5 agosto 2026, 22:40, Firenze, ventiseiesimo compleanno di Riki
"Auguri Riki!" disse Lucatek, porgendo a Riki un regalo
"Mmmhhhhh? Graaazie bro" rispose Riki
"Riki diventa sempre più strano, sembra perennemente in botta di marijuana" disse Sarashawol a Margix sottovoce
"Eh, lo so. Non so se è stata la botta che si è preso a Valley Hills o un qualche effetto degli occhiali. Pensa che non se li toglie neanche quando dorme. Ma sono sicuro che non fumi" rispose Margix
"Aspetta, com'è che sai cosa fa quando dorme?"
"Sono uno di quelli che devono tenerlo d'occhio sul campo di battaglia, dopotutto è un'arma giusto un poco pericolosina con quegli occhiali. Se vuoi puoi chiedere anche a Leopy"
"Ah, ok"
"Piuttosto, Diddo, che ci fai lì in un angolo? Non vieni a mangiare la torta?" disse Margix
Diddo, ormai trentenne, se ne stava seduto in un angolo della stanza, con accanto Ivan e Coral a fargli da bodyguard. Quest'ultimo aveva iniziato ad allenarsi con Ivan alcuni anni prima, ed aveva quasi raggiunto il suo livello di muscolatura.
"Grazie, Margix, ma oggi non mi sto sentendo un granché, preferisco starmene qui" rispose Diddo
"Coronavirus?" disse Coral
"E cosa sarebbe?" rispose Ivan
"Non ne ho idea, per qualche motivo mi è balenato in testa"
"Sentite, devo andare a prendere una boccata d'aria, venite con me" disse Diddo
"Ok" risposero i bodyguard all'unisono
Appena i tre furono usciti, Diddo si mise a vomitare in un cassonetto, per poi mettersi in ginocchio, privo di forze.
"Cristo, Diddo! Altro che 'non mi sento un granché', dobbiamo portarti in ospedale!"
"No, no, Ivan. Lascia perdere, avrò mangiato qualcosa di andato a male, ora starò meglio, tranquillo"
"E invece no! Sai di essere la persona più importante al mondo, vero?"
"Mh mh" Diddo annuì
"E allora sai che non puoi 'stare male', devi essere sempre in perfetta forma. Tommy ci ha detto di trascinarti in ospedale anche con la forza se ti dovessi sentire male in qualche modo. Potresti essere stato avvelenato, o potresti avere una qualche malattia pericolo-"
"Ivan, sto bene. Faccio visite mediche ogni fine settimana, non ho nessuna malattia. E non mi hanno somministrato nessun veleno, sto già meglio, sarà stato lo stress... Non preoccuparti, torniamo dentro"
"Mhpf! Almeno pulisciti la bocca, ti vado a prendere un'asciugamano"
"Grazie Ivan, sei proprio un amore" disse Diddo, prendendo in giro Ivan
"Ma vaffanculo" rispose Ivan ridacchiando mentre andava a prendere l'asciugamano
"Eheheh, siete rimasti in pochi a dirmelo. Gli altri manca poco che si inchinano quando gli passo vicino"
Diddo rimase solo con Coral
"Coral, mi aiuti a rialzarmi? Mi mancano ancora un le forze e ho un po' di vertigini"
Coral non rispose
"Coral?" disse nuovamente Diddo
Ma nessuno rispose
"Coral, tutto ok?"
Diddo si girò per cercare Coral, ma aveva la vista annebbiata.
Un paio di secondi dopo iniziò a vedere una figura confusa avvicinarsi
"I-Ivan? Dov'è finito Coral?"
Appena la figura si avvicinò abbastanza, iniziò a diventare più definita.
Era un uomo sui trent'anni, di carnagione scura, forse abbronzata e leggermente in carne.
"Aspè, chi sei tu? Hai un aspetto familiare, ci siamo già visti prima?"
Diddo notò che l'uomo teneva in mano una mazza da golf, e che la stava alzando, pronto a colpire
"Ma...aspetta, tu sei...."
"E' ora di svegliarsi, Jordy"
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Le Cronache dei Pepega
FanfictionNota: non cancellerò mai questa storia, le voglio troppo bene, ma dai, avete capito. Dopo anni di isolamento e soprusi da parte dei normies, un gruppo di autistici si unisce sotto la guida di un giovane studente universitario. Questa è la storia del...