15: What a Twist

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08:49, Terzo Gruppo, Torino


"'Padre'? Aspè...SALVATORE SEI TU? POG AF!" disse Bizza

"POG AF!" dissero anche gli altri soldati

"Si, si, sono io. E quindi? Cosa credete di fare ora che sapete il mio nome? Essendo un ex poliziotto sono riuscito a cancellarmi dai registri della polizia. Non esisto più per il mondo, non potete trovarmi. Piuttosto, parliamo della nostra negoziazione?" disse Salvatore

"Che cosa vuoi?" disse Bizza

"Primo: non potrete dire niente al resto della truppa di Diddo, ho già preso provvedimenti nel caso accada, lo ripeto per essere sicuro che sia chiaro. Secondo: ho bisogno che facciate qualcosa per me, nulla che danneggi voi o Diddo. Anzi, sarebbe qualcosa che farebbe comodo ad entrambe le parti" disse Salvatore

"..." Bizza esitò per alcuni secondi

"...Sono tutto orecchie"

"Perfetto, ascolta attentamente..." disse Salvatore


09:25


"TERZO GRUPPO! TERZO GRUPPO! RISPONDETE!" disse Tommy alla radiolina

"Eccoci, ci siamo" rispose Bizza

Tommy fece un sospiro di sollievo, per poi continuare: "Cos'è successo? E' da mezz'ora che cerchiamo di contattarvi, ma non riuscivamo a connetterci con la vostra frequenza"

"...No, è tutto apposto. Dev'esserci stato qualche tipo di malfunzionamento. Stiamo portando a termine la routine mattutina" disse Bizza

"...va bene...continuate pure" disse Tommy, con un filo di dubbio, a cui però non dette molto peso

La mattinata procedette senza ulteriori intoppi, e l'invasione andò avanti.


Giovedì 12 Luglio, 16: 38


L'intero Nord Italia era caduto sotto il del Regno di Genova, con il suo controllo che si estendeva fino alla Toscana. Dopo aver conquistato quasi metà del paese, Diddo convocò un'assemblea con le maggiori cariche dello Stato italiano per discutere della resa definitiva dell'italia.

L'assemblea si sarebbe dovuto tenere alle 15:30.

"Scusate, scusate per il ritardo, ero a fare la doccia" disse Diddo per scusarsi

Alcuni membri della family si misero a ridacchiare.

"...Meglio tardi che mai, signor Pasquali" disse il Presidente della Repubblica

"Nonononono, chiamami 'Diddo', tesoro" rispose Diddo

"...Diddo. Quindi, riassumendo: lei vuole che l'Italia si arrenda al Regno di Genova senza combattere" disse Il Presidente, a disagio

"Yyyyyyyep!" disse Diddo

"Si rende conto che questa è follia? Le regioni che avete occupato non sono neanche ufficialmente uscite dall'Italia! Il suo stesso 'paese' non esiste neanche ufficialmente!" sbraitò il sostituto del Ministro degli Esteri

"Si calmi, si calmi, vuole che la mia cameriera sexy le porti una camomilla?" propose Diddo

"Questo lavoro non mi piace!" urlò Alessio dall'altra stanza, che era stato messo a sostituire Ivan nel ruolo di cameriera sexy

Mentre la discussione proseguiva, Leopy e Sarashawol, facenti parte della divisione 3, entrarono nella stanza e si misero a fianco ai bodyguards.

Dopo alcuni minuti di discussione, dove Diddo non faceva altro che prendere in giro i politici, accadde qualcosa.

"La prego! Faccia spegnere questo dannato allarme, che mi sta dando alla testa!" sbraitò il sostituto del Ministro degli Esteri a Diddo

"Allarme? Io non sento niente PepeScoots" rispose Diddo

"Ha ragione, quest'allarme sta diventando insopportabile, lo faccia spegnere!" disse anche Presidente della Repubblica

"Mi state prendendo per il giro? Qualcun'altro lo sente? PepeScoots" disse Diddo.

Tutti i membri della Family presenti fecero "no" con la testa, così come anche i bodyguards dei politici.

"Visto? Non c'è niente" ripetè Diddo, per poi pensare fra sé e sé:"(Belin, ma possibile che dovono sempre dare il potere a sti vecchi rincoglioniti?)"

"...va bene, lasciamo perdere, ora torniamo alle cose serie" disse il Primo Ministro

"Esatto! Quindi, stavamo dicendo...ah si, stavamo parlando di come voi foste ben disposti a giurare fedeltà a me" disse Diddio, con un tono ed una faccia ridicolmente seri.

I politici si guardarono fra di loro, ed iniziarono a ridacchiare.

"eheheh, ok ragazzo, ce l'hai fatta, non possiamo competere" disse il Primo Ministro, continuando a ridacchiare

"?" fece Diddo

"Va bene, firmeremo la resa, possiamo farlo anche subito se ce l'hai" disse il Primo Ministro

"Oh, si, ce l'ho già pronto" disse Diddo, tirando fuori l'arimistizio da sotto al tavolo

"Eheheh, sei preparato, ragazzino. Facciamola finita e torniamocene ognuno a casa propia" disse Primo Ministro, prendendo una penna e preparandosi a firmare.

Uno dopo l'altro, tutti i politici italiani presenti firmarono l'armistizio, senza riuscire a trattenersi dal ridacchiare. Nonostante questo, Diddo non si fece molte domande.

"Eheh, ecco fatto, l'Italia è tua giovanotto, e noi abbiamo fatto la nostra parte" disse il sostituto del Ministro degli Esteri

"In che senso 'la nostra parte'" chiese Diddo

"Ihih, niente, niente. Beh, divertiti a governare il paese" disse infine il sostituto del Ministro degli Esteri con tono beffardo.

I politici si alzarono per uscire dalla stanza. Mentre si avviavano verso la porta d'uscita, la testa del Primo Ministro esplose.

"WOH!" fece Diddo

"CHE SUCCEDE, NON ERANO QUESTI I PIANI!" disse il Presidente della Repubblica, prima che anche la sua testa saltasse in aria.

Uno ad uno, nell'arco di pochi secondi, i politici italiani esplosero. Di tutta risposta, i bodyguards tirarono fuori le pistole e presero di mira i membri della family, ma l'intera divisione 3 entrò velocemente, circondandoli e arrestandoli.

Diddo rimase senza parole per alcuni secondi, e disse:"...Beh, menomale che hanno firmato prima".

Le Cronache dei PepegaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora