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Pov's Christian
Sono nello studio della Richards per aspettare la vera Nicole Williams dall'Australia, mi sto annoiando e non sarei qui ad aspettare se non avessi una grande urgenza di mandare via la Nicole falsa da casa mia e soprattutto dalla mia vita.
<<Non guardarmi così>> brontola Jane sfogliando dei fogli di carta incartocciati nella sua scrivania completamente disordinata.
<<Guardarti? Siamo andati a letto due volte e già ti fai strane idee>> dico sincero, quasi disgustato dal fatto che ho avuto pure la sfacciataggine di andare a letto con una detective.  <<Non sei il mio tipo, detective, io e gli sbirri non andiamo d'accordo>> metto in chiaro.
<<Siamo andati a letto insieme quattro volte.>> precisa, come se mi interessasse pff. <<Ma non è questo il punto...mi devo concentrare per ritrovare tutti i fascicoli del caso di Gemma, quindi esci da qui e aspetta in corridoio>> mi ordina spostandosi una ciocca di capelli rossi dalla faccia. Sembra seria e incazzata, così decido di alzarmi, anche se stare in corridoio circondato da mezzi sbirri che mi conoscono benissimo mi mette soggezione. Ogni volta che mi hanno fermato ubriaco, mi portavano in centrale, guardavano la mia fedina penale piena di reati e poi mi toccava chiamare una delle mie domestiche che pagasse la cauzione con i miei soldi. Ah bella la mia vita.
<<Lei è Christian Scott?>> una voce non familiare mi richiama, così mi giro e vedo una donna magra, alta, mora e con i capelli piastrati talmente lunghi che le arrivano al fondo schiena. La somiglianza con Alfred Williams è straordinaria. È lei. La vera Nicole Williams.
<<Christian Scott in persona>> mi presento porgendole la mano e lei mi porge la sua quasi incredula.
<<È l'erede della Sct House? Wow sono così grata di avere l'opportunità di conoscere il futuro capo di una delle aziende di moda più famose del mondo>> dice incredula esultando come una tredicenne di fronte a Justin Bieber.
<<A quanto pare la mia fama mi precede>> commento sorridendo soddisfatto. Sorride e mi scruta con uno sguardo da "è più figo di quanto mi aspettassi", eh non per vantarmi, ma è un effetto tipico.
<<Mi chiamo Nicole Williams, ma penso che lei sappia già chi sono e perché sono qui>> il fatto che mi dia del "lei" mi mette un imbarazzo fastidiosissimo. Non sono degno di un "lei"
<<Ti prego dammi del tu>>
Nicole sorride imbarazzata. Okay...la situazione sta diventando strana e sembra che stia flirtando con me.
Nel frattempo la Richards esce dal suo ufficio e saluta la nuova arrivata invitandola dentro. <<Chiama Ariana>> mi ordina la Richards. Ahah come se non ci avessi già provato 12 volte da stamattina, ma non mi risponde. È sera ormai, non dovrebbe avere impegni strani con l'università o con il suo lavoro, non mi ricordo nemmeno se lavori ancora a quel bar per disagiati. Al massimo l'unico impegno che può avere e' con il suo strano fidanzato. Pff, chissà perché ci sta insieme, Luke è una delle persone più noiose che conosco.
Provo a richiamarla altre 3 volte, ma non risponde così entro nell'ufficio e dico alla Richards di iniziare anche senza di lei. Anche se ammetto che sono un po' preoccupato...forse è davvero pentita per quello che è successo ieri?? Magari si odia così tanto di aver fatto l'amore con me che non vuole nemmeno più aiutarmi. Fantastico.
<<Posso dirvi tutto quello che so su Janet Miller. Ma voglio sapere se riceverò denunce o roba del genere a causa del furto d'identità>> dice Nicole turbata di esser accusata. Beh se la meriterebbe una bella punizione, ma sono sicura che non ci direbbe niente senza qualcosa a suo favore in cambio.
<<Sarai registrata come un testimone anonimo per ora e la tua deposizione non avrà ritorsioni penali>> risponde la Richard pur di scoprire qualcosa in più.
<<La ringrazio... Allora>> Nicole esita un istante e si prepara al suo discorso <<Janet Miller è il nome della donna che ha la mia identità, ovviamente non se l'è presa senza il mio consenso, anzi in quel periodo della mia vita avevo un rapporto disumano con mia madre e per questo motivo decisi di andarmene dalla Carolina. Alfred, mio padre, non mi ha mai conosciuta, i miei sono divorziati da quando ero una bambina e ho rapporti solo con mia madre>>
<<Questo cosa c'entra con Nicole?>> chiedo sperando non stia divagando nei suoi problemi personali senza andare al punto. <<Cioè la falsa Nicole...Janet>>
<<Christian, falla parlare con calma>> mi rimprovera Jane Richards con quella faccia da saputella.
<<Beh, Janet era una mia amica del liceo, conosceva la mia situazione familiare e io le ho dato la mia identità per poter scappare da Charleston e andare in Australia con Kaden, il mio fidanzato dei tempi. Volevo scappare da mia madre, dalla mia famiglia, e lei aveva bisogno di soldi. Sostanzialmente era una vantaggio per entrambe. Io ho detto a mia madre che ero con mio padre, e sapevo che lei non mi avrebbe mai più cercata dopo questa decisione, perciò ho ricominciato da capo e ora vivo in Australia con Thomas, ci sposiamo la prossima estate.>> alza la mano e fa vedere il suo anello alla Richards che sorride emozionata.
<<Kaden che fine ha fatto?>> chiede la Richards. Cosa cazzo gliene frega?
<<Mi ha tradita. E poi ho trovato Thomas, è stata una fortuna...>>
<<Non siamo dallo psicologo, non devi per forza raccontare ogni dettaglio personale della vita>> rimprovero Nicole. Pff, non ho tempo da perdere.
<<Scusalo, è un po' maleducato...continua pure Nicole>> mi sminuisce la Richards come se avesse appena detto al suo cane di non abbaiare.
<<Beh. arriviamo al punto in cui Janet si deve riprendere la sua identità>> dico schietto.
<<Alfred ovviamente non sa che faccia ho, non mi vede da anni e crede sul serio che Janet sia sua figlia. Anni dopo questo cambiamento, la cugina di Janet, l'unica sua figura familiare su cui lei contava davvero, morì in un incidente stradale. Gloria Miller? Mi pare fosse questo il suo nome. Non so cosa sia successo, ma dopo quel fatto Janet aveva smesso di chiamarmi e di avvisarmi se andava tutto bene e se qualcuno sospettava di qualcosa, ma qui a Miami praticamente nessuno conosceva Janet o me quindi era facile immischiarsi nella massa. Ero un po' preoccupata che qualcuno l'avesse scoperta, così ho continuato a inviarle messaggi per una settimana finché mi ha risposto che andava tutto bene. Mi parlava a volte di una certa Gemma, che forse era immischiata nella morte di sua cugina, ma non andava oltre e poi mi parlava di te, Christian, o di Alfred. Non si dilungava nei discorsi>>
La Richards mi pare imbiancata da un momento all'altro come se nel discorso di Nicole avesse recuperato degli indizi importanti nel caso.
<<Sei sicura di non ricordare altro?>> le chiede Jane alzandosi dalla sedia.
<<Non saprei...ho presente il fatto che la Gemma che conoscete è stata uccisa, ma Janet non è in grado di uccidere qualcuno>> dice andando sulla difensiva dell'amica. Spero che non vada troppo sulla difensiva, perché ho bisogno di togliermela dai piedi.
<<Magari lei no...ma qualcun altro per lei sì...>> ragiona la Richards camminando avanti e indietro.
Il nome Gloria Miller mi è familiare, forse l'ho sentito dire in giro, ma non ne so nulla. Forse Aria sì.
Afferro il cellulare e mentre la Richards e Nicole parlano di qualcos'altro, osservo lo schermo vuoto e senza messaggi. Cazzo Aria dove sei?
Esco dalla centrale per poter chiamare Aria senza essere ascoltato da nessuno. Dopo 3 chiamate mi stanco e riattacco. Mi siedo sulla scalinata e penso al fatto che Nicole è un altro buco sull'acqua...al massimo ci può aiutare per capire chi ha ucciso quella Gemma, ma non si riprenderà mai la sua identità dopo la vita perfetta che si è costruita in Australia con il suo bel Thomas. Fanculo, lo avrei fatto anch'io: scappare da tutto. Per il momento mi sembra l'unica soluzione.
<<La Richards vuole che rientri>> mi avvisa Nicole con una vocina fragile e dobole. È una persona così umile, a differenza della Nicole che conosco io. Probabilmente è stato il lusso ad averla cambiata, o forse è sempre stata una vipera.
<<Non vuoi riprenderti la tua vita? I tuoi soldi? Il tuo vero nome?>> le chiedo con qualche speranza. Lei mi guarda come se avessi bestemmiato, e poi si rilassa e pensa.
<<A volte ci penso...penso al fatto che probabilmente ho sbagliato a lasciare mia madre e ad essermi opposta nel conoscere mio padre, ma ora sono felice e non mi cambierebbe nulla incasinare tutto di nuovo. In ogni caso non posso stare in Florida per molto, in Australia ho la mia vita, non appartengo più a questo posto>>
Davvero preferisce abitare in mezzo ai canguri e alle tarantole? No okay devo convincerla che deve aiutarmi.
<<Non sono nessuno per costringerti a prendere una scelta, però anche i miei hanno divorziato quando ero giovanissimo. Mia madre era una drogata, l'ho persa di vista quando avevo 15 anni e tutt'ora non so che fine ha fatto, mentre mio padre, beh lo sai. Anche io per anni non volevo conoscerlo o averci a che fare, ma prima o poi la famiglia ti servirà sempre, nei momenti peggiori. Forse tu hai ragioni più gravi delle mie per prendertela con tuo padre o tua madre, ma sono pur sempre i tuoi genitori e Alfred merita di sapere la verità su sua figlia>> dico filosoficamente e stupendomi di me stesso, almeno spero di averla persuasa, anche se le mie parole hanno quasi convinto anche me stesso che la famiglia è importante in alcuni casi. Quando Aria mi aveva lasciato non volevo tornare da mia zia a darle spiegazioni, in quella casa c'erano troppi ricordi. I miei amici erano al college e io ero solo. Tutto ciò che avevo di conseguenza era mio padre... non è stata la soluzione più gradita, ma almeno avevo qualcuno.
<<È tardi e vorrei finire entro stanotte!>> ci urla la Richards sbucando dalla porta d'ingresso della centrale. Mi lancia uno sguardo fulminante da "non pensare di scoparti pure lei" e poi rientra.
<<Hai ragione, Christian. Ma c'è Janet al mio posto e se mio padre scoprisse tutta questa storia probabilmente non me lo perdonerebbe mai>> dice delusa <<E me ne sono pentita troppo tardi, ma ora sono felice lo stesso>>
<<E se un giorno lo scoprisse da solo?>> le chiedo <<Sarebbe peggio>>
Mi guarda confusa, come se le avessi risvegliato dei vecchi ricordi o vecchie riflessioni a cui non pensava da tempo, e sembra che stia rivalutando la sua vita. Poi abbassa lo sguardo e sospira. <<È meglio entrare>>
Entriamo nello studio dove troviamo la Richards seduta al suo posto con un foglio in mano. <<Non è andata così>> dice la Richards.
Io e Nicole rimaniamo a fissarla confusi.
<<Gemma non solo era coinvolta nell'omicidio di Gloria Miller, la quale fu investita da un pirata della strada più di un anno fa, ma fu proprio lei a farlo>>
Gemma ha ucciso la cugina di Janet? Ah ora si spiega tutto.
<<Gemma ha scritto la lettera indirizzata ad Aria non per essere capita da un'amica ma perché voleva togliersi Nicole, cioè Janet dalle scatole e voleva essere aiutata. Come prove del giorno dell'omicidio di Gloria abbiamo dei filmati che riprendono il conducente, ed era una donna non identificata. Il caso è stato archiviato per mancanza di prove. Janet sapeva la verità in qualche modo e ha minacciato Gemma di denunciarla, di portarle via il figlio, tutto. Ma Gemma ha saputo difendersi perché era l'unica e ribadisco l'unica che sapeva dello scambio d'identità fra Nicole e Janet. Sia Janet e Nicole avevano le armi per massacrasi a vicenda>> dice la Richards soddisfatta <<Ma l'assassino di Gemma mi sfugge ancora. Non posso incolpare Janet, non ho prove che confermino che sia stata lei>>
<<Deve essere per forza legato alla storia di Gloria. Janet non sarebbe stata così stupida ad ucciderla dopo tutto questo casino, la avrebbero incolpata subito dato i trascorsi>> dice Nicole. Vedo che pian piano si sta indirizzando dalla nostra parte.
<<Ci serve Aria per capire se Gemma aveva altre conoscenze legate alla storia di Gloria. Ma soprattutto bisogna sapere se Aria è a conoscenza di questa storia>>
Aria...non so che fine abbia fatto e la sua presenza ci serve più del previsto. Così decido di chiamare Cameron, ovviamente perché non mi va di chiamare Luke, e mi risponde dicendo che sarebbe arrivato in centrale fra mezz'ora per salutare Jane. Sul serio la detective e Cameron hanno una storia? Certo che quel tizio ha dei gusti strani in fatto di donne.
Nicole e Jane continuano a parlare del caso di Gloria e di quanto è ovvio il fatto che è stata Gemma, poi mi distraggo e penso a dove possa essere Aria. Odio essere preoccupato per qualcuno a cui non frega niente di me. Sto facendo tutto questo per noi, per essere felici in futuro eppure non si presenta nemmeno. È il karma cazzo. Attendo Cameron, mentre le due continuano a parlare, ma non ho le forze mentali per restare ad ascoltarle così afferro il cellulare e guardo la home di Instagram.

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