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<<Perché hai fatto così tardi?>> Luke mi accoglie in casa con una tazza di the caldo e mi abbraccia.
<<Ero al parco con Carmen, avevo bisogno di parlare con qualcuno>> risposi sbadigliando <<E ho bisogno di andare a dormire>>
<<Sicura? Avrei molte attività alternative...>> mi sussurra Luke all'orecchio provocandomi un dolce brivido.
<<Niente sesso stasera>> gli dico guardando dritto negli occhi e forzando un sorriso. Sono davvero esausta, forse per la tristezza, forse per colpa del passato, forse perché non ho perso solo un'amica, ma anche me stessa. <<Domani ricomincio a lavorare al bar di Hilary e devo svegliarmi presto>>
<<Uh quindi si ritorna alle sveltine delle 6?>> ridacchia sedendosi sul divano e tirandomi verso di lui per sedermi sopra le sue gambe.
<<Se vado a dormire presto sarà molto più di una sveltina>>
<<Buona idea>> dice Luke accarezzandomi un guancia <<Comunque...oltre agli scherzi...>>
<<Non sto scherzando>> dico soddisfatta e sorridendo. Parlare con Carmen mi ha fatto bene, mi sono sfogata e anche se ho pianto per un po', era da tempo che volevo parlare della mia vita con qualcuno che non fosse Luke, Cameron o qualsiasi altra persona che sa praticamente già tutto. Le ho persino raccontato di me e Chris giorni fa...ero indecisa se farlo o no, ma a qualcuno dovevo pur buttare quel peso. Carmen mi ha consigliato di non dire nulla a Luke di cosa è successo fra me e Chris a Los Angeles; non sto mentendo...non ha senso dirglielo perché il il sesso tra me e Chris non significava nulla. Quindi ho deciso che è meglio così.
<<Lo so...quello che volevo dire è che... è da quando siamo tornati da Los Angeles che non parliamo sul serio. È successo qualcosa?>> cazzo sapevo che prima o poi arrivava questa domanda
<<Mi sono un po' chiusa in me stessa. Ora basta solo ricominciare da capo, come se la storia di Betty e l'omicidio di Gemma non siano mai esistiti>> e con molta positività mi alzo dal divano e mi incammino per iniziare la mia grandiosa dormita. Luke mi sorride mentre corro verso il bagno e mi manda un bacio.
Speriamo solo che questo ottimismo duri abbastanza.

***
Cinque settimane dopo...

Le cose stanno andando per il verso giusto da un po', la vita sta riprendendo gradualmente, anche se cicatrizzare completamente le ferite è più difficile del dovuto. Io e Luke siamo felici, abbiamo impostato come nostra regola "Niente più segreti" ovviamente valida dal funerale di Gemma in poi. Ho ripreso a lavorare, e proprio l'altro giorno ho ricevuto un'offerta di lavoro per fare d'assistente in un agenzia di moda qui a Miami. Ovviamente devo fare ancora alcuni colloqui e non sono l'unica in lista, ma fra poco mi laureo e sarò vantaggiata rispetto agli altri in lista che sono ancora ai primi anni di studi. Per quanto riguarda le indagini di Gemma, non mi sono più informata, la detective Richards mesi fa ha affermato che Gemma non ha mai avuto nemici, nè debiti con qualcuno ed era molto brava a nascondere eventuali amanti. In poche parole non aveva nessuna pista, il che mi preoccupava, perché vuol dire che l'assassino può essere più vicino di quanto penso, dato che la sua unica famiglia ero io, le poche persone che conosco e i suoi genitori che non vede da anni. Ma e' da un po' che non mi interesso più di questa storia...forse perché sto iniziando a metabolizzarla.
Mi alzo dal letto. Sono le 7. Oggi non devo andare a lavorare e non ho lezione.
<<Luke svegliati>> cerco di svegliarlo, ma sta ancora dormendo. Stanotte abbiamo dormito poco...
Il mio cellulare vibra. Una chiamata da "Cameron". Penso di aver sentito una specie di colpo al cuore quando ho letto il suo nome nello schermo.
<<Ciao>> rispondo stupita. Cameron non lo sento da quanto si è saputa la notizia della morte di Gemma... praticamente da quanto mi ha sbattuta fuori dal nostro appartamento.
<<Ehi, hai un momento?>> mi chiede con timidezza.
<<Certo>>
<<So che avrei dovuto presentarmi lì e scusarmi per tutti questi mesi di assenza, ma davvero sono stato malissimo e anche adesso non sono in condizioni accettabili. Mi dispiace davvero tanto, Aria, ho preferito allontanarti perché se ti fossi stato vicino ti avrei rovinata ancora di più. Un giorno di questi possiamo vederci... a casa nostra?>>
Prendo un forte respiro e mi rilasso <<Accetto le tue scuse, parlare al telefono è un po' scomodo. Hai avuto una reazione molto disperata, però ti capisco...eri ferito>>
<<Sapevo che mi avresti capito. Siamo ancora amici?>>
<<Cam, possiamo parlarne domani al bar?>>
<<Va bene>>
Ci salutiamo e riattacco la chiamata. Cameron mi è mancato, però in tutto questo tempo di sua assenza mi sono adattata a vivere anche senza di lui. Quando mi ero appena trasferita a Miami lui è stato la mia prima amicizia e l'unico che mi capiva sul serio, ora mi sembra quasi uno sconosciuto...accidenti quanto mi dispiace.
Mi alzo dal letto per preparare la colazione, ma sento un rumore provenire dalla cucina ancora prima di entrarci. Accendo la luce.
Mi scappa un urlo istantaneo quando vedo una sagoma davanti a me che fruga nel cassetto delle posate.
<<Carmen??>> urlo spaventata.
<<Ehm okay, ti posso spiegare>> dice imbarazzata.
<<Che ci fai nella cucina di Luke?>> sussurro per non svegliare Luke <<sono le 6 del mattino>> come se fosse l'orario il problema di questa situazione. Stava rubando? Cosa vuole? Perché non ha suonato al campanello?
<<Ehm... senti...>> Carmen trema e ha lo sguardo fisso a terra come se abbia paura che le faccia del male.
<<Stai tranquilla...>>
<<No, Aria, meno sai meglio è... sai...Nicole...>>
<<Nicole cosa??>> le chiedo quasi impaurita.
<<Devo andarmene scusa>> Carmen riesce a scappare dalla cucina e riesce ad uscire dall'appartamento prima che io possa fermarla e chiedere spiegazioni. Nicole? Cosa diavolo stava cercando qui da Luke?
Mi metto i vestiti e lascio un biglietto sul tavolo per Luke con scritto "sono fuori, vai a fare la colazione al bar".
Guido fino all'appartamento di me e Cameron, so che è troppo presto e per trovarlo sveglio sarei dovuta venire almeno alle 8, ma troppe persone stanno ripiombando nella mia vita in modo assurdo e in qualche modo penso siano coinvolte con la morte di Gemma, che pensavo di aver sepolto da un po'. Richiamo un paio di volte Carmen per farmi spiegare ciò che è appena successo ma non risponde. Così scendo dalla macchina e mi presento davanti all'appartamento di Cameron sebbene avessimo programmato il nostro appuntamento al bar.
Busso alla porta di quella che una volta era anche casa mia, ma poi mi ricordo di avere anch'io le chiavi, così apro direttamente la porta. Rimango sbigottita quando di fronte a me vedo Cameron baciarsi con una tipa sul divano.
<<Oddio! Scusate!>> urlo dispiaciuta, mi ero quasi dimenticata che Cameron prima di Gemma aveva ogni settimana una tipa diversa. Una storia che pensavo non si sarebbe più ripetuta, d'altronde però questa ora è solo casa sua e può fare ciò che vuole. Per fortuna almeno hanno i vestiti addosso.
<<Aria! Cazzo...aspetta!>> Cameron si ricompone e corre verso di me prima che possa uscire dalla porta sconvolta.
<<Pensavo stessi dormendo>> mi giustifico.
<<Piccola eccezione>> sorride. Sembra che stia meglio rispetto a mesi fa, si è anche tagliato i capelli e si è fatto crescere un po' di barba. <<Non è il modo migliore per rivedersi dopo tanto...mi stavo per preparare per incontrarti al bar. Comunque...lei è Jane>> Cameron mi presenta la sua "ragazza" mentre lei si avvicina porgendomi la mano. Ora che la vedo di fronte la riconosco. I capelli ramati, la postura composta, l'aria disinvolta. È la detective Richards. <<Sì ci siamo già conosciute nell'aula dell'interrogatorio>> le dico squadrandola e notando il suo disagio. Adesso i dubbi mi sorgono spontanei...Cameron se la spassa con lei solo per sapere qualcosa in più su Gemma? O è lei che lo sta usando per capire se lui è colpevole o qualcuno intorno a lui?
<<State scherzando?>> ho chiesto quasi incredula.
<<A dire il vero, Ariana, non sei più passata in centrale per informarti sulle ultime notizie del caso>> dice formalmente la Richards <<In questo momento può sembrare strano, ma avresti dovuto sapere che il caso di Gemma è stato provvisoriamente archiviato come suicidio>>
<<Suicidio? Le coltellate secondo voi sono suicidio?>> ecco sapevo che non dovevo venire qui. Ogni cosa mi porta nel posto sbagliato o nel posto dannato di problemi.
<<Io sto continuando ad indagare perché so che non si è suicidata, ma...>>
<<Jane, io e Aria vorremmo parlare prima>> Cameron si intromette vedendo il mio disagio. Ora che finalmente ero riuscita superare tutto... stamattina mi ritrovo Carmen in cucina e ora la detective che se la fa con l'ex di Gemma. Sembra una telenovela.
<<Okay>> dice Jane baciando Cameron. Ah quindi è una relazione seria. <<Ti aspetto dopo all'ingresso. Ho delle cose da riferirti>> mi dice Jane Richards.
Acconsento e scende le scale. Io entro nel mio appartamento, da quanto tempo...
<<Mi dispiace di esser stato assente per tutto questo tempo. Jane e io ci frequentiamo da poco più di un mese, mentre nei mesi precedenti ci siamo concentrati a trovare delle prove per incolpare qualcuno della morte di Gemma. Comunque io ora sto meglio. Ho passato momenti bruttissimi. Il giorno dopo aver saputo della brutta notizia sono collassato sul serio e mi sono buttato sull'alcol per una settimana. Ho iniziato anche a farmi e poi ho deciso di riprendere le redini della mia vita, così ho aiutato i detective con il caso perché mi faceva stare meglio sapere che potevo far qualcosa per Gemma. Passavo la maggior parte del tempo con il team della Richards come spia o informatore esterno. Ma purtroppo non c'erano molte prove per incriminare qualcuno e la mia collaborazione è stata poco utile. Io e Jane abbiamo iniziato a vederci anche fuori da tutto questo casino e...boh ora mi trovo davvero bene con lei, ho ritrovato un po' di pace anche se non sto totalmente meglio. Non starò bene finché non si saprà la verità. Per non parlare del fatto che per pagare l'affitto e le bollette devo lavorare part-time come bidello del cinema per non dover tornare al bar>> Cameron finisce il suo grande sfogo sedendosi sul divano. Io decido di rimanere in piedi perché non so cosa lui e la Richards abbiano fatto su quel divano prima che io arrivassi.
<<Mi fa piacere che tu ti sia ripreso>> rispondo <<Perché non vuoi tornare al bar?>>
<<Non mi va di rivedere nessuno, se non te>> dice <<Mi dispiace di averti buttata fuori di casa... probabilmente ora non vorrai neanche più tornare, ma sappi che se Luke ti spezzerà il cuore, qui sei la benvenuta>>
<<Non scusarti, anche io quando sto terribilmente male vorrei stare da sola il più possibile... non ti droghi più, vero?>>
<<Sono pulito, tranquilla>> mi rassicura e mi abbraccia <<Mi sei mancata>>
Sorrido mentre mi abbraccia. Sono rincuorata di aver ritrovato il mio amico e di aver finalmente capito perché si è assentato per tutto questo tempo.
<<Ora vai da Jane, ha una cosa importante da dirti>>
Lo saluto e raggiungo la Richards che mi sta aspettando seduta sullo scalino di ingresso del condominio. Non so cosa debba dirmi, ma di certo non mi deve raccontare la storiellina d'amore fra lei e Cameron. Riguarda Gemma e dalla faccia che fa quando mi vede presumo che non siano belle notizie...

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