178

862 31 1
                                    

Arrivo alla centrale di polizia dopo una giornata passata all'università, perché fra un mese esatto ho l'ultimo esame, il più importante dell'anno e di certo devo mancare a meno lezioni possibili. Mentre aspetto nella sala di attesa penso che quando tornerò a casa non avrò più una vera e propria "casa". Non so se considerare ancora l'attico di Luke come casa mia...voglio stare lontano da lui il più possibile, eppure non posso perché devo fargli credere che non so nulla sulla sua corruzione e le sue menzogne.
<<Buonasera, Ariana>> mi saluta la Richards avvicinandosi con la sua chioma di capelli ramati avvolti in uno chignon. Le ho detto già un paio di volte di chiamarmi solo "Aria", oppure di chiamarmi "signorina Parker" al posto di "signorina Johnson" eppure non capisce mai. Mi sta simpatica solo perché può essere utile in qualche modo.
<<Buonasera...>> saluto nel modo più cordiale possibile.
<<Vieni con me>> mi conduce nel suo studio, dove tempo fa mi interrogò giorni dopo il fatto... Lì dentro c'è anche Christian che sta leggendo dei fogli sopra la scrivania.
Mi siedo sulla sedia di fianco a lui, mentre la Richards si siede davanti a noi.
Mi faccio avanti per chiedere cosa i detective credono di fare con tutte le prove che abbiamo, ma Chris mi precede.
<<Spero che per una volta gli sbirri possano salvarmi la vita oltre che rovinarmela grazie al mio aiuto... se questo succederà, probabilmente un posto al paradiso è riservato per me>> dice Christian appoggiandosi alla sedia e sorridendo in modo seducente alla Richards. Sono andati a letto insieme? Per quanto questa cosa non mi riguardi, mi sento terribilmente a disagio e forse gelosa.
<<Solo perché stai collaborando con noi, non significa che sei magicamente diventato una brava persona, signor Scott>> dice la Richards ignorandolo e fissando lo schermo del suo computer portatile.
<<Oh, so perfettamente che tutti preferiscono quando faccio il cattivo...è più conveniente per tutti dipingermi come il diavolo della situazione, l'unico su cui puntare il dito quando succede un guaio>> dice Christian mandando una frecciatina alla detective <<Il brutto anatroccolo>> ride <<Eppure nessuno ha il coraggio di ammettere che sono l'unico che ha le palle di fare le cose e smascherarle>> sbotta Christian. Non so di preciso perché stia parlando così tanto, ma mi sento fuori posto. <<Tanto qualsiasi cosa io dica, buona o no, alla fine la mia etichetta da "teppista" mi rende sempre una persona di merda. Posso sembrare un ricco a cui non manca un cazzo dalla vita, ma ho vissuto anni in cui non avevo nulla, e ho imparato a sopravvivere osservando gli altri e dicendo sempre le cose come stavano. A che cazzo serve mentire e nascondere come stanno le cose? Vivo a mio beneficio, non a quello degli altri, e se gli altri infangano la mia immagine vanno fatti fuori all'istante. Non me ne frega un cazzo dei soldi, dell'azienda di mio padre o dei Williams, io penso a me stesso e a quello che posso fare per essere Christian Scott: cioè l'unico che ha le palle di affrontare i guai degli altri, e che alla fine ci finisce sempre in mezzo per risolverli>> sbotta alzandosi dalla sedia.
<<Christian, per favore...siediti...>> dice la Richards.
<<Vaffanculo, Jane>> tuona Christian.
<<Posso sapere cosa sta succedendo?>> chiedo, sentendomi fuori posto più del previsto.
<<Succede che la nostra cara detective sapeva già che Nicole non è la vera Nicole Williams, ma a quanto pare è stata pagata per stare zitta>> dice Christian <<E poi sono sempre io il coglione>>
<<Cosa??>> esclamo stupita...mi fidavo di lei.
<<Calmatevi, tutti e due. Vi ho chiamati qui non per farmi fare una predica, ma per dirvi che accetto di aiutarvi. Sì, ho sbagliato ad accettare quei soldi, ma tempo fa pensavo che questa informazione non fosse collegata al caso, ma sono stata una stupida. Tutti fanno errori>> vorrei tanto strozzarla in questo momento <<In ogni caso... sto usando quei soldi per fare il più possibile per aiutarvi. Domani dovrebbe arrivare qui a Miami la vera Nicole Williams, siamo riusciti a contattarla. Ora bisogna solo capire se Nicole è veramente l'assassina di Gemma, o se stiamo facendo tutto questo per nulla>> dice la detective.
Io e Christian rimaniamo in silenzio.
<<Assassina o no, voglio che torni qui la vera Nicole e dica a suo padre che un'attrice attratta dal lusso ha preso il suo posto. E voglio che questa faccenda non metta in cattiva luce l'azienda di mio padre. È il minimo...oppure tutti i tuoi colleghi della centrale sapranno che preferisci la corruzione al tuo vero lavoro, ah e forse saranno anche lieti di sapere che ti piace essere scopata a 90 dagli indagati per omicidio su questa scrivania>>
Okay forse l'ultima parte del discorso non la volevo sapere. La Richards rivolge uno sguardo fulmineo a Christian. Ecco, sapevo che erano andati a letto insieme almeno una volta... non mi stupisco. Chissà se Cameron lo sa.
<<Okay,...Tutto quello che dovete fare è non dire nulla a nessuno, al resto delle prove ci pensiamo noi. Ora abbiamo molti più indizi per capire chi può averla uccisa, o in ogni caso chi ha dato l'ordine. E domani Nicole Williams arriverà dall'Australia e dirà la verità. Poi vediamo cosa succede. E cercheremo di tenere all'oscuro la Sct House dai riflettori.>> dice la Richards alzandosi dalla sedia, non sembra neanche a disagio, sembra solo stanca e desiderosa di tornare a casa a rilassarsi.
<<Con le cattive maniere si ottiene sempre tutto...>> sussurra Christian soddisfatto.
La Richards sbuffa: <<Domani vi farò sapere come va, rimanete attaccati al cellulare per qualsiasi cosa>> e lascia l'ufficio, senza salutarci.
Mi alzo anche io dalla sedia, sono servita a ben poco, ma dopo tutto quello che ho ascoltato voglio solo dormire e non pensarci.
<<Dove vai?>> mi chiede Christian.
<<A casa>>
<<Intendi l'attico di Luke?>>
<<Qual è il tuo problema, Chris? Sì, Luke è un altro degli ennesimi stronzi che hanno fatto parte della mia vita, ma questo non ti rende migliore di lui. Stai rovinando Nicole solo per scopo personale, non per Gemma>>
<<Il mio problema è che non ho scopi personali, per una volta. Voglio tirarmi fuori dalle palle Nicole una volta per tutte>> ammette chiudendo la porta dell'ufficio per non farmi uscire. <<Capisci...io penso solo a me stesso, ma per una volta non lo sto facendo>>
<<Lo stai facendo per me?>> gli chiedo sapendo già la risposta.
<<Per noi>> risponde cercando di baciarmi. Mi divincolo. Non so perché, ma dopo tutta questa discussione mi sento schifata e sapere che lui si è scopato la detective in questa stanza mi viene da vomitare. Christian penso sia la persona più fortunata e sfortunata che conosco, ha un sacco di armi a suo favore, ma alla fine le armi lo fanno sempre sprofondare. Ovviamente parlo del suo stato sociale, della sua persuasione e della sua seduzione... sa manipolare le persone e convincerle in modo non sempre giusto, ma efficace. Motivo per cui dovrei stare lontana da lui.
<<Posso uscire da questo ufficio? Mi mette disagio>> gli dico, sperando mi lasci passare.
Per un momento sembra volermi aprire la porta, ma poi sorride e si mette a ridere. Ultimamente è troppo felice per i miei gusti.
<<Ah, sei gelosa che io e la Richards abbiamo scopato qua dentro?>> dice sorridendo, forse soddisfatto.
<<Se non mi fai uscire da qui entro 5 secondi mi metto ad urlare, e in una centrale di polizia non è il massimo, considerato che sei il "teppista" della situazione, quello a cui puntano sempre il dito quando succede un guaio...>>
<<Mi ero dimenticato di quanto fossi patetica, e anche molto gelosa>> dice aprendomi la porta <<Ecco la libertà>>
<<Grazie>> gli rispondo sbrigativa e sgattaiolando via.
Scappo in modo che non mi segua e non mi incalzi in altre conversazioni imbarazzanti che solo i 16enni si rivolgono. Forse è per questo che Christian mi piace ancora, perché mi fa sentire ancora una stupida ragazzina del liceo...e una volta credevo che l'amore fosse questo. E se lo fosse ancora? Entro in macchina, fortunatamente l'ho parcheggiata davanti la centrale, e penso che ora dovrò andare nell'attico di Luke. Non ho per niente voglia di dover averci a che fare ancora... così mi prendo qualche minuto qua in macchina per pensare...
Apro lo sportello della mia auto con all'interno una bottiglia di vodka, me la scolo per metà e poi mi distendo sul sedile. Questo non è esattamente il modo migliore per reagire ai problemi, o meglio, all'affrontare Luke, però non posso nemmeno convivere con questo senso di colpa/rabbia interiore. Voglio solo essere tranquilla e felice, sperare che tutto questo casino finisca al più presto come un brutto incubo.
E, mentre mi ritorna in mente l'idea di finirmi l'intera bottiglia di vodka, passa davanti la mia vista l'unica persona che forse avrebbe potuto salvarmi da tutto questo casino: lui, il diavolo che mi ha fatta soffrire dannatamente tanto, ma che come un angelo mi ha resa viva più che mai, ciò mi porta ancora oggi a spaventarmi per un'amore tossico così grande.
Christian esce dalla centrale e si ferma lì davanti all'ingresso a fumare una sigaretta. Non so perché, ma improvvisamente mi viene voglia di raggiungerlo e fumare insieme a lui.

Chills 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora