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SONO RITORNATAA
Scusate se ho impiegato molto tempo a pubblicare un altro capitolo, sono stata molto impegnata :)
Pubblicherò altri capitoli, più o meno due volte al mese come una volta.
Beh nel caso vi siate dimenticati la storia leggete i capitoli precedenti per rinfrescarvi la memoria!
Detto questo buona lettura♥️ ~Maddvlena

Appena finita l'università, mi metto in cammino per andare al bar e raggiungere Hilary. Oggi è sabato quindi ci sono più persone e c'è più bisogno di me.
Il mio cellulare vibra dentro alla mia borsa. È una chiamata. Lo afferro e mi metto da parte n marciapiede per far passare i passanti.
<<Pronto>>
<<Aria, è arrivata una busta qui a casa...è per te sembra importante>> mi riferisce Cameron. Una busta? Una lettera? Cosa sarà?
<<È così urgente venire ora o posso aspettare anche stasera?>>
<<A dire il vero non so come accedere l'acqua calda per farmi una doccia...>> lo sapevo che c'era altro. Mi sa che dovrò prima andare a casa e poi al bar.
<<Okay aspettami>>

Arrivo a casa un po' inzuppata. Per non bagnare tutto il pavimento mi tolgo le scarpe all'entrata.
<<Se non ci fossi io chissà come sarebbe ridotta questa casa>> dico scherzando. Cameron non risponde. Pensavo fosse in salotto...
<<Cam?>> lo chiamo sperando mi dia una risposta. Entro nella sua camera e lo trovo disteso sul letto a guardare fuori dalla finestra, in boxer.
<<Sono qui>> gli ricordo sperando mi rivolga la parola o un'occhiata.
<<Lo vedo>> risponde secco afferrando il suo iPhone. Faccio finta di niente e gli accendo l'acqua calda per la doccia.
Sopra al tavolo della cucina trovo la busta di cui mi ha parlato. La apro, anche perché fuori non c'è scritto granché oltre al mio nome.
Nella busta c'è incisa una grande S e una scritta "house" sotto.
Non posso crederci.

<<Ho fatto la doccia>> mi avvisa Cam uscendo dal bagno ancora con i capelli bagnati.
<<Cosa diceva la lettera?>> chiede aprendo il cassetto della cucina e prendendosi una bottiglietta d'acqua.
<<Mi chiedono un colloquio di lavoro>> e se fosse solo un'illusione? Aspettavo da tempo un lavoro del genere, ma non pensavo fosse arrivato così all'improvviso.
<<Sul serio?! E dove?!>> domanda felice per me e sedendosi sul divano.
<<Alla Sct House>>
<<Davvero?>>
<<Si, come segretaria...>>
<<Davvero??>>
<<La smetti di chiedermi conferma>> scherzo ridendo. Lui si limita a sorridermi e ad alzarsi dal divano in modo veloce e brusco. Cosa gli succede?
<<Che c'è?>> chiedo preoccupata <<non sei felice per me?>> mi alzo anch'io dal divano per rimettere la lettere nella busta.
<<Si, lo sono. Ma...>> inizia una frase e poi rimane a fissare il pavimento.
<<Ma cosa?>>
Non risponde, se ne va in camera sua come se fosse sordo.
Mi sta preoccupando. Anche stamattina era strano è tremendamente silenzioso.
Lo seguo.
<<Non hai finito la frase>>
<<Non volevo dire nulla>> mette il broncio ed entra in camera. Solo ora mi sono accorta che ha ancora l'asciugamano avvolto in vita ed è nudo.
<<Pensi che sia nata ieri?>> irrompo nella camera velocemente e notando il casino sull'armadio. Quando lui sarà fuori casa metterò tutto a posto. <<Sei silenzioso da...ieri sera>>
<<Stai sbagliando>>
<<Cameron>> lo chiamo sperando mi rivolga uno sguardo e la smetta di fissare il pavimento come se ci fosse un film riflesso. <<Che succede?>> faccio qualche passo verso di lui per alzargli la faccia e guardarmi dritto negli occhi.
<<Ci conosciamo da tempo, puoi dirmi quello che vuoi, di me ti puoi fidare. Io non dico niente a nessuno...non lo farei mai. Ti ho sempre dato consigli e ti ho sempre aiutato, perché questa volta non vuoi parlarne?>> dico tutto d'un fiato. Qualunque cosa abbia, forse sono depressioni maschili o roba del genere. Non so se esista ma è tipico di Cameron, solo che questa volta non mi degna di uno sguardo e non mi parla nemmeno. Di solito io sono la prima a risolvergli i problemi.
Rimaniamo in silenzio per un po' di secondi.
<<Came...>> lo richiamo sperando mi risponda o dica qualcosa. Ma mi interrompe.
Si avvicina a me mi appoggia una mano alla guancia e senza che me ne accorgessi appoggia le sue labbra alle mie.
Mi sta baciando? Non me l'aspettavo...sul serio... Non mi tiro indietro, non ne ho la forza. O forse mi piace, tutto sommato.
Fa qualche passo più avanti, in modo da farmi sedere sul letto. Mi distendo e lui si mette a cavalcioni sopra di me, senza mai staccare le sue labbra dalle mie.
Il suono del campanello ci fa sobbalzare e ritornare alla realtà.
Cosa cavolo è successo??
<<V-vado io>> balbetta alzandosi e correndo verso la porta. È decisamente un momento imbarazzante.
È stato lui a baciarmi, io sono solo andata avanti. Quindi non ha significato, era solo una cosa per rompere il silenzio. Giusto?
Mi alzo anch'io per raggiungere il salotto e capire chi è l'ospite.
Se non avessero suonato al campanello avremmo fatto di più? Cosa sarebbe successo?
Ho mille domande che mi frullano in testa.
<<Chi era?>> chiedo a Cam con voce bassa.
<<Il corriere>> ah... ci siamo fermati per un corriere?
<<Ho ordinato un gioco per la play>>
Non rispondo.
<<Quel bacio...ehm>> dice arrossendo <<scusa>>
<<Io...no...non scusarti>>
<<Il punto è che, quando giorni fa mi hai parlato dei tuoi momenti felici della vita a Los Angeles. Ho pensato che magari adesso non ti ritieni felice.>> sospira <<con me>>
<<Io ero felice a Los Angeles. Ma questo non vuol dire che non sia felice con te, anzi. Tu mi hai fatto rivivere>>
<<Non considerare quel bacio>>
<<Okay>> dico sbrigativa accennando un sorriso.
<<Vado a vestirmi>>
<<Okay>> ok, ok, ok. La smetterò di dire okay?
Dimentica questi ultimi cinque minuti.
Pensa alla lettera e al colloquio di domani.
Di quello c'è da preoccuparsi.

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