35: Max Finale

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Martedì 6 agosto, 18:30, Industrie Odin Kebitt

Diddo comminò lentamente verso Taramasco mentre quest'ultimo, con una smorfia, iniziò a puntare la pistola verso la fronte del ragazzo.

Il potente rumore di un colpo di pistola si udì in tutta la città.

Taramasco fece un salto indietro dallo spavento, qualcuno aveva sparato un colpo sulla finestra vicino a lui.

Diddo ne approfittò per saltargli addosso, cercando di afferrare la pistola nella sua mano.

Nonostante i suoi sforzi, però, Taramasco riuscì a sparare un colpo, colpendo Diddo all'orecchio e facendolo cadere per terra.

L'uomo si alzò nuovamente e tornò a puntare la pistola verso la testa del ragazzo.

"Ci hai pvovato, vagazzo! Ma è finita. Hai spvecato la tua oppovtunità, e ora nessuno qui dentvo uscirà vivo, a pavte me ovviamente!"

Taramasco si era totalmente dimenticato di aver fermato l'effetto delle nanomacchine, lasciando il resto del gruppo di Diddo libero di poter contrattaccare. 

Senza pensarci due volte, uno dopo l'altro, i ragazzi della family iniziarono a saltare addosso a Taramasco, picchiandolo e prendendolo a calci, incapaci di fare altro per neutralizzarlo.

"Cos- Cosa fate?! Levatevi di dosso! Non ho tempo per voi seccature!"

Ddafau riuscì a sfilargli la pistola di mano, ma Taramasco riattivò le nanomacchine. 

La mano di Bizza tornò a strangolarlo, e gli impiegati della fabbrica, precedente svenuti, tornarono  ad assalire la porta, e riuscendo stavolta a sfondarla senza nessuno a fare resistenza. 


*


Il gruppo di Diddo venne catturato e tenuto fermo per terra.

"huff...huff...Non so quale ingegnoso piano voi abbiate avchitettato pev distvavmi...ma huff...huff...ma io...il...gvande huff Massimo Tavamasco, sono viuscito a supevave anche questa difficoltà, e ova, in questo momento, vi ho in pugno! Gli ovdini impavtiti con questi occhiali rimangono anche se essi vengono distvutti, quindi anche se il vostvo amico qui fuovi mi spavasse in testa voi sareste comunque condannati. Quindi ditegli levavsi di tovno, se non volete tivave le cuoia in manieva pavticolavmente violenta e dolovosa"

I ragazzi rimasero in silenzio.

"...bene allova, e così sia. MIEI SCAGNOZZI, AMMAZZATE I TVOLL!"

Nell'esatto istante in cui Taramasco finì la frase, un secondo proiettile colpì la finestra già fratturata, questa volta rompendo del tutto il vetro per poi atterrare nel cranio dell'uomo.

Taramasco cadde a terra, privo di vita, ma ormai il comando era stato impartito. I dipendenti iniziarono a riversarsi sul gruppo di ragazzi.

Qualcuno entrò nella stanza e corse verso il corpo di Taramasco.

"Boss!" disse la nuova persona nella stanza

"Quella voce..." fece Tommy, alzando la testa per accertarsi dell'identità di quella figura

"...Riki! Quindi sei stato tu a sparare a Taramax!

"Boss!!"

"Riki ascolta, i suoi occhiali non sono rotti, mettiteli e ordina a quest'orda di fermarsi!"

"Boss?"

"Fallo e basta!"

"Boss!"

Riki, ancora con la testa fasciata, prese gli occhiali dal corpo di Taramasco. Non fu facile, poiché gli occhiali erano estremamente stretti sulle tempie dell'uomo. Altrettanto difficile fu mettersi quegli occhiali, ma alla fine riuscì ad indossarli e a fermare gli effetti delle nanomacchine.

"G-grazie Riki, ma come hai fatto ad arrivare qui? Come facevi a sapere cosa stava succedendo?" chiese Jessica

"Boss!" disse Riki indicando Margix, ora svenuto

"Capisco...quindi ti ha avvertito Margix"

"Svelti! Margix è gravemente ferito, e a Diddo è saltato un orecchio, dobbiamo chiamare qualche ambulanza. Poi andremo da Ivan e faremo tornare il suo braccio alla normalità" disse Tommy, tornando velocemente alla calma

Dopo essere riusciti a fermare l'emorragia di Margix, i ragazzi trasportarono lui e Diddo all'esterno. Per qualche motivo la porta d'ingresso, precedentemente bloccata, era ora aperta.

Riki rimase diversi metri indietro rispetto al resto del gruppo.

"Cosa fai Riki? Dai, vieni" disse Lodo

"Boss!" rispose Riki, rimanendo fermo dov'era

"Va bene, ma poi raggiungici"

"Boss!"

Riki aspettò che gli altri si allontanassero, per poi tirare fuori un panino e metterselo all'orecchio

"Boss?" ... "Si, sono io..." ... "Certo, l'uscita d'emergenza sul retro era aperta, proprio come ha detto lei" ... "Si, sono arrivato appena in tempo" ... "Capisco, ma avrei una domanda: perché non vuole che dica a loro quello che lei ha detto a me? Se ciò che mi ha detto è vero, allora non solo Diddo, ma l'intera Family..." ... "Lo so, boss, ma vorrei solo che nessuno si facesse male..." ... "Si" ... "Si, capisco" ... "Va bene. Ma invece chi è stato a sparare a Taramasco?" ... "Oh, ok" ... "Bene. Continuerò a tenerla aggiornato" ... "Si" ... "Buona giornata"

Riki buttò via il panino, e tornò dal resto del gruppo. 


*


Quella sera, un centinaio di dipendenti delle Odin Kebitt Industries, sede di Valley Hills vennero ricoverati in ospedale, seppur non in condizioni gravi. Ivan venne guarito dall'effetto delle nanomacchine. Diddo e Margix vennero anch'essi ricoverati. Le condizioni di Margix si stabilizzarono e i chirurghi riuscirono anche a ricostruire l'orecchio di Diddo. Odin Kebitt non fu ritrovato.



Giovedì 8 agosto, Ospedale San Raffaele, Milano, 06:50

" ord ?

"J rdy!"

"Su Jordy, svegliati"

Diddo si svegliò sul letto d'ospedale e ancora stordito si alzò appoggiando la schiena sui cuscini.

"Vedo che i medici ti hanno rimesso apposto, questo mi rende felice"

Diddo aprì lentamente gli occhi, ma nel momento in cui vide la persona che gli si trovava davanti iniziò ad essere invaso dal panico.

"Non agitarti, devi ancora riprenderti"

Davanti a Diddo, seduto con la schiena chinata e la mani incrociate, con un sorriso caldo e solare, si trovava Sparviero.

"Buongiorno, Jordy"

Le Cronache dei PepegaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora