39: Gun Game

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"Mmhh, vedo che i tuoi amici hanno deciso di fare di testa loro

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"Mmhh, vedo che i tuoi amici hanno deciso di fare di testa loro. Poco male, non interferiranno più di tanto. Dov'eravamo rimasti? Ah, si, stavamo per cominciare" disse Sparviero

"Che è successo? Ha schivato un proiettile arrivato dal nulla come se niente fosse...è sicuramente merito dei suoi occhiali, ma qual'è il loro funzionamento di preciso? Cazzo, se fossimo riusciti a far analizzare il chip degli occhiali di Salvatore forse ora avremmo qualche indizio su come funzionano i suoi...pensò Diddo

"Anzi, prima ancora, mi è appena venuta un'idea

Diddo rimase in silenzio

"Ho notato che hai un revolver con soli 6 proiettili, un po' scomodo, non credi? Oppure sei sicuro che riuscirai ad uccidermi con così pochi tentativi? Anche se avessi altri proiettili, ricaricare un revolver è un'operazione relativamente lenta..."

"Dove vuoi arrivare?"

"Io, d'altro canto, ho 12 colpi a disposizione e diversi caricatori pieni, mi basta un secondo per ricaricare la pistola. Mi sembra uno scontro poco equo"

Diddo continuò ad ascoltare

"Per riequilibrare la situazione ho pensato ad un gioco. Ogni volta che riuscirai a colpirmi, io risponderò sinceramente ad una tua domanda. Ovviamente quello che non potevo dirti stamattina non potrò dirtelo nemmeno ora, ma sono sicuro che riuscirai comunque a trarne vantaggio. Cosa ne dici?"

"Perché dovresti darmi un vantaggio? Non avevi detto di odiarmi?"

"Non ho mai detto di odiarti, voglio semplicemente che questa farsa del regno e dell'espansione finisca"

"E per quanto riguarda la persona per cui lavori?"

"Come te, anch'io sono molto sicuro delle mie capacità, e poi, ovviamente, ho questi occhiali. Sono convinto di poter portare a termine il lavoro in ogni caso, quindi mi sembra solo giusto darti un piccolo aiuto"

"E la trappola che ti abbiamo teso con i cecchini?"

"Oh, l'ho già presa in considerazione, ma ripeto: qui sei tu quello in svantaggio"

Gli occhi con cui Sparviero guardò Diddo mentre parlava bastarono a fargli venire un brivido di paura.

"...Come vuoi"

I due si trovarono in uno stallo alla messicana, in attesa del momento ideale per fare la prima mossa. Anche il semplice atto di battere le palpebre in quella situazione avrebbe potuto decidere l'esito dello scontro



Appostamento numero 1


"E ora? Proviamo di nuovo?" propose Cennav

"N-non lo so, avrà usato gli occhiali" disse Roxas

"...Un altro colpo" disse Time al cecchino

Il cecchino annuì, prese la mira e fece nuovamente fuoco.

Questa volta senza guardare, Sparviero fece un piccolo salto all'indietro per schivare il proiettile.

"Immaginavo...è inutile. Lasciamo perdere per ora, rischieremmo solo di mettere in pericolo Diddo" disse Time

"Quindi cosa facciamo?" chiese Sara

"Facciamo quello che ci ha detto Diddo, per ora restiamo a guardare" rispose time



Tetto dell'ospedale


Diddo e Sparviero continuavano a tenersi d'occhio, aspettando il momento giusto per fare fuoco.

All'improvviso venne sparato un altro proiettile, proveniente dalla stessa direzione di quello di prima. Sparviero lo schivò con facilità facendo un piccolo salto all'indietro, e abbassando leggermente il braccio dove impugnava la pistola.

Appena Diddo si rese conto dell'opportunità appena creatasi, ne approfittò per sparare un colpo mirando alla testa di Sparviero, per poi correre immediatamente verso un riparo.

Sparviero schivò anche il proiettile di Diddo piegando la testa, e successivamente ricambiò il colpo, ferendo lievemente il braccio sinistro di Diddo.

"Mhpf, non ho più la mano ferma come una volta" disse Sparviero fra sé e sé

Diddo corse dietro un riparo, dove ebbe la possibilità di dissipare per quanto possibile la tensione creatasi e pensare ad un piano.

"Grazie a Dio che i ragazzi l'hanno distratto. So che Sparviero non vuole uccidermi, ma in quel momento sembrava volesse farmi saltare la testa. Ora cosa posso fare? Non posso pensare a ucciderlo fino a ché non riesco a capire cosa fanno i suoi occhiali, la priorità è trovare il modo di ferirlo per poterglielo chiedere, sempre che mi dica la verità" pensò Diddo

Sparviero si avvicinò lentamente a dove si era riparato Diddo, come se non avesse la minima paura di essere colpito.

"Non ho nulla da usare come diversivo, e lui sembra sapere quando sto per sparare un colpo...Che abbia la stessa abilità di Salvatore? Quando ha parlato ai ragazzi al Colosseo aveva detto che gli occhiali di Salvatore erano 'il modello scrauso', quindi possibile che la sua sia una versione migliorata? No, non si spiegherebbe come abbia fatto a schivare i colpi del cecchino, la prima volta ha guardato nella sua direzione, quindi in qualche modo avrebbe potuto vederlo in faccia, ma alla seconda no, quindi deve trattarsi di un'abilità diversa, o perlomeno non ha bisogno di vedere in faccia una persona per leggerle nel pensiero...Questo tetto è quasi completamente spoglio, quindi non può aver piazzato qualcosa in giro che lo aiuti in qualche modo come aveva fatto Salvatore con gli specchietti nel Colosseo...Come fa? Come fa?? Come fa???"

Intanto, Sparviero si avvicinava sempre di più.

"Perché te ne rimani nascosto lì dietro? Stai cercando di capire il funzionamento dei miei occhiali, vero?" disse Sparviero

"Merda, non ho speranze, non potrò mai sfiorarlo fino a ché prevede le mie mosse...senti, fanculo, non vuole uccidermi, e se riesce a mettermi fuori gioco ci saranno tre cecchini a sparargli da tre direzioni diverse. In ogni caso ho un vantaggio...tanto vale giocarsi il tutto per tutto e attaccarlo subito"

"Su, Jordy, direi che hai avuto abbastanza tempo per pensa-"

All'improvviso Diddo si mise in piedi e sparò tre colpi a Sparviero, riuscendo a prenderlo di sorpresa.

Quest'ultimo ne schivò interamente due, ma il terzo riuscì a ferirlo leggermente sul fianco.

Diddo scappò dunque verso un nuovo riparo.

"...Ma bene. Devo essere sincero, non me l'aspettavo. Non solo ti sei esposto, ma hai anche usato ben tre dei tuoi preziosi proiettili. Una mossa folle, ma a quanto pare efficace..." disse Sparviero tenendosi la mano sinistra sul fianco ferito

"...Quindi? Qual'è la tua domanda?" continuò 

"Dimmi come funzionano i tuoi occhiali!" disse Diddo

Sparviero fece un sorrisetto, che presto si trasformò in un largo sorriso a ricoprirne il volto, e disse:

"...Certo. Come promesso, ti dirò la verità: i miei occhiali...beh, come dire...

...loro prevedono il futuro"

Le Cronache dei PepegaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora