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Mi presento a lavoro con qualche minuto d'anticipo, eseguo tutte le richieste che mi sono arrivate questa mattina, con una rapidità assurda, nemmeno la luce è così veloce.
Mi bevo un caffè, chiacchiero con alcune mie colleghe che parlano di pettegolezzi di cui io non sono a conoscenza - i gossip non sono mai stati il mio forte- e poi torno nel mio ufficio. Rispondo ad alcune chiamate e prenoto gli appuntamenti con i clienti, infine vado da John Scott -il padre di Christian- riferendo tutti i suoi impegni settimanali.
Mi siedo sulla sedia del mio ufficio e sospiro.
Cavolo quanto lavoro oggi; era evidente che gli altri giorni ero cosi tanto con la testa fra le nuvole che avevo lasciato indietro una marea di compiti.
Cam mi invia un messaggio con scritto "Oggi non sarò a casa, torno domattina".
Non ha specificato i suoi impegni, forse non ne vale la pena saperli.
Prendo le mie cose e mi affretto per andare a mangiare fuori con Hilary, le ho promesso che oggi sarei venuta a pranzo puntuale e non intendo deluderla.
<<Aria!>> una voce dietro di me mi fa rimanere di sasso, mi prende il polso e aspetta una reazione.
È Chris. È da una settimana che non ci parlo...da ciò che è successo nel suo bagno e non intendo rivolgergli parola: è stato sbagliato.
<<Ora non posso, sono di fretta>> liquido cercando di fare passetti piccoli per scappare il prima possibile.
<<Devo parlarti>>
<<Non ho nulla da dirti, Chris...tian>> faccio ancora fatica ad abituarmi ad usare il suo nome completo.
<<Per favore>> allunga una mano verso di me, ma io mi divincolo andando a sbattere come una salsiccia su una porta. <<Cazzo!>> urlo, accarezzandomi il braccio dolorante. Perfetto ci mancava solo questa.
<<Scusa...aspetta vado a prenderti un po' di ghiaccio>> mi accarezza il braccio, i suoi occhi sono più azzurri che mai, un po' tristi, un po' spenti.
<<No, devo andare>>
Me ne vado, fregandomene del dolore e della gente che mi guarda scappare come una gazzella, correndo velocemente per tutto il parcheggio. Mi sorprende il fatto che non mi abbia seguita e si sia messo ad urlarmi dietro; forse negli anni ha imparato ad essere più civile. Metto in moto e cerco di pensare ad altro.

<<Oh finalmente sei arrivata>> mi accoglie Hilary, seduta già ad un tavolo del ristorante, tenendo il menu in mano e nell'altra l'iPhone.
<<Scusa, ho avuto...un imprevisto>>
Il traffico. E Christian. Beh a dire il vero Christian non mi ha trattenuta molto, però la fuga mi ha fatto spettinare tutti i capelli, così mi sono presa un po' di minuti per essere decente e abbastanza presentabile.
<<Il tuo capo ti ha trattenuta per "impegni extralavorativi" ?>> chiede ironicamente con un sorriso perverso, mi passa il menu e attende la mia reazione.
<<Oh sì certo, mi ha offerto un caffè e siamo andati al cinema felici e contenti>> sorrido stando al gioco <<In realtà mi doveva parlare e io sono scappata andando addosso alla porta>>
<<Magari doveva dirti qualcosa di importante!>> esclama agitandosi e guardandosi le unghie <<Secondo me quella tizia...Nicole non apre le gambe molto facilmente>> alza la voce ridendo. Io le do una pacca con il piede sotto al tavolo.
<<Hilary! Trattieniti per favore, tutti in questa città lo conoscono e siamo in un luogo pubblico>> sussurro, ma un uomo seduto di fianco a noi che beve il caffè si gira con un'aria interrogativa.
<<Noi la buttiamo lì; però quel che è successo una settimana fa, non so, era tutto così vero e sincero. Mi ha davvero usata?>>
<<Tranquilla Ary, secondo me dovresti lasciar perdere: avete fatto sesso, al suo fidanzamento, secondo te può amare una persona se poi lo fa con un'altra? È davvero un coglione>>
Annuisco, rassegnandomi. Cavolo chissà cosa voleva dirmi però. Ordiniamo e rimaniamo in silenzio per un po', poi mi alzo e le riferisco che devo andare al bagno.
Appena entro subito riconosco la chioma di capelli ricci color bruno: Nicole. Come e' possibile che anche lei sia qui?
<<Ariana ma che piacere vederti>> dice facendo il sorriso più falso che abbia mai visto. Si appoggia al lavello e mi osserva con uno sguardo fulminante, come se fossi la sua preda.
<<Il piacere è mio>> rispondo un po' spaventata e un po' confusa. Una donna di classe, ricca e popolare come lei viene a pranzare in un pub? I suoi tacchi Chanel dicono tutto.
<<Beh che dire, ti trovi bene alla Scott House?>> picchietta le unghie color violaceo sul marmo del lavandino <<Immagino proprio di sì, no?>>
<<Sì mi trovo molto bene>> rispondo facendo qualche passo avanti.
<<Che facevi prima di venire qui a Miami?>>
chiede con tono indifferente.
<<Io abito qui da due anni, prima mi trovavo a Los Angeles; ora studio qui a Miami e lavoro qui>>
<<Cosa ti ha fatto cambiare idea? Insomma...sei andata dall'altra parte degli Stati Uniti così giovane. Sei molto coraggiosa, ragazzina>> "RAGAZZINA" solo una smorfiosa come lei poteva definirmi così.
<<Sinceramente volevo cambiare aria...>> dico sincera. Probabilmente so cosa vuole andare a parare. Ha scoperto qualcosa su me e Christian? E se sa quello che è successo nel bagno? Merda.
<<C'era qualcuno che ti tormentava?>> domanda avvicinandosi sempre di più, il suo profumo di vaniglia mi invade le narici, troppo forte e intenso.
<<Mi scusi, non mi va di parlare di questo>> la conversazione sta diventando pesante e irritabile: pessima idea quella di andare in bagno. E poi chi si crede di essere per farmi domande così private? Non mi conosce nemmeno.
<<Oh scusa, non volevo scandalizzarti, sono solo un po'...sorpresa tutto qui>>
<<Sorpresa di cosa?>>
Si mette a ridere, una risata breve e meschina.
<<Pensi che io non sappia di te e del mio futuro marito?>> "futuro marito" pff. Quindi cosa sa? Ha scoperto tutto? Cazzo. <<Non fare quella faccina inconsapevole>> si avvicina e mi mette un dito sotto al mento costringendomi a guardarla dritta negli occhi <<Ti avverto che se ti avvicini ancora a lui, rischi grosso>> ringhia sorridendo <<È un avvertimento, Ariana, ti consiglierei di tenerne conto>> mi rivolge un'ultima occhiataccia e poi se ne va dal bagno picchiettando i suoi tacchi per terra e sculettando.
Sembrava una minaccia del tipo "se parli con lui sei morta" , mi ha scandalizzata e terrorizzata. Quindi ora cosa sa? Sa tutto? Glielo ha detto Christian?
Esco dal bagno fissando terra.
<<Io...vado a casa>> sussurro ad Hilary.
<<Ma come? Dobbiamo finire di mangiare>>
<<Scusa non mi sento molto bene>>
Corro via cercando di poter dimenticare. Ma ormai dimenticare è impossibile.

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