio chiudersi, urlai il suo nome, ma la porta si chiuse con un tonfo, subito dopo sentii la serratura scattare. Maledizione! Picchiai con i pugni alla porta, ma nessuno mi aprì. -Papà, devi ascoltarmi! Papà!- Tirai tonfi ancora più rumorosi, ma era come combattere contro il vento: assolutamente inutile. Fui strattonata per il braccio, mi voltai con la bocca aperta per la fatica. -Mi dici cosa stai combinando!- Mia madre aveva le vene del collo gonfie dalla rabbia. Deglutii a fatica e aggrottai la fronte. -Cerco di salvare una vita.- Lei si guardò intorno e poi sbuffò. -Vieni con me.- Cercai di sfuggire alla sua presa, ma lei strinse ancora di più le dita sulla mia pelle. -Fidati di me. Seguimi.- Scrutai nei suoi occhi qualcosa che potesse farmi pensare mi prendesse un giro, ma, stranamente, sembrava seria. Allora le andai dietro. Camminammo in silenzio fino alla camera da letto della nonna, che era poco distante da lì. Mi incuriosì quella scelta della stanza. La spalancò e mi fece cenno di entrare. Appena dentro la semi oscurità non mi fece distinguere, inizialmente, quello che mi circondava, ma, poi, a mano a mano che la mia vista si adattava a quella scarsa illuminazione, mi resi conto di chi ci fosse. Buttai giù la saliva e aprii la bocca per parlare, ma la nonna si alzò dal letto e mi fece segno di stare in silenzio, avrebbe parlato lei. -Io ho sempre sostenuto tuo padre. Arturo è sempre stato un uomo con un grandissimo fiuto per gli affari, ha dato certamente lustro a questa famiglia. Ma è stato il mio bisnonno ad iniziare questo business, non lui e nemmeno la sua famiglia.- Cominciò a camminare in avanti e indietro, tenendo strette le mani dietro la schiena.- Tua madre ha assistito ad una conversazione agghiacciante. Sapevo, sì, che Arturo avrebbe fatto di tutto per mantenere i suoi affari, ma arrivare a questo punto...è troppo.- Si fermò, guardandomi con occhi mesti. -Tuo padre, il Re e alcuni membri della giuria, nonché una parte dell'esercito personale Reale ha in mente di scaricare Lorenzo vicino a dove i lupi fanno la loro tana e dove gli orsi sono soliti cibarsi. Hanno in mente che venga sbranato vivo, Luce.- Intervenne mia madre ed io distolsi lo sguardo, mentre la nausea cominciò a salirmi. -Me lo aspettavo. Ma papà...non credevo...- La mamma mi carezzò la spalla. -Credimi, nemmeno io.- Aveva uno sguardo diverso, non era triste, non era affranta, era determinata. -Ma non dobbiamo pensare ad Arturo adesso. Dobbiamo escogitare un piano per salvare Lorenzo.-
Mi si illuminarono gli occhi. -Allora lo aiuterete?- Mia nonna annuì. -Non resterò certo a guardare mentre un povero ragazzo viene fatto fuori da un branco di maschilisti senza cervello.- Bonfonchiò. -E come facciamo?-
Mia madre si mise di fronte a me. -Hai già provato a convincerlo di ritirarsi?-
Feci di sì con la testa. -Non ne vuole sentire parlare.-
-E se parlassimo con i suoi genitori?-
Sghignazzai, amaramente. -Suo padre non vedrebbe l'ora di andare al funerale di suo figlio.-
-E il principe?- Mi incalzò la nonna. Io scossi la testa. -È consapevole che faranno di tutto per aiutarlo.-
-Sì, ma se sapesse che il bis-cugino morirà per questo? Sicuramente farebbe qualcosa.- Io annuii, ma poi mi ricordai che sia Lorenzo che Francesco ormai erano in ritiro, visto che quella sera sarebbero stati abbandonati nel bosco. -Non possiamo più contattarli. Hanno ritirato loro telefoni, tablet e qualsiasi altra cosa. So che l'unica cosa che hanno addosso è un GPS che segue la loro localizzazione.-
Mia madre si morsicò, nervosamente, le labbra. -Sicuramente non possiamo andare nel bosco.-
Mi si accese una lampadina in testa. Se avessi detto loro che avevo intenzione di fare proprio quello che la mamma aveva appena escluso, mi avrebbero chiusa a chiave nella mia stanza. -Già.- Sentenziai, facendo spallucce. -Quindi non possiamo fare niente. Staremo alla sorte.- Conclusi, per poi fare dietro front e uscire dalla camera. La nonna e la mamma si lanciarono un'occhiata confusa.
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Eppure fuggo •A royal love story•
Roman d'amour{COMPLETATA} {Scene esplicite} Il mondo non è come lo immaginate. Così simile al nostro, eppure così principesco, che farci un salto dentro sarebbe un sogno. Ma siete sicuri di voler incontrare anche il lato oscuro di questa realtà? Luce è una stude...
