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Sono passati 4 giorni da quando sono arrivata a Las Vegas e quasi per miracolo Cameron mi ha telefonato con meno frequenza del solito. Spero se la stia cavando con la vita da casalingo, non è proprio il suo forte.
<<Tesoro, vieni a sederti qui con me>> mi invita Luke battendo la mano sul divano.
Abbiamo affittato questo appartamento in centro Las Vegas, un posto quasi vip, ogni sera usciamo per imbucarci a qualche festa in disco o a qualche casinò e torniamo al mattino. Oggi ci siamo presi una pausa e ci siamo rilassati alla spa; lavorando tutti i giorni in un bar a Miami e saltando la metà delle lezioni che dovrei seguire all'università lo stress si accumula più del solito, qui invece mi sembra di essere in un mondo parallelo, quasi un paradiso.
Mi siedo sul divano insieme a Luke. Il suo accappatoio bianco leggermente aperto fa intravedere il suo torso nudo muscoloso che abbinato con i capelli mossi rende il tutto più sexy.
<<Che dici di spostarci in camera?>> gli propongo aprendogli l'accappatoio.
<<Perché andare in camera quando abbiamo questo divano da 4 metri e mezzo>> Luke mi prende per i fianchi e mi avvicina a lui, mi guarda sensualmente per qualche secondo e poi mi bacia. Ci togliamo gli accappatoi facendoli cadere a terra, continuiamo a baciarci, mentre lentamente entra dentro di me.
Mi abbandono al piacere fino a quando il cellulare inizia a squillare rovinando tutto.
<<Devi proprio rispondere?>> balbetta Luke infastidito.
<<Cameron potrebbe aver incendiato la cucina>> dico dispiaciuta, allungando la mano e afferrando il cellulare.
Nello schermo appare ancora quel cazzo di nome: Christian. Sa sempre come rovinare i momenti migliori? Ha assunto una spia per seguirmi?
Non so perché continui a chiamarmi misteriosamente quando gli capita, ma non ci ricasco più, anche se l'ultima volta ad aver visto il suo nome era appena eravamo partiti da Miami qualche giorno fa.
Metto giù la chiamata e ritorno a Luke.
<<Tua sorella che fa i capricci? Cucina infuocata? Tsunami a Miami?>>
<<No, era un di quelle stupide agenzie telefoniche che chiamano per romperti>> liquido facilmente la sua domanda per evitare di parlare di Christian. È un argomento che ho sempre cercato di evitare con Luke e sinceramente l'ultima cosa che voglio è tirare in ballo il mio passato nel presente.
Bacio Luke per continuare ciò che avevamo interrotto ma il cellulare squilla ancora. Cosa diavolo vuole Christian?
Luke sbuffa e afferra il mio cellulare. Oh merda, non deve vedere il nome di Christian.
<<È Cameron>> dice
Oddio per fortuna.
Luke risponde alla chiamata, dopodiché mi rivolge uno sguardo impietrito come se avesse appena visto un fantasma.
<<Che succede?>> gli chiedo preoccupata.
<<Rivestiti...prepara le valigie...ritorniamo a Miami>> dice Luke velocemente con la voce incrinata. Si alza dal divano e indossa i jeans.
<<Perché? Non abbiamo finito...>> dico dispiaciuta.
<<Mi è passata la voglia di scopare, cazzo>> sbotta Luke facendomi quasi paura.
<<<Cosa ha detto Cameron??>> domando preoccupata.
<<Si tratta di Gemma...>> dice guardando per terra <<È morta>>
<<Cosa??>> esclamo sconvolta. Mi viene un mal di testa improvviso, le gambe mi cedono, cado a terra in un mare di lacrime senza neanche sapere il perché della sua morte.
Era evidente che tutta questa felicità qui a Las Vegas era solo un'illusione.
Dopo il sole arriva sempre il temporale. Avrei dovuto aspettarmelo...

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