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"Al parco, alle 5" dice il messaggio di Christian di un'ora fa, eppure è in ritardo da mezz'ora e sono qui in questa panchina, c'è un caldo bestiale e rimpiango di non essermi portata un ventaglio. Un messaggio di Luke dice "Dove sei?", arrivato cinque minuti fa. Ovviamente non posso dirgli che sto per vedere Christian, così continuo ad ignorarlo per avere più tempo e pensare ad una risposta. E dopo tutte le chiamate lasciate in segreteria a Carmen ancora non mi risponde, mi chiedo ancora perché si trovava in casa di Luke e mi chiedo perché abbia nominato Nicole. Forse stavo sognando? Lo spero davvero... forse quando si risolverà questa situazione potrò tornare ad una vita normale, una volta per tutte.
<<Sempre puntuale tu, eh>> la voce di Christian si avvicina lentamente da dietro, compare poi davanti a me e si siede con me nella panchina. Indossa uno smoking nero con la cravatta, e il suo solito profumo di liquirizia mi invade le narici dandomi un brivido di nostalgia. Ok, contegno. Controllo se il microfono che ho sotto la maglietta è messo bene e poi mi rilasso per parlargli.
<<Prima che tu possa farti strane idee...ti ho chiesto di incontrarci solo perché volevo parlare con qualcuno di Gemma...>>
<<Pensavo avessi superato il lutto>> risponde con nonchalance, come se gli avessi detto che mi è morto un criceto.
<<Non supererò il lutto finché non scoprirò la verità>> dico convinta <<I detective hanno trovato dei soldi di Gemma in banca sospettosi>> mi riprendo per qualche secondo e ripenso a cosa mi ha raccomandato la Richards poco fa al telefono 'Devi mettergli pressione e guardare la sua reazione, essere convincente e far sì che ti sveli qualcosa'. <<Però non sanno chi glieli ha dati, tu potresti conoscere qualcuno che ha giri loschi con lei?>>
Christian mi guarda e pensa qualche secondo. Era questa la reazione "sospettosa" che voleva la Richards? Eppure io credo ancora che lui non sia colpevole...
<<No, era una brava persona, non avrebbe mai fatto qualcosa di losco che avrebbe potuto mettere in pericolo anche Ryan>> risponde pacato.
<<Non so, questa storia non riesco a digerirla e tu sei uno dei pochi che conosceva Gemma davvero...di sicuro sai chi frequentava e con chi aveva conti in sospeso>>
<<Non aveva conoscenze strane o minacciose>> dice senza nemmeno guardarmi.
<<Ma...>> inizio con un'altra domanda, ma lui mi interrompe: <<Sai, quando sono arrivato al parco non ti ho nemmeno salutata e neanche tu mi hai salutato perché ci conosciamo da così tanto tempo che salutarsi sembra quasi una presa per il culo dopo tutti i tira e molla>> non so cosa voglia dire con questo discorso però effettivamente non avevo notato il fatto che non ci siamo salutati.
<<E quindi, Christian?>>
<<Ti conosco troppo bene e ti capisco al volo...questo è il tono di voce che fai quando menti. Ti hanno mandata qui i detective?>> mi chiede puntandomi gli occhi azzurri addosso e sorride leggermente vittorioso di aver capito il piano. Io distolgo lo sguardo per evitare di ripensare alla nostra ultima scopata a Los Angeles, le cose più sconvolgenti mi vengono in mente sempre nei momenti meno opportuni.
<<No...era solo curiosità>>
<<Certo, avresti potuto benissimo parlare di queste cazzatine con il tuo fidanzatino. Io e te non parliamo da...molto... e l'ultima cosa che mi aspettavo da te era essere accusato da te di averti ammazzato l'amica>> sbotta alzandosi dalla panchina. Sempre molto pacato con le parole, eh.
<<Chris...>>
<<Sei seria? Io che uccido la madre di mio figlio? Ho fatto cose orrende in passato, ma quante volte ti devo dire che non ho mai ucciso nessuno?>> si passa una mano fra i capelli, nervoso. Derek? Il tizio morto di overdose in casa sua conta?Beh ovviamente si era drogato prima di arrivare a casa sua... però effettivamente Chris non ha mai ucciso nessuno. <<Probabilmente i detective si riferiscono ai 500.000 dollari, giusto?>>
<<Sì>> rispondo sottovoce
<<Nicole li ha trasferiti nel conto di Gemma quasi un anno fa, non so perché, però ha sempre avuto accesso a tutti i miei conti e può fare ciò che vuole. Me ne ero accorto ma pensavo fossero un gesto di carità, non ci ho neanche pensato, e non dovresti pensarci neanche tu. Di certo non sono stati i soldi ad uccidere la tua amica>>
<<Stai dicendo questo solo perché sai che ti sto registrando?>> gli chiedo alzandomi dalla panchina e facendomi valere. Se i detective sospettano su di lui significa che hanno dei buoni motivi, sicuramente più validi della mia minima fiducia nei suoi confronti. <<Tanto tu puoi difenderti in tutti i modi possibili, potresti pagare tutti i detective in modo che archivino il caso come suicidio pur che non si scopra la verità>>
<<Aria, non voglio litigare con te. I nostri litigi non portano mai da nessuna parte. Pensa quello che vuoi su di me, sappi solo che se state indagando su di me o Nicole, state sbagliando strada>> ah da bravo difende la sua mogliettina.
<<Lo vedremo>> dico prima di andarmene da lì imbronciata senza nemmeno salutare, d'altronde non ci eravamo salutati nemmeno all'inizio. Mando un messaggio alla Richards dicendole che non ho scoperto niente, senza nemmeno introdurre l'argomento con un saluto e in modo scontroso, proprio come lei mi ha trattata stamattina.
Ritorno nell'attico di Luke, non so dove sia lui, corro dritta in bagno e mi siedo sul water. Apro la cerniera della mia borsa e tiro fuori il test di gravidanza, uno dei tanti altri pensieri di oggi... è il caso di farlo? Forse è solo un ritardo causato dallo stress...
Sento ad un tratto aprirsi la porta di casa, così nascondo tutto e nascondo la borsa dietro al mobile. Vado in salotto e trovo Luke in piedi a fissare lo schermo del cellulare. Cazzo, non ho più risposto al messaggio.
<<Dove eri finita?>>
<<Stavo facendo una passeggiata rilassante>> mento sperando che lui non sia così attento ai particolari come Christian.
<<Con questo caldo?>> dice ridendo <<Si sta molto meglio qui dentro con l'aria condizionata>> Luke mi prende per mano e mi conduce alla camera. <<Spero che tu non sia troppo stanca per stare con me>> Okay, non ha sospettato di nulla.
Cazzo...mi sento una merda ad andare a letto con lui dopo tutti questi pensieri: Gemma, Carmen, la Richards, Christian, il test di gravidanza. È stata una giornata difficile.
<<Certo che no>> sorrido cercando di convincermi che il sesso è l'unica soluzione ai miei problemi. Luke mi prende in braccio e mi appoggia al letto. I suoi occhi marroni mi trasmettono un desiderio assurdo di piombarsi addosso a me da un momento all'altro e io in questo momento non aspetto altro, ma dopo la giornata di oggi mi sento nel torto.
Si distende sopra di me e mi toglie la maglietta, baciandomi lentamente il collo.
Poi inizia a spogliarsi anche lui senza mai staccarsi da me. Il suo tocco mi fa sentire dei brividi assurdi, come se in questo momento mi sentissi completa e nella mia vita tutto fosse semplicemente perfetto. Ma purtroppo non è così. Continua a baciarmi mentre la sua mano raggiunge le mie mutandine, provocandomi una scossa di piacere. Si avvicina al mio orecchio e mi sussurra <<Ti piace così, signorina Johnson?>> cosa?? Signorina Johnson?
Faccio un'espressione di stupore e mi divincolo da lui. <<Che succede?>> mi chiede Luke preoccupato.
<<Ehm, mi hai chiamata in modo diverso, ero solo stupita...>> mi giustifico, mentre nella mia mente riaffiora la figura di Christian nell'aula di matematica che mi chiede una matita per prendere appunti "hai una matita, signorina Johnson?" e il successivo sesso nel bagno della scuola. Fanculo.
<<Suonava bene>> risponde sghignazzando, mi sbatte ancora al letto e continua quello che stava facendo. Sento quanto è eccitato, e lo sono anch'io moltissimo, ma sento la mia mente altrove... mentre mi tocca scostando le mutandine e facendomi gemere. I suoi occhi azzurri mi stanno osservando con un ghigno provocante...occhi azzurri?? Christian. No, Luke. Cazzo. Subito tutto ritorna più chiaro... non posso credere: sto pensando a Christian mentre sono con Luke. Cosa cazzo mi succede? Lo vedo solo per qualche minuto al pomeriggio e ora si incarna anche nelle altre persone. Mi alzo precipitosamente dalla mia posizione e mi metto sopra a Luke sbattendolo al letto in modo violento. Non permetterò a Christian Scott di dominarmi. <<Oh okay...>> mi dice contento.
<<Sta' zitto>> tuono prima che possa commentare qualche strana smanceria. Non posso permettere a Christian di invadere i miei pensieri in questo modo...odio pensare a lui, soprattutto in momenti come questi. E cazzo perché ci sto ancora pensando. Apro gli occhi e vedo solo occhi azzurri, eppure non sono ubriaca e non assumo droghe. Inizio a scopare Luke di violenza, ma riesco a percepire solo il profumo di liquirizia di oggi pomeriggio e provo ad immaginare che Luke sia Christian, perché è tutto ciò che in questo momento vorrei anche se non lo voglio. È possibile volere una cosa così tanto ma allo stesso tempo non volerla?
<<Aria...>> Luke mi chiama, mentre io continuo senza fermarmi <<Aria, sono venuto>> beh e io no, cazzo.
Tutto questo è sbagliato. Mi alzo dal letto senza nemmeno dire nulla e corro in bagno. Mi chiudo a chiave e mi risiedo sulla tavoletta del water, afferro la borsa che ho nascosto dietro al mobile e tiro fuori il test di gravidanza. Devo farlo... ma non so se sono pronta ad affrontare la risposta.
<<Tutto okay?>> mi domanda Luke bussando alla porta del bagno.
<<Sì>> mento. Mento e mento, non faccio altro che mentire da stamattina, o forse da quando sono tornata da Los Angeles. Avevamo imposto come nostra regola "niente più segreti" eppure sembra che io non riesca a rispettarla lo stesso, mi faccio schifo da sola.
Esco dal bagno e trovo Luke disteso sul letto intento a dormire, mi metto di fianco a lui e mi addormento così, abbracciandolo, facendo finta di non aver pensato ad un altro mentre poco fa stavamo facendo l'amore.

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