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Ricordo perfettamente tutto ciò che è successo ieri sera. La cosa del quarantenne mi fa ancora ridere nonostante la mia sbronza sia passata, mentre il "litigio" -se può essere definito tale- con Samuel mi lascia un po' perplessa. È mattina, ho saltato lezione e sto di merda.
<<Stai meglio?>> appena apro gli occhi Gemma si piazza davanti di me aspettando risposta
<<Sì, credo>> mi risveglio sul divano. Cameron sta indossando il giubotto e Gemma ha in mano le chiavi della macchina. <<State andando via?>>
Entrambi rispondono di sì <<Era meglio che non si svegliasse proprio adesso>> dice sottovoce Cameron a Gemma, però riesco a sentire perfettamente, nonostante sia ancora un po' rincoglionita da ieri sera.
<<Non lasciatemi sola>> li prego, ma i due si scambiano un' occhiataccia, ma non riesco a capire cosa vogliono intendere. Samuel mi aveva avvertito che adesso avrò sempre casa libera poiché Cameron ha nelle sue mani un intero locale, in più ora ha anche la fidanzata fissa. Poi ci sono io senza lavoro e senza nessuno, completamente abbandonata a me stessa.
<<Non sei sola, o almeno fra un po' lo sarai...>> Questa frase mi mette inquietudine, magari sto sognando e questo è l'inizio di un bel film horror.
Ad un tratto Ryan entra in salotto con una macchinina in mano. Ah quindi devo fare da babysitter? Subito dopo di lui entra in salotto anche...Christian. Ma che cazzo.
<<Che ci fai tu qui?!>> sbraito
<<Tranquilla Aria, Christian è qui solo per fare compagnia a Ryan dato che io e Cam saremo fuori per tutto il giorno>> non ci posso credere, non c'erano altre persone da chiamare? Una babysitter vera e propria? Hilary? Julia? Dylan? Erik? Perché proprio Christian?!
I due piccioncini mi salutano e se ne vanno lasciandomi qui. Probabilmente il film horror è appena iniziato.
<<Ora che ti sei svegliata e sei cosciente direi che è ora di andarmene>> Christian non poteva dire cosa migliore di questa.
<<Quella è la porta>> dico fredda, senza nemmeno rivolgergli uno sguardo.
<<Noo papà rimani qui!>> lo prega Ryan. Accidenti adesso ci si mette pure lui.
<<Non posso...>> dice Christian deluso. Mi alzo in piedi ed esulto: <<Mi sono ricordata di avere un impegno, ora me ne vado>>
Afferro il cappotto e indosso le scarpe. Ho bisogno di fare una doccia e di andare in bagno, ma qui non posso stare ed ho bisogno di riflettere.
<<Aria...>> mi supplica Chris.
<<Ciao>> me ne vado sbattendo la porta. Appena entro in macchina metto in moto, ma non ho una meta ben precisa.
Sarà il momento di ricominciare ancora da capo? Un'altra volta? E invece nel giro di 10 minuti mi ritrovo a suonare a casa di Samuel. Fanculo.
<<Mi dispiace, Samuel è uscito poco fa>> dice sua sorella dopo avermi aperto gentilmente. <<Ha detto che andava a prendere una boccata d'aria...quando dice così probabilmente è al parco a fumarsi una canna>> le ultime due parole le ha sussurrate come se qualcuno potesse davvero sentirle. La ringrazio e metto in moto fino al parco. Non so cosa gli dirò, non so nemmeno perché lo sto cercando...voglio solo fare qualcosa per non dover tornare a casa.
Cammino alla ricerca di Samuel, mi imbatto in un gruppo di 14enni che fanno gli spiritosi in mezzo al passaggio e senza badare ai loro commenti sul mio culo, me ne vado dritta per la mia strada.
Trovo Samuel seduto sopra ad una panchina in disparte, sta guardando il mare, il vento gli scompiglia i capelli e il suo sguardo punta direttamente all'orizzonte. Fra due dita ha una canna, non l'avrei mai detto.
Sembra così pacifico e tranquillo... perché dovrei disturbarlo? Probabilmente se vado lì da lui non farò altro che litigare e lui mi rinfaccerà di continuo che devo dimenticarmi Christian e il mio passato e farmi una nuova vita.
Quindi se so già il finale della conversazione, perché dovrei andare da lui?
Me ne ritorno alla mia auto e mi lascio cadere nel sedile. Sono un disastro.
Metto in moto e decido di tornare a casa dato che mi è venuto pure il mal di testa, ma spero davvero che Christian se ne sia andato.
E invece appena metto piede in casa trovo lei. La vipera viziata e terribilmente stronza. Cosa cazzo ci fa in casa mia?
<<Che ci fa questa ragazzina qui?>> sbraita Nicole con la sua vocina nevrotica facendomi venire il mal di testa più forte.
<<Questa è casa mia!>> sbotto buttando la borsa sopra al tavolo. Christian è in piedi con gli occhi puntati a terra. Ryan non c'è, dalle loro facce deduco che sono arrivata proprio nel momento in cui stavano discutendo.
<<Ah Christian, quindi 'sta mocciosa sta sempre tra i piedi anche quando sei con tuo figlio?>> dice senza degnarmi di uno sguardo <<Interessante>>
<<È la coinquilina di Cameron...>> spiega Christian con voce calma. Come cazzo fa a stare calmo con una così rompi coglioni? Se fossi in lui la avrei lasciata da subito, anzi probabilmente non mi ci sarei mai messa assieme, nemmeno se fossi il più morto di figa del mondo. Immagino se la tenga buona solo per portarsela a letto...
<<Ma che bella scusa! Prima era la tua stagista, poi una vecchia amica e adesso la babysitter di Ryan!?>> urla Nicole picchiettando i suoi tacchi sul mio pavimento <<Fai prima a dirmi che mi tradisci invece di inventarti 'ste cazzate!>> urla ancora disperata. Sembra quasi si stia mettendo a piangere.
Cazzo e io che volevo farmi passare il mal di testa buttandomi sul divano. Nemmeno a casa posso stare tranquilla.
<<Nicole, io non ti tradisco, perché non mi credi?>> ripete sempre tranquillo. Ah sì? E la sera del fidanzamento ricordi di avermi scopata? Spero sia stata l'unica volta che ha tradito Nicole. Anche se sinceramente le sta bene. <<Non è possibile che con ogni ragazza con cui parlo ti inventi che io ti faccia le corna>> ora la voce di Chris si fa più seria. Dovrei stare qui ad ascoltare? Boh ormai ci sono dentro. <<Non ne posso più, porca puttana>> sbotta.
<<Non ne puoi più? È la terza volta nel giro di una settimana che dici che non ne puoi più! Sai che non possiamo lasciarci, vero Christian?>> Nicole va verso di lui, gli mette una mano dietro la testa e si avvicina come se volesse baciarlo. <<Quindi fattene una ragione>> sussurra fissandolo dritto negli occhi. Non la sopporto, ho sentito troppo.
<<Anche se Chris ti tradisse, comunque dovete stare insieme per forza, quindi che male c'è?>> dico senza pensarci.
<<Tesorino bello>> Nicole si avvicina a me, con i suoi tacchi è più alta di ben 10 centimetri. <<Uno: non si chiama Chris, ma Christian. Due: sono una persona molto possessiva, lui è mio. Tre: non sono cazzi tuoi.>> mormora facendo la saputella.
<<Però puoi accusarlo di tradirti quando ti pare e piace...chissà quanti altri te ne sei fatta a sua insaputa>> ormai l'ho detto...la guerra è vicina. In questi giorni mi piace cacciarmi nei guai.
<<Cosa? Ragazzina attenta a come parli, tu non sai cosa potrei farti, mandarti in rovina...>> mi intimorisce sbattendomi in faccia il suo foulard di Louis Vuitton.
<<Non mi fai paura. Sei in casa mia, mi stai minacciando e mi stai accusando di portarmi a letto il tuo fidanzato>> dico con sicurezza <<Hai altro da dire?>>
Nicole rimane zitta. Guarda Christian, poi lancia uno sguardo fulminante a me <<Noi due facciamo i conti dopo>> dice rivolta a Chris <<Quanto a te, attenta a ciò che dici, sennò sarò io a segnare il tuo destino>> dice infine prima di sparire finalmente da casa mia correndo fuori.
Io e Christian rimaniamo lì senza dire nulla. Ho il mal di testa ancora più forte, mi appoggio al tavolo e mi massaggio le tempie.
<<Mi dispiace...e' piombata qui all'improvviso, ho cercato di mandarla via, ma hai capito come è fatta>> spiega tranquillo. Vorrei tanto mandarlo ancora a fanculo, indicargli la porta e vietargli di mettere piede qui dentro, però non lo faccio e mi rilasso.
<<Come fai a sopportarla?>> chiedo rompendo il silenzio.
<<Devo sopportarla, sto per avere un esaurimento nervoso>> dice appoggiandosi con me al tavolo.
<<Lasciala, Chris, chissene dei motivi lavorativi di tuo padre>> gli consiglio
<<Non posso deluderlo. Ho già deluso troppe persone nella mia vita, non posso deludere anche lui...>>. Parlare con Chris mi fa rivivere i vecchi momenti del liceo, quando parlavamo dei nostri problemi distesi sul prato lontano da tutti.
Non devo affogare ancora nei ricordi, devo voltare pagina, mi ripeto, però sento che i ricordi sono tutto ciò che mi rimane di felice nella mia vita.
<<Capisco>> dico semplicemente, sembro quasi abbattuta.
<<Vuoi che me ne vada?>> domanda voltando i suoi occhi azzurri verso di me. Mio dio, da quanto tempo non vedevo il suo sguardo, non sentivo così la sua voce. Perché la presenza di Christian mi fa ancora questo effetto?
<<Dovresti>> rispondo. Mento. No, voglio che resti.
Christian afferra il suo giubbotto, lo indossa. Aria...perché ti fai del male da sola? La persona che vorresti per sempre al tuo fianco nella tua vita si trova in una situazione di merda e ti ama, perché non le vai incontro? Perché non la aiuti?
Aria cogli l'attimo.
Fanculo.
<<Chris aspetta>> dico insicura, ma nella mia testa sono più sicura che mai. Christian si gira verso di me prima di aprire la porta, vado verso di lui e lo guardo <<Rimani qui>> balbetto sottovoce. Si stupisce, e io mi stupisco a mia volta di me stessa.

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