[INTRODUZIONE]: Scintille di una Ribellione [Parte 1]

242 7 3
                                    

Mi chiamo Lodovica, per gli amici Lodo, e sono una semplice studentessa delle superiori.


Era un giovedì tutto sommato tranquillo, stavo tornando a casa da scuola per studiare 8 ore come di consueto. Nel tragitto mi fermai al solito bar, mi misi a sedere e presi da bere un caffè per prendere energia, quando all'improvviso sentii un forte suono alle mie spalle. Era un gruppo di amici, litigavano e sbraitavano parlando delle loro squadre di calcio preferite ad alta voce.


"Fucking normies", dissi tra me e me, e dopo diversi tentativi di ignorarli mi arresi, pagai il conto e uscii dal locale con lo zaino il più in fretta possibile. "Possibile che quella gente non venga mai ripresa e buttata fuori? Dove credono di essere, in discoteca?" continuai a sbraitare, e mi diressi a casa, dovevo anche studiare in fretta, perchè quella sera ci sarebbe stata la live del mio streamer preferito, e non volevo perdermela.


22:20

"Buonasera buonasera, buonasera buonasera ragazazzi, come state, tutto bene? Io NO, oggi è stata una giornata di merda come sempre, e ho passato tutto il tempo libero a studiare quella cazzo di ragio_2, ma facciamo finta niente. Iniziamo velocemente il reddit recap che ho una cosa molto importante da dirvi" disse con tono agitato e un accento genovese molto marcato. Il suo nome era Jordi Pasquali, nome d'arte DiddoJo, per gli amici Pepega Pasqualo.

Tutti in chat erano curiosi, cosa mai avrebbe dovuto dire di così importante da addirittura saltare i consueti 52 minuti di ringraziamenti per i vari follow e subs?

Dopo una rapida occhiata ai meme del giorno, diddo chiuse tutte le finestre del browser, mise la sua webcam a schermo intero e iniziò il suo discorso:

"Allora: ieri dopo essere uscito dall'università mi sono messo ad aspettare alla fermata dell'autobus come sempre, e sono stato ad aspettarlo per 40 minuti interi. Solo dopo mi sono reso conto di essere l'unico, perchè c'era lo sciopero dei conducenti degli autobus e io me ne ero scordato. 'BENE' ho pensato, e ho incominciato a incamminarmi a casa a piedi. E nel tragitto mi era venuta voglia di guardarmi in giro, di osservare le persone che vivono a Genova e cosa stessero facendo. Sapete no? Tipici hobby di uno studente universitario che non ha un cazzo da fare. Ma quando ho cominciato a guardarmi intorno ho visto solo cose che mi facevano incazzare. Gruppi di thots a fare storie imbecilli su instagram, ragazzi decelebrati a urlare e cantare il più forte possibile solo per il divertimento di fare rumore, gruppi di gente nel mezzo di proteste stupide e inutili che bloccavano le vie della città e infastidivano i passanti. E una volta tornato a casa ho pensato, e pensato, e pensato tutta la notte, e oggi ho deciso. Mi sono rotto il cazzo di vivere in un mondo abitato da normies di merda, voglio dire, pensate anche solo al sindaco di genova e dell'ideona dello scivolo acquatico del cazzo. Mi sono rotto di vivere in un mondo così, dove le ragazze non me la danno perchè preferiscono i bulletti tutto muscoli e niente cervello-"

"Qualcuno gli dica che non glie la danno perchè al primo appuntamento dice di non voler morire solo OMEGALUL" scrisse Ivan in chat.

"Bravo Ivan, goditi il permaban" disse diddo, per poi tornare al suo discorso

"Quello che voglio dire è che ho deciso, d'ora in poi andremo nella mia isola privata, quella in cui faccio spedire i pacchi di amazon, visto che la villa in cap 16138 ormai è piena, e li vivremo come se fossimo in uno stato a parte. Solo noi della family, senza dover mai più avere a che fare con quei fucking normies. Vivremo tranquilli e in pace, voglio dire, sono l'uomo più ricco di genova, posso permettermi di mantenere tutti quanti senza problemi. Voglio dare la possibilità a noi autistici di vivere isolati, senza più doverci nascondere, che ne dite, non vi sembra una bella idea?"

Rimanemmo tutti senza parole, nessuno di noi poteva immaginare che quello sarebbe stato l'inizio di qualcosa che avrebbe cambiato per sempre le nostre vite e quelle di chiunque altro.


Le Cronache dei PepegaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora