Le luci si fecero soffuse nella notte permettendoci di vedere solo le ombre dei nostri corpi che si univano e intrecciavano uno dentro l'altro. Mi addormentai tra le braccia di Andrew e verso le cinque del mattino la luce fredda della stanza si accese di nuovo svegliandomi da quel sonno ovattato. Mi voltai con delicatezza e mi fermai ad osservare il tenente che russava piano, ignaro della luce accecante all'interno della stanza e occupato a riposare il suo corpo stanco. Poggiai la guancia sul cuscino colmo di piume e rimasi ad osservare il suo viso: il naso e lo zigomo erano ancora arrossati dalle botte che gli avevo dato nella baita e la sua palpebra destra era quasi guarita dall'ematoma che gli avevo lasciato. La sua fronte e le sue sopracciglia erano appena corrucciate in un'espressione legnosa, nonostante quella notte gli incubi non lo avessero svegliato e le sue labbra screpolate erano leggermente separate ed emettevano un crepitio accennato, come il rumore di un camino abbandonato o di uno scacciapensieri nella brezza estiva. Le rughe intorno ai suoi occhi stavano aumentando come ragnatele di campagna e benché le sue ciglia fossero castane, lunghe e seducenti come sempre, notai, per la prima volta, che i suoi capelli mossi, che erano cresciuti parecchio e gli cadevano a ciocche folte sulla fronte, stavano perdendo la loro lucentezza bruna. Muovendo piano la testa a destra e a sinistra notai dei sottili riflessi grigiastri che gli pettinavano i capelli e lì, come mai lo avevo visto prima di allora, vidi Andrew invecchiato. Allungai la mano verso quei ciuffi cotonati e gli accarezzai i capelli per qualche secondo, poi scesi ad accarezzargli la barba irsuta, il collo nerboruto e le spalle. Accarezzai la sua pelle di velluto per qualche minuto mentre sentivo il mio corpo, dentro, che ancora vibrava per le sensazioni della notte prima e che ansimava ancora ad ogni respiro di Andrew e ad ogni ventata del suo profumo estivo che mi arrivava alle narici.
Ero stregato da quell'uomo, dal suo corpo e dall'effetto che aveva su di me. In quei pochi attimi di tranquillità tutto quello che aveva fatto sembrava non fosse mai successo. Mi alzai, mi feci una doccia veloce e mi vestii con una divisa color crema che avevo trovato nell'armadio e che avevo visto indosso a tutte le persone la sera prima. Mentre mi stavo allacciando le scarpe Andrew si svegliò e si rigirò nel letto. Quando non mi vide al suo fianco si alzò di scatto col fiato corto e si calmò soltanto quando mi vide ai piedi del letto con una scarpa in mano.
"Pensavo fosse stato solo un sogno." Disse con la voce roca e profonda del primo mattino.
Io mi voltai e gli sorrisi poi ripresi ad allacciarmi le scarpe.
"Come stai Luce?" Mi chiese.
Io mi misi in piedi, circumnavigai il letto e mi sedetti al suo fianco all'altezza del bacino. Lui, inconsciamente, rannicchiò le gambe intorno al mio corpo.
"Non chiedermelo ora, ti prego." Gli accarezzai ancora la guancia. Lui mi afferrò la mano con dolcezza. "Ora sto bene. Ora sono felice... ma non sono sicuro di aver fatto la cosa giusta."
"Cosa ci può essere di sbagliato in quello che abbiamo fatto questa notte? Perché non vuoi lasciarti andare?"
"Non c'è nulla di sbagliato ma non posso. Non posso permetterti di avere il pieno controllo dei miei sentimenti, capisci? Io non riesco a resisterti... io mi sento debole quando ti vedo, mi sento... incapace di ragionare."
"Anche io mi sento così! Perché non puoi viverti questa sensazione con-" si interruppe, abbassò lo sguardo. "Perché non ti fidi di me." Si rispose.
Io mi feci triste. Feci per alzarmi, la sua mano tenne stretta la mia senza lasciarmi andare.
"Lo capisco benissimo Luce ma io non posso arrendermi. Io non posso smettere di lottare per te, non posso smettere di cercare il tuo perdono. Non mi importa quanto tempo ci vorrà – prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno ma, ti prego, non cancellarmi dalla tua vita e non chiedermi di smettere di provarci."

STAI LEGGENDO
Luce
RomanceLa guerra è scoppiata ancora, il mondo è devastato dall'odio e dalla violenza. Un ragazzo, dalla carnagione pallida e gli occhi di uno strano colore turchese, si ritrova scaraventato in un mondo a lui sconosciuto: il mondo dell 'esercito. Senza memo...