Quella giornata fu infinita. Gli allenamenti furono sfiancanti e l'umore generale di tutti rendeva le cose più difficili.
Dopo aver passato il pomeriggio a distruggerci con l'ultima massacrante esercitazione, con scarpinate e accampamenti di fortuna, la sera calò inesorabile anche su quella triste giornata.Verso l'ora di cena, dopo una veloce e poco rigenerante doccia, i caporali ci informarono riguardo il programma della notte. Il generale “testa di cazzo" – come lo chiamava Chris – non diceva tanto per dire: ci saremmo preparati alla guerra in quelle 48 ore, senza riposo, senza pause.
Ero già esausto dopo neanche 12 ore.
La notte si prospettava interminabile.Lessi il programma scritto con una calligrafia che faceva venire la nausea:
Dalle 23 all'1 -> corso di primo soccorso + interventistica dermatologica (ustioni nucleari ecc…)
Dall'1 alle 3.30 -> armi nucleari e funzionamento
Dalle 3.30 alle 6 -> pratica armi nucleari
Dalle 6 alle 12 -> allenamento consueto“Scusi, sa mica a che ore è risveglio muscolare? Ho già perso acqua-gym, non sia mai.” Disse Aaron non appena lesse il programma. “Sembra un cazzo di villaggio turistico!”
Scoppiai a ridere cercando di nascondere la mia preoccupazione e la mia stanchezza.
Erano appena le 21, avevamo tutto il tempo di cenare e riposarci per qualche attimo.Dopo la cena c'era fervore in caserma. Correva voce che fossero arrivate le donne. Nei corridoi si sentiva un curioso e smanioso calpestio di passi.
“Non sapevo ci fossero anche delle soldatesse" dissi dopo che Aaron ci informò del fatto.
“La loro caserma è a qualche kilometro da qua. Ci è vietato interagire. Forse dovranno seguire i corsi di aggiornamento con noi" mi rispose Sasà. “Dicono che alcune di loro siano bellissime…”
Sorrisi nel vederlo arrossire.
Il fratello lo sbeffeggiò dalla porta.
“Stai sempre a pensare alle donne, Sasà!”
Lui non rispose e abbassò lo sguardo, perso nei suoi pensieri.“Andiamo a vedere?” proposi sorridendo.
I fratelli Clark si scambiarono un’occhiata di intesa.“Nulla da perdere" dissero entrambi.
Ci avviammo verso il cortile. Tutti i soldati scalpitavano e spintonavano a destra e a manca, sembrava di sentire nell’aria odore di testosterone e feromoni maschili.
Ci avvicinammo ai vetri sprangati della caserma cercando di farci spazio tra i soldati. Fuori, le soldatesse in riga ascoltavano attente e in silenzio il discorso che il generale testa di cazzo aveva propinato a noi qualche ora prima.
“Porca miseria…” sussurrò Aaron con la bava alla bocca.
Scoppiai a ridere.Sasà osservava dal vetro in silenzio, sorridendo con un velo di sconforto negli occhi.
Alcuni sorrisi arrivavano dalle soldatesse che osservavano quegli uomini arrapati; sorrisi di compassione più che di simpatia.
Io rimasi incantato ad osservarle per qualche attimo, erano davvero bellissime. Il loro atteggiamento sicuro e forte, forgiato dal coraggio e dalla disciplina, mi fece pensare a quanto fosse importante il loro percorso militare. Ero sicuro che fossero mille volte più risolute e convincenti di ogni soldato che mi circondava.
Lasciai i fratelli Clark a fantasticare in compagnia degli altri soldati e mi allontanai, sperando di trovare Chris con una delle sue sigarette che puzzavano di legno secco.
Avevo davvero bisogno di fumare in quel momento.

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Luce
RomanceLa guerra è scoppiata ancora, il mondo è devastato dall'odio e dalla violenza. Un ragazzo, dalla carnagione pallida e gli occhi di uno strano colore turchese, si ritrova scaraventato in un mondo a lui sconosciuto: il mondo dell 'esercito. Senza memo...