"Preferirei morire di passione che di noia."
(Vincent Van Gogh)Appena giunta davanti a lui, vidi una goccia d'acqua attraversargli la tempia. Protesi la mano per asciugargliela e lui strinse il mio polso, strattonandomi verso di lui. Avevo il fiato sospeso e i battiti cardiaci impazziti. Mi prese per il sedere e mi fece mettere sulle sue gambe. Lo stavo guardando dritto negli occhi. Aveva inarcato le labbra a mo' di sorriso malandrino, mi morsi la lingua per non dirgli che era bellissimo. Mi spinse ancora di più contro di lui, facendo strusciare i miei jeans sui suoi pantaloncini sportivi. Percepii qualcosa che stava diventando più grande e ingombrante del solito e arrossii violentemente. -Cosa vuoi fare?- Sussurrai. -Ogni volta è la stessa storia, mi prendi e mi provochi.- Continuai, guardando come i suoi occhi girovagavano sulla mia faccia, probabilmente alla ricerca di un consenso. -Mi fa impazzire la tua ingenuità.- Avvicinò la faccia al mio collo e tirò fuori la lingua, sentii il suo piercing sfiorarmi la pelle e l'umidità della sua lingua lasciare una striscia proprio dove le labbra mi avevano toccato. Rabbrividii e non mi spostai. Avevo come bisogno di sentirlo su di me, non riuscivo a spiegarmi come fosse possibile che provassi tutte quelle emozioni in sua presenza. Avvampai nel pensare di volerlo baciare su quella panca, in modo decisamente poco ingenuo. -Queste gote rosse? A cosa stai pensando?- Bisbigliò, lasciando, poi, lunghe file di piccoli baci. Io deglutii. -Ma cosa stiamo facendo...- Mugolai nel sentire le punte dei suoi denti lasciare eccitanti pizzicotti sulla pelle. -Non lo so...- Rispose, continuando quella danza estenuante. Non appena gemetti nel sentire la sua bocca andare sempre più giù, lui alzò la testa di scatto. Mi guardò con gli occhi della lussuria e scosse la testa. -Non sai cosa ti farei. Vattene ora, finché puoi.- Ruggì, mentre i riccioli umidi ricaddero sulla sua fronte. Mi morsi le labbra, sentii una stilettata di piacere attraversare le mie parti più intime e oscillai leggermente i fianchi per evitare di cadere. A quel gesto lui imprecò e i suoi occhi divennero più seri e fissi su di me. Guardò il punto in cui il mio sedere toccava il suo bacino e si leccò le labbra. -Sul serio Luce, non so per quanto ancora potrò trattenermi.- Un fascio di luce entrò dalla finestrina sulla parete e illuminò l'espressione convinta di Lorenzo. Non sembrava il ragazzo strafottente di sempre, anzi. -Quando ho detto che voglio che tu smetta?- Ribattei, afferrando con decisione la sua maglietta. -Sai che non mi innamorerò mai, che lo faccio perché voglio sfogarmi. Tu non devi farlo per forza, se non ti senti sicura, esci da questo spogliatoio. Ora.-
-Sennò?- Lo provocai con la faccia a meno di un millimetro dalla sua. Lui sorrise e si avventò sulle mie labbra. Avvolse la mia faccia con entrambe le mani e la strinse. La sua lingua si insinuò dentro alla mia bocca e si attorcigliò intorno alla mia. Poi le sue mani scesero velocemente sulla mia maglietta, sollevandola, per poi gettarla per terra. Restai in reggiseno. Io infilai le mie mani sotto alla sua t-shirt e feci scivolare le dita sui suoi addominali e sui suoi pettorali scolpiti. Per via della gara si era completamente depilato, e la mia mente viaggiò verso altre parti del suo corpo che sarebbero potute essere altrettanto depilate. Con i palmi delle mani spinse i miei fianchi in avanti, facendomi ondeggiare in avanti e indietro. Staccò le sue labbra dalle mie e scese sul collo, risucchiando un piccolo lembo di pelle. -Non...non farmi succhiotti.- Mugolai, per poi ansimare sotto il suo tocco delicato. La lingua scivolò sul mio petto e ad ogni sua frustata, seguiva un bacio umido. Arrivò vicino al reggiseno e mi lanciò un'occhiata. Io annuii senza pensarci due volte e lui sganciò i ferretti come se fosse stata un'azione che eseguiva spesso. Quell'idea mi portò un po' di amarezza, ma ben presto quel cambiamento di umore fu rimpiazzato dalle sue labbra schiuse e poi richiuse attorno ai miei capezzoli. Gettai indietro la testa dal piacere e mi aggrappai alla sua testa, spingendolo contro il mio seno. Grugnì e succhiò con più voracità, per poi circondare la curva dei seni con entrambi i palmi e strizzarmeli. Si staccò con ancora la bava alla bocca e trascinò la sua mano sul mio collo. Chiuse le dita intorno ad esso e mi fece un cenno con la testa. Io annuii di nuovo e lui strinse, dandomi una scarica di adrenalina mai provata prima. L'aria proveniente dalla finestrella sorvolò i miei capezzoli turgidi e rinfrescò la pelle arrossata, mentre la sua bocca cercava impetuosamente la mia.
Improvvisamente sentimmo dei passi. Lui aprì gli occhi e mi fece segno di stare zitta. I passi si fecero sempre più vicini, quindi mi affrettai a rimettermi reggiseno e maglietta. Erano scarpe col tacco. -Eloise.- Disse a denti stretti lui. Mi sentii coprire dalla vergogna, avevo appena baciato il futuro marito di una ragazza che conoscevo bene. Che razza di persona ero? Non ero quella persona lì, quella era un mio rimpiazzo. Non mi riconoscevo in tutta quella lussuria e quella voglia di stare con qualcuno che non mi aveva mai trattata bene davvero. -Nasconditi lì dietro, svelta.- Mi sospinse da una parte, indicandomi uno scaffale gigante. Io rimasi confusa da quella sua velocità e lucidità di pensiero, mentre io mi stavo ancora riprendendo da quello che era appena successo. La porta si aprì e una voce acuta fece eco nella stanza. Mi tappai la bocca per non fiatare e Lorenzo si apprestò a raccogliere il borsone e darsi una sistemata. -Honey!- Cinguettò lei, correndogli incontro. -Ti stavo aspettando nella sala principale del castello, dove eri finito?- Poi i suoi occhi si concentrarono in una zona bassa del suo corpo. Immediatamente le sue labbra si curvarono in alto. -Sei felice di vedermi, eh? Perché non lo facciamo qui? È eccitante.- Gli toccò le spalle, allungandosi per scoccargli un bacio. Lui sembrò stranamente a suo agio, ma non rispose. Lei gli diede un buffetto sul naso. -Lo so che preferisci farlo la notte. Ricordo bene.- Strizzò l'occhio, per poi prendergli la mano. -Andiamo, ci stanno aspettando.- Una volta usciti mi gettai a sedere sulla panca. Lorenzo era già andato a letto con Eloise. E io cosa mi ero messa in testa? Lui aveva chiaramente detto che non voleva niente se non spassarsela. Davvero volevo quel tipo di rapporto?
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Eppure fuggo •A royal love story•
Romans{COMPLETATA} {Scene esplicite} Il mondo non è come lo immaginate. Così simile al nostro, eppure così principesco, che farci un salto dentro sarebbe un sogno. Ma siete sicuri di voler incontrare anche il lato oscuro di questa realtà? Luce è una stude...