CAPITOLO DICIANNOVE

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"È tutto un gioco, con regole nuove ogni stagione che passa."

Stefano Gabbana (Dolce&Gabbana)





Non riesco a staccare lo sguardo dalla sua mano ancora intrecciata alla mia, la spontaneità con cui l'ha fatto mi fa sorridere.

Mi porta con lui verso la penisola della cucina, appoggio le uova e faccio per sfilare le mie dita ma lui stringe la presa.

<<Devo ammettere che sono un po' dispiaciuto>>, fa correre lo sguardo sui miei vestiti, sembra pensieroso.

<<Dispiaciuto?>>.

<<Speravo di trovarti con la mia felpa>>, i suoi occhi cercano i miei.

<<Non mi sembra l'outfit adatto per andare poi al lavoro>>, dico timida.

Riesco a togliermi dalla sua presa e mi tolgo il cappotto.

Quando mi volto il suo sguardo cade sul pizzo della bralette che spunta dal cardigan.

<<Ritiro quello che ho detto poco fa>>.

La sua espressione diventa maliziosa, ed io ammetto di sentirmi felice.

Chi non lo sarebbe?

<<Allora, cuciniamo?>>, vado al bancone per prendere gli ingredienti, e quando mi giro sento il suo sguardo perforarmi la schiena.

<<Penso che per oggi rimarrò a guardarti>>.

Mi volto verso di lui e lo trovo appoggiato con la schiena alla penisola, le braccia e le caviglie sono incrociate, ed io devo lottare contro me stessa per non rimanere a fissare quegli addominali perfetti.

So che mi sta stuzzicando, credo di aver imparato a conoscerlo ormai, non voglio dargliela vinta, perciò mi giro e fingo di non averlo sentito.

Il mio intento fa il giusto effetto, e in meno di un secondo sento la sua presenza dietro di me, cerco di non sorridere.

Alexandre mi circonda la vita con le braccia e appoggia il mento sopra alla mia testa.

<<So quello che stai facendo>>, mi sussurra, e poi lascia un piccolo morso sul collo, proprio sotto all'orecchio.

Sa benissimo che quello è il mio punto debole, e in men che non si dica mi viene la pelle d'oca.

<<Ah sì? Cosa?>>, dico mentre rompo le uova e le mischio insieme alla farina.

Lui lascia una scia di baci sul mento, sul lobo e sul collo.

<<Tu cerchi di attirare la mia attenzione, girando per casa in questi jeans che ti fasciano il culo alla perfezione, e con questo maglioncino che vorrei strapparti da quando ti sei spogliata quel cappotto>>, lo dice piano, ma ottiene comunque il suo effetto, e sento una piacevole sensazione al basso ventre.

<<Non è quello che sto fac...>>.

Prima di lasciarmi finire la frase lui mi fa girare di scatto e si fionda sulle mie labbra.

Aspettavo questo momento da quando è venuto ad aprirmi la porta, da quando la sua mano si è intrecciata alla mia ed ho sentito una scia di brividi correre lungo la schiena.

Con un braccio mi tiene stretta per la vita, mentre con l'altra mano mi alza il mento, come se in questo modo potessimo attaccarci ancora di più.

Gli do accesso alla mia bocca, e subito sento il sapore di liquirizia del suo dentifricio. Ogni volta che ci baciamo è come se scattasse una magia, è impossibile da spiegare, è come se tutto il mio corpo venisse pervaso da una piacevole scossa.

A Parigi ho capito cos'è l'amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora