Quelle parole appiccarono il silenzio nella stanza. Non c’era più nulla da dire, nulla da capire. Potevo solo accettare quel destino che mi era stato affidato e cercare di fare qualcosa di buono per il futuro dell’umanità.
Io e Andrew rimanemmo immobili, congelati dai nostri sentimenti, dalle nostre paure e da quello che ci aspettava.
Rimasi sul letto fino a quando il mio cuore riprese a battere normalmente poi, con gli occhi gonfi di pensieri, mi alzai e mi diressi in cucina. C’era un telefono attaccato alla parete, a fianco dei pensili. Era tutto ingiallito e aveva un disco al centro con dei fori in corrispondenza dei numeri. Afferrai la cornetta e mi misi in ascolto: un flebile pigolio sembrava sentirsi in lontananza.
Composi il numero a attesi qualche secondo.“Pronto?”
“Aaron! Aaron stai bene? Sono Luce, sto – “
“Luce! Sei vivo, Dio mio! Mi stavo preoccupando.”
Avevo lasciato il telefono a conchiglia che mi aveva dato Chris al mio amico fidato, in modo da poter rispettare la promessa che avevo fatto a Sasà e assicurarmi che stesse bene. Non volevo abbandonare i miei compagni ma in quel momento era l’unica cosa che potessi fare.
“Sto bene, sto bene. Siamo al campo ora. C’è casino. Non siamo più tornati al fronte dopo le battaglie. Stiamo aspettando gli alleati.”
“Lo stanno cercando?”
“Per ora hanno da fare… ma Luce, ha chiamato Chris! Sto telefono non smetteva di vibrare.”
“Ha chiamato Chris?!”
Andrew si avvicinò a me in attesa di buone notizie.“Sì, ha saputo che il tenente non ha voluto combattere e che ha boicottato la battaglia di Mosca. Pensava che avresti risposto tu. Dove sei ora?”
“Sono con lui.”
“Mi ha detto di dirvi di andare alla casa… allo chalet, non mi ricordo cosa.”
“Alla baita, Aaron?”
“Sì esatto, proprio quello. Sarebbero venuti a prendervi… non so chi.”
“Verranno a prenderci!” esclamai contento. “Cos’altro ha detto?”
“Nulla. Parlava di cose strane, stavano per beccarmi, ho riattaccato.”
“Va bene, va bene… arriverà. Come state lì?”
“Stiamo bene. Non ci dicono niente ma siamo tutti insieme. Sono con Moretti e una persona che ti vuole salutare… te lo passo, cia’…”
“Aspetta Aaron, chi è?”
“Pronto? È così che si mantengono le promesse soldato?”
Era una voce calda, roca, maschile. Non potevo crederci.“Sasà sei tu? Sasà!”
“Ciao Luce!”
“Sasà mi dispiace di essermene andato ma…”
“Sto scherzando, scemo. Ora ci penso io a proteggervi. Tornerai qua?”
“Non credo. Aspetteremo l’NNSA e in qualche modo tornerò a prendervi tutti.”
“Contiamo su di te, qui le cose stanno diventando complicate.”
“Sasà… sono così felice di sentirti. Come vanno le mani? Come ti senti? Quando sei tornato?”
“Mi hanno fatto arrivare direttamente a Tallinn qualche giorno fa. Le mani vanno bene, tutto a posto. I tuoi guanti sono di aiuto.”
“Bene, bene. Resta vivo ti prego. Verrò a prendervi. Ah e un'altra cosa… devo chiedervi un favore.”
“Dimmi tutto.”

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Luce
RomansaLa guerra è scoppiata ancora, il mondo è devastato dall'odio e dalla violenza. Un ragazzo, dalla carnagione pallida e gli occhi di uno strano colore turchese, si ritrova scaraventato in un mondo a lui sconosciuto: il mondo dell 'esercito. Senza memo...