"La vita è davvero semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata."
(Confucio)
Mi aggrappai alla terra dura della riva, toccando la melma viscida che si era impigliata tra le rocce. Ettore si chinò per aiutarmi e con lo sguardo mi fece capire che voleva sapere se stavo bene. Io annuii, per poi guardarmi dietro. Lorenzo era rimasto in mezzo alla enorme pozza d'acqua con lo sguardo assorto nel nulla. Sospirai e il suo amico alzò gli occhi al cielo. -Quando hai finito di rimuginare sui tuoi errori, ti pregherei di raggiungerci perché forse te lo sei dimenticato, ma siamo dei ricercati.- Disse con tono sarcastico, scuotendo, poi, la testa. Il ragazzo dai capelli scuri, allora, con due bracciate ci raggiunse, facendo il verso ad Ettore. -Piantala, non stavo facendo niente di quello che hai detto.-
-Guys, sarà meglio andare.- Eloise puntò l'indice sopra le nostre teste, in direzione delle cascate. Seguii il suo dito e vidi un gruppo di uomini armati, che stavano sicuramente cercando proprio noi. Avevano i binocoli con le torce accese e la divisa dell'esercito. Lorenzo imprecò e ci fece segno di accucciarci. -Fate il meno casino possibile e infilatevi nel bosco.- Ci sospinse, conducendoci ai cespugli e agli arbusti più vicini. Entrammo nuovamente nella fitta vegetazione del bosco e cominciammo a correre come dei dannati, soltanto che i vestiti zuppi d'acqua e le scarpe fradice ci facevano faticare molto, il fiato stava cominciando a mancarmi. Non ero certo abituata a correre così tanto. -Quanto...manca?- Dissi tra una boccata d'aria e l'altra. Ettore guardò il suo orologio satellitare e aggrottò la fronte. -Dovremmo esserci.- Si limitò a dire. Eloise mi guardò con l'aria di chi stava per collassare, proprio come me. Finalmente in lontananza scorgemmo un casottino in legno e due moto parcheggiate lì davanti, anche se non riuscii bene a vedere cosa ci fosse oltre. Ci avvicinammo con cautela ed Ettore salì le due scale di legno della casa, iniziando a guardare sotto ai vasi, poi a bussare contro le assi di legno. Buttai giù la saliva e presi un bel respiro. -Cosa stai facendo?- Avevo la bocca completamente arida e il cuore che pompava sangue al doppio del suo ritmo naturale. -Sta cercando le chiavi delle moto.-
-Come fate a sapere se sono lì?-
-Perché ce le abbiamo messe noi.- Ribatté il ragazzo, asciugandosi il naso con il polso bagnato. Un controsenso. Lo guardai e la sua espressione indecifrabile non mi fece capire come si sentisse in relazione al mio rifiuto di prima. Se dovevo basarmi su quello che dimostrava, sembrava sempre se ne fregasse di tutto, ma, con il tempo, avevo capito che lui era bravo a mascherare quello che provava davvero.
-Bingo!- Sentii il tintinnio delle chiavi e mi risvegliai dai miei pensieri. -Adesso tiro una monetina e vedremo chi va con chi.- Continuò Ettore. Io mi accigliai, mordendomi le labbra. -Vengo io con te.- Affermai. Lui alzò una mano in aria per zittirmi e lanciò la moneta, ma prima che questa cadesse a terra urlò "Eloise testa, Luce croce". E cadde sulla testa. Ettore fece l'occhiolino alla sua compaesana e salì sulla moto. -Eloise, sei con me. Monta in sella, baby.- Gridò, con entusiasmo. Sembrava drogato di adrenalina. D'altro canto la ragazza non parve molto contenta di quella scelta e mi lanciò un'occhiataccia per quello. Feci spallucce. Nemmeno a me andava a genio stare stretta ad uno che avevo appena rifiutato, perché non riuscivo a stargli lontana, nonostante tutto quello che lui mi aveva detto e fatto. Rifiutarlo sarebbe stato più un "no" per me, che per lui. Lorenzo mise in moto il bolide, dando gas. Aveva tirato fuori due caschi da dietro la veranda e me ne aveva passato uno, liberandolo prima dalle ragnatele. Me lo infilai e scivolai dietro di lui. Deglutii a fatica, tendendo i muscoli per aggrapparmi al motore. Lui non partì. Mi chiesi il perché e così alzai la visiera. Mi stava fissando. -Se stai così lontana da me, ci sbilanceremo e finiremo spiaccicati su un albero.- Lo guardai e poi guardai la distanza che ci separava, in effetti mi ero spostata troppo in punta ed ero anche parecchio scomoda. -Sc...scusa.- Bisbigliai, trascinando il mio sedere più in avanti. Il mio seno si schiacciò contro la sua schiena e le mie cosce toccarono i suoi fianchi. Lo sentii sospirare e poi schiarire la voce. -Reggiti forte.- Si buttò giù la visiera e diede gas. Il mio corpo fu risucchiato all'indietro, ma la sua mano si piantò sul mio braccio, spingendomi ad abbracciarlo. Aumentò la velocità e per poco non impennammo. Odiavo tutto ciò che voleva dire velocità e rischio, ma dovetti ammettere che sentire i suoi muscoli contrarsi sotto al mio tocco era eccitante. Purtroppo il lato negativo era che, essendo bagnati fradici ed essendo notte, faceva veramente molto freddo. Battevo i denti, tenendo almeno la testa nascosta dietro al casco di Lorenzo. Lui, poi, curvò e raggiunse Ettore ed Eloise, che si erano fermati.
-Ho contattato la Regina. Ci verrà a prendere un suo elicottero tra mezz'ora circa nella radura più a ovest.- Guardai in cielo e la luna piena sembrò sorridermi. In effetti quella sera sembrava fosse pieno giorno. Non importava nemmeno usare le torce per orientarsi nel bosco. -Ma ci vorrà più di mezz'ora per raggiungerla.- Constatò Lorenzo, scompigliandosi i capelli, dopo essersi tolto il casco. Mi schizzò.
-Non se andiamo alla massima velocità.- Controribatté l'amico. Percepii le labbra del mio guidatore inarcarsi verso l'alto e ciò non mi piacque per niente. -Non andremo a duecento all'ora. Ci schianteremo!- Protestai. Nessuno mi ascoltò. Eloise ormai era andata, era impallidita dalla paura e il suo cervello non connetteva più. -Ragazzi, dico a voi.- Tentai di farli ragionare, ma Ettore aveva già messo in moto e Lorenzo lo seguì poco dopo. Guardai in cielo, sperando che qualcuno dall'alto mi aiutasse a restare in vita e a non farci schiantare o rotolare giù per un dirupo. Inoltre il piano non mi era ancora chiaro, una volta essere stati salvati dalla Regina? Avremmo fatto vita da latitanti a vita? Non appena prendemmo velocità, quei pensieri furono sostituiti dal terrore e le mie braccia si aggrapparono al petto di Lorenzo, che non si mosse. Percepii soltanto il suo respiro accelerare appena, non appena le mie dita strinsero il tessuto bagnato del suo giacchetto.
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Eppure fuggo •A royal love story•
Romance{COMPLETATA} {Scene esplicite} Il mondo non è come lo immaginate. Così simile al nostro, eppure così principesco, che farci un salto dentro sarebbe un sogno. Ma siete sicuri di voler incontrare anche il lato oscuro di questa realtà? Luce è una stude...
