"Quando non sei abituato a chiedere a nessuno di restare nella tua vita non è detto che tu non abbia una disperata voglia che qualcuno ci resti."
(Massimo Bisotti)
-E così ti sei fatto rapire come un sacco di patate, eh?- Rise Ettore, contorcendosi proprio dalle risate. Era estremamente divertito da quella situazione, si vedeva che amava stuzzicare il famoso can che dorme. Lorenzo aveva la faccia attaccata, in pratica, al finestrino. Il suo sguardo sembrava perso nel vuoto, il suo naso dritto e leggermente all'insù, però, si storse a quella battuta e la sua bocca accennò ad un leggero sorriso. -Ti devo ricordare di quando ti ho messo al tappeto tutte le volte in cui il Maestro ci ha messo in sfida? Forse non ti conviene.- Grugnì, senza guardarci. Il mio sguardo, quindi, passò ad Ettore che aveva sospirato. -E io devo ricordarti delle mie numerose vittorie al tiro a piattello?-
-Come se fosse uno sport...- Disse sottovoce Lorenzo, scuotendo la testa. -Eri bravo, perché la Regina ti aveva regalato il fucile migliore in circolazione.-
Ettore sghignazzò. -Non ammetterai mai che io sia più bravo in qualcosa rispetto a te.- Poi mi guardò e mi beccò a fissarlo. Chiusi immediatamente la bocca aperta e accennai un breve sorriso, per poi puntare gli occhi sulle dita delle mani che si incrociavano nervosamente tra di loro. Gli anelli d'argento stridevano tra di loro, dandomi un leggero fastidio alle orecchie. -E tu? Come ci sei finita in questo casino?- Il mio sguardo si alzò subito sulla figura di Lorenzo, ma lui non accennò a voltarsi. Un senso di delusione avvolse il mio stomaco, ma decisi di ignorarlo. -Io sono la figlia di uno degli imprenditori di diamanti più amici del vecchio Re, purtroppo.-
Lui fece di "no" con la testa e io aggrottai la fronte, confusa. -Non intendevo questo. Tu cosa ci facevi nel bosco?-
Immediatamente la testa di Lorenzo si girò, ma non a guardarmi. Puntò gli occhi davanti a sè, verso proprio Ettore. Io tossicchiai, un po' nel panico. -Uhm, io...io...- Le mani cominciarono a sudarmi. Come potevo dirgli che mi ero presa una cotta per un ragazzo che nemmeno provava le stesse cose che provavo io? Sarei passata da stupida, rischiare la propria vita per uno che mi ha soltanto baciato molto profondamente. Balbettai qualche risposta indecente, ma nemmeno io riuscii a capire me stessa.
-Perché è una ragazzina stupida.- Commentò Lorenzo, schiarendosi, poi, la voce. -Voleva dimostrare a suo padre che è una donna in gamba e intelligente. E invece per poco non siamo morti.-
La mia faccia divenne rossa come i tizzoni ardenti dentro ad un camino in pieno inverno. Sentii il sangue ribollire nelle vene e la rabbia montare fino alla gola. -Ah, e la tua ipotetica morte sarebbe stata colpa mia? O forse quella stupida gara per prendere quella corona inutile sarebbe stata la causa?- Strinsi i pugni così forte da conficcarmi le unghie nei palmi. -Dicevi tanto che non ti interessava prendere il potere e invece hai messo la tua vita al secondo posto pur di ottenerlo. Ipocrita.-
I suoi occhi finalmente incrociarono i miei. Se fossi stata in un cartone animato avrei visto le fiamme ardere dentro di essi. -Io? Ipocrita, io? Chiedi al tuo bel Francesco chi è l'ipocrita tra i due, magari tra una scopata e l'altra te lo dirà.-
Eloise sussultò, portandosi la mano alla bocca.
-Che c'è? Sei geloso per caso?- Allungai il busto, avvicinandomi a lui. Una buca ci fece oscillare ed Ettore mi tenne stretta per i fianchi, evitandomi di cadere in avanti. -Direi che questa conversazione può terminare qui.- Intervenne il mio protettore, riportandomi con la schiena dritta. Lorenzo aveva le narici dilatate e si era portato la mano tatuata sulla faccia, toccandosi la barba che stava ricrescendo. Presi un bel respiro e mi rimisi comoda. -Sì, può finire qui.-
-Odio quando due persone litigano in questo modo.- Commentò Eloise, grattandosi la nuca. Poi prese il viso di Lorenzo tra le due mani e lo avvicinò al suo. Lui non oppose, stranamente, resistenza. Anzi, sembrava gli piacesse. -L'importante è che sei vivo e che sei tornato da me.- Bisbigliò, lasciandogli un bacio sulle labbra. Lui non ricambiò, ma chiuse gli occhi. Poi si voltò nuovamente verso il finestrino e si chiuse in un silenzio tombale. Ettore, nel frattempo, mi aveva stretto le mani nella sua, sorridendomi. -Non vedo l'ora di vedere la tua villa. Me ne hanno parlato molto bene, da far invidia ai nobili più ricchi.- Strizzò l'occhio e una ciocca di lunghi capelli biondi ricadde sulla sua fronte alta. Io annuii, ma non risposi.
Qualche decina di minuti dopo fummo proprio di fronte all'ingresso della mia villa. La prima a scendere fui io, dopo di me scese Ettore. Inaspettatamente sgattaiolarono fuori dall'abitacolo anche Lorenzo ed Eloise. Mi accigliai. -Voi dovreste tornare a casa vostra.- Ettore confermò. -Tu Lorenzo devi andare alla tenuta da caccia della Regina.-
Il ragazzo dai capelli corvini fece spallucce. -Ho bisogno d'aria.-
-Proprio davanti casa mia? Dove potrebbero vederci?- Sbuffai. Lui raccolse dalla tasca un pacchetto di sigarette e se ne accese una, senza darmi ascolto. -Chi vuoi che sia sveglio a quest'ora?-
Sollevai gli occhi al cielo. -Fate come volete, io vado a letto.- Mi incamminai verso il portone di ingresso. -Vieni Ettore, ti mostro dove è la mia finestra rispetto al giardino sul retro.- Lui annuì, seguendomi. Mi voltai indietro per vedere cosa stessero facendo gli altri due e incrociai lo sguardo di Lorenzo, sembrava disapprovare quello che stavo facendo. Aveva l'aria di chi aveva appena subito un torto. Non sapevo cosa gli avevo fatto né tanto meno cosa gli passasse per la testa. Se fosse stato più gentile con me gli avrei chiesto come stava e come aveva passato tutti quei giorni nascosto, ma il suo carattere impossibile non rendeva le cose facili. E forse a lui nemmeno importava di parlare seriamente con me. Ettore mi fece un fischio ed io mi voltai, procedendo davanti a me.
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Eppure fuggo •A royal love story•
Romance{COMPLETATA} {Scene esplicite} Il mondo non è come lo immaginate. Così simile al nostro, eppure così principesco, che farci un salto dentro sarebbe un sogno. Ma siete sicuri di voler incontrare anche il lato oscuro di questa realtà? Luce è una stude...
