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Pov's Christian
Aria continua a lanciarmi bottiglie da un quarto d'ora, non sono i danni a preoccuparmi, poiché mette tutto a posto la domestica, bensì è lei che mi preoccupa. Non ha mai reagito così in tutti questi anni, per quel che ne so non è una di quelle che si butta nell'alcol alla prima difficoltà. Ed e' per questo che la amavo, era maledettamente diversa dalle altre. Non era come Molly o Samantha, Ashley, o tante delle mie ex con cui ci stavo insieme solo per noia o per divertimento. Aria era una di quelle ragazze che chiedono sempre il permesso prima di fare qualsiasi cosa. Aveva sempre paura di dare fastidio, di essere noiosa, poco originale, non simpatica agli altri, forse poco convinta di sè stessa ma allo stesso tempo si adattava alle situazioni nel migliore dei modi. Non odiava nessuno, era sempre in pace con tutti, odiava litigare, era praticamente una dea in confronto a me. Non aveva i capelli tinti, i tatuaggi, i piercing o le tette rifatte, era una cosa completamente diversa.
E questo perchè ha sofferto, amato, pianto, sperato, sognato sempre troppo. Aria era una di quelle ragazze che pensano tanto, e sanno che questo le porterà a nascondersi in bagno per non farsi vedere in lacrime e poi quando escono sono più forti di prima. Anche se ad essere sincero è stata l'unica che ho conosciuto ad essere davvero così. Ne esistevano di ragazze simili a scuola, per strada, nelle compagnie, ovunque, ma non mi interessavano. Preferivo le ragazze ricche, oppure quelle con un passato incasinato come il mio, che si drogavano e che la davano facile. Aria era troppo complicata per me, non volevo una ragazza difficile, volevo solo sfogarmi, tanto la mia vita faceva già abbastanza schifo, non volevo altre complicazioni. Aria non pensava di essere mai abbastanza, anche se forse lo era molto più del dovuto, ma questo non lo ha mai capito. Era il mio tutto. E non lo ha capito nemmeno ora, ho usato il passato, ma lei è ancora così, solo che ha imparato a nascondersi e si è creata questa corazza. Ed è colpa mia, io l'ho lasciata andare e non le sono andato incontro, le ho dato troppi motivi per andarsene. Non sono riuscito ad amarla e la cosa più brutta di tutto questo è che sapevo che non ci sarei riuscito e la avrei fatta soffrire. Ma era così bello averla solo per me...
Avrei tanto voluto che mi colpisse con qualche bottiglia, me lo sarei davvero meritato. Odio questa vita, l'ho sempre odiata, come odio mia moglie, anche se fingo di amarla. L'unica cosa di cui mi importa davvero è davanti a me e mi sta guardando come se fossi il suo assassino o un diavolo. È la sensazione più orrenda che un essere umano possa provare: vedere l'unica persona a cui tieni di più, triste e che non vede l'ora di farti del male per distruggerti una volta per tutte.
Aria si riprende dopo una lunga pausa di silenzio, osserva una bottiglia che sicuramente vorrà tirarmi ancora. Ma stavolta non mi sposterò, voglio che mi faccia del male tanto quanto io l'ho fatto a lei.
Alza la bottiglia, sospira e poi la butta contro il muro, sorprendendomi <<Vaffanculo!!>> sbraita cadendo a terra in lacrime. Sta piangendo e si sta asciugando gli occhi con le mani. Vorrei alzarmi ed andare da lei, ma non ho il coraggio di parlare, probabilmente lei pensa che l'abbia dimenticata e che abbia voltato pagina con Nicole e con la mia nuova vita ma non è così, è sempre stata lei l'unica...ed ora è troppo tardi per ricordarglielo.
<<Chris...>> mi chiama piangendo <<Mi dispiace>> dice singhiozzando.
Non rispondo nulla e rimango qui, a due metri di distanza, non ho la forza per dirle qualcosa.
<<Mi dispiace di...averti evitato, di essermi allontanata...io sono stata una stupida. Tutto questo non sarebbe successo se non mi fossi partita per scappare da te. Non volevo scappare, Chris, non ho mai voluto farlo, è che mi facevi soffrire, mi facevi male ma allo stesso tempo stavo così bene>> dice e fa una piccola pausa <<A volte il cuore ha bisogno di più tempo per accettare ciò che la mente già sa>> aggiunge ricoprendosi gli occhi con le mani piene di lacrime.
Mi alzo da terra e la raggiungo, cerco di tirarla su dal pavimento <<Dai andiamo di sopra, sei ubriaca>>
<<Christian! Devi credermi, ti prego!!>>
Non le rispondo. Perché so che sta dicendo così solo perché è ubriaca, domani si pentirà di essersi confessata in questo modo e mi manderà ancora a fanculo facendomi sentire la persona più orrenda dell'universo.
<<Non respingermi ancora, ho sbagliato, anche tu hai fatto molti errori, ma se mi respingi ora non avrai più la possibilità di avermi>>
<<Solo perché sei ubriaca dici questo>>
Mi guarda con quei suoi due bei occhioni verdi, offesa dalla mia risposta e continua a piangere.
<<Alzati>> le ordino
<<No>> balbetta a bassa voce
<<Muoviti>> dico infastidito, mi si sta spezzando il cuore a vederla così.
<<No!>> si lamenta rimanendo sempre lì a terra.
La prendo in braccio, cerca di opporre resistenza, ma riesco a prenderla in braccio lo stesso e mi incammino verso l'ascensore.
<<Mettimi giù!!>> urla scalciandomi e tirandomi pugni. <<Christian...>> mi prega continuando a divincolarsi.
<<Stai f...>> le dico ma non faccio a tempo a finire la frase perché mi bacia spiazzandomi completamente. Rimango lì in piedi con lei in braccio, dovrei tirarmela via di dosso? Sì. La lascio a terra.
<<Non mi ami più?>> mi chiede qui in piedi davanti a me, ha pianto tantissimo, ha gli occhi gonfi e i suoi lunghi capelli biondi sono spettinati. Tuttavia rimane comunque bellissima.
Per un momento mi dimentico della domanda. Mi fissa per un po' e poi rimane in silenzio. È quando sta in silenzio che mi spaventa di più, perché significa che qualcosa, dentro di lei, si è rotto e io ne sono sempre la causa. Non riuscirò mai a renderla felice. La amo ancora? Che domanda stupida.
<<Perché non rispondi?>> mi incalza dopo un po'. <<Mi ami ancora, Chris?>> come si fa a rimanere in silenzio davanti a questi bellissimi occhi verdi?
Decido di rispondere e mettere fine a questa cazzo di tortura.
<<E me lo chiedi anche? Ho passato il resto di questi 3 anni a cercarti e quando finalmente ti ho ritrovata non hai fatto altro che allontanarti da me! Sapevi esattamente che sono uno stronzo eppure eri sempre stata con me e insomma non so se sono stato più io a illudere te o te a illudere me. Ho perso la testa per te, cazzo. Ho una voglia matta di fare ancora l'amore con te, di avere ancora il tuo profumo stampato addosso e di stare tranquillo fra le tue braccia mentre tu mi coccoli e mi dici che andrà tutto bene sapendo che la mia vita sarà comunque un casino.>> mi sfogo infuriato e prendendo alla fine a calci una sedia che cade a terra. Aria fa un urletto di paura e poi si ricompone. <<E dopo tutto questo hai ancora il coraggio di chiedermi se ti amo?>> dico infastidito.
<<Sì, Ariana Johnson, ti amo, sei contenta ora?>>
Rimane lì in piedi, mi guarda un po' confusa, forse non ha capito nulla perché la mia voce le rimbomba nelle orecchie per colpa della sbronza. Che stiamo facendo? Stiamo risolvendo? Litigando? Siamo punto a capo.
Abbiamo il brutto vizio di voler sempre aggiustare le cose fra di noi quando invece quello da aggiustare sono solo io.
<<Non mi chiedi se io sono ancora innamorata di te?>>
<<La tua risposta non cambierebbe nulla>> rispondo abbattuto.
<<Sicuro?>>
<<Sì, ora andiamo di sopra>> dico per liquidarla e andarmene da qui al più presto.
Si avvicina e mi bacia ancora, vorrei tanto reggere il gioco e continuare a baciarla, prenderla in braccio e scoparla sopra al biliardo, ma non possiamo.
<<Non muori dalla voglia di entrare dentro di me?>> mi chiede abbracciandomi.
Mi divincolo e apro l'ascensore. <<Domani te ne pentiresti>> dico a denti stretti.
<<Sicuro?>>
<<Sì, ora andiamo di sopra>> la prendo e la riporto di sopra. Si siede sul divano e le do un po' d'acqua, dopo dieci minuti corre al bagno per vomitare. Rimane lì dentro per un quarto d'ora, ha bevuto roba troppo forte per una che non è abituata a bere alcolici. Io sono seduto sul divano e sto aspettando che esca dal bagno, nel frattempo mi sono già fumato tre sigarette e sto pensando a quanta voglia ho di passare la notte con lei, ma è troppo ubriaca e non posso a profittarmene, cazzo.
<<Va tutto bene?>> le chiedo appena esce dal bagno tutta pallida e con due occhiaie quasi spaventose. Si siede di fianco a me sul divano. <<Sto a pezzi>> risponde, si sdraia sul divano e si addormenta in pochi minuti. Le prendo una copertina e la lascio dormire lì. Vorrei stare qua a guardarla dormire tutta la notte, ma domattina devo andare con Luke a finire di risolvere alcune cose per il casino dell'omicidio di Betty e devo essere sveglio.
Raggiungo la mia camera, mi sdraio sul letto e penso a quanto vorrei che lei fossi qui di fianco a me.

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