Oddid si trovava di fronte a Diddo, quest'ultimo confuso di come Oddid fosse riuscito ad arrivare fin lì senza destare sospetti. Inoltre non aveva modo di comunicare con la Family, e il suo unico mezzo di trasporto era stato quasi sicuramente distrutto.
"Questa volta nessuno se ne va, la finiamo qui e adesso" disse Oddid
"Come facevi a sapere della posizione del bunker?" disse Diddo puntandogli la pistola
"Come ho già detto, avresti dovuto chiedere conferma a Tommy. È bastato inviarti un'email falsa per farti arrivare qui"
"Un'email falsa, eh? Quindi il bunker era stato veramente costruito dove diceva Tommy all'inizio? Ma questo non risponde alla mia domanda, come hai fatto a sapere del bunker e a inviare una mail falsa?"
"Ahahah" ridacchiò Oddid, "Tu dimentichi una cosa. Sei anni fa è morto Sparviero, ma voi non siete mai riusciti a trovare le attrezzature con cui vi spiava. E poi, dal suo negozio a Genova è particolarmente facile tenervi d'occhio, oppure falsificare le vostre comunicazioni, come per esempio inviare una mail a nome di qualcun altro, manipolare le informazioni sugli intenti del paese nemico, o, chissà, magari inviare risultati falsi di certe analisi"
Diddo finalmente capì ogni cosa. Oddid aveva manipolato diverse informazioni per fare sì che Diddo si trovasse proprio lì in quel momento. I piani dell'America di lanciare bombe atomiche, la presunta radioattività di Diddo, oltre che la nuova posizione del bunker, il tutto eludendo ogni possibile misura di sicurezza grazie all'attrezzatura di Sparviero nascosta nel suo negozietto.
Diddo era finito dritto nella trappola di Oddid.
"...Pensi che nessuno si renderà conto che non sono dove dovrei essere?" disse Diddo
"Ovvio che ci ho pensato, e ho preso precauzioni anche per quello, seppure un po' improvvisate, dopotutto non ho avuto dieci anni di tempo come l'ultima volta"
"Dieci anni, ma alla fine mi è bastato poco per mandare tutto all'aria"
"Fidati, non succederà di nuovo, l'ultima volta ammetto di essermi emozionato un po' troppo, ma oggi non ti darò nemmeno la possibilità di scegliere. Visto che ho già un appurato che sotto sotto hai accettato di tornare Jordy, l'unica cosa che devo fare è costringerti con la forza"
I due rimasero immobili per alcuni secondi, puntandosi le pistole a vicenda, aspettando che l'altro si distraesse quel tanto che bastava per poter fare la prima mossa.
Ore 22:18, Ex-negozio Ottica Sparviero, Genova
Bizza, a capo di un gruppo di dodici soldati esterni alla Family, arrivò al vecchio negozietto di Sparviero. Nonostante questo fosse stato "abbandonato" da anni, nessuno ne aveva mai rivendicato la proprietà, lasciandolo trasformare una struttura vecchia polverosa nel bel mezzo della grande città di Genova.
Il gruppo armato arrivò con delle automobili corazzate davanti al negozio. Dopo essersi accertati che la porta fosse chiusa a chiave, due soldati la sfondarono e il gruppo fece irruzione.
Cercarono una qualche stanza segreta, fino a ché non trovarono un passaggio dietro un mobile per l'esposizione delle montature degli occhiali. Entrando, si poteva vedere che il passaggio si sarebbe potuto normalmente chiudere per renderlo invisibile, ed era per questo motivo non era stato trovato precedentemente, ma in quel momento qualcuno aveva deciso di lasciarlo aperto.
Scendendo una scalinata, i tredici si ritrovarono davanti a un ascensore, e senza altre vie possibili decisero di prenderlo, anche se all'interno potevano entrare solo cinque persone al massimo. Bizza e altri quattro soldati scesero per primi, mentre gli altri rimasero temporaneamente a fare da guardia all'entrata.
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Le Cronache dei Pepega
FanficDopo anni di isolamento e soprusi da parte dei normies, un gruppo di autistici si unisce sotto la guida di un giovane studente universitario. Questa è la storia della nascita di quello che diventerà il più grande e potente impero della storia dell'u...