CAPITOLO TRENTACINQUE-seconda parte

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Apro gli occhi di scatto quando sento qualcuno urlare, dove diavolo sono? E cos'è successo ieri sera?

<<Perché cazzo la gente urla al mattino>>, brontola Alexandre avvinghiato al mio corpo.

Mi guardo intorno, realizzo che siamo nella camera del mio bel moro a casa dei ragazzi, nella stanza regna il caos. I nostri vestiti sono sparsi in ogni angolo, persino sopra all'armadio e sulla maniglia della finestra, e noi siamo sdraiati nel letto al contrario, con la testa dove andrebbero i piedi e siamo entrambi nudi.

<<Come ci siamo finiti così?>>, domando scioccata.

Il mio bel moro apre gli occhi e anche lui da uno sguardo in giro.

<<Vorrei saper rispondere, ma l'ultima cosa che ricordo sono i primi dieci minuti del film di ieri, poi ho un enorme buco nero>>, si sfrega le mani sul viso, come se così facendo potesse riavere i ricordi.

Sobbalzo quando sento di nuovo un urlo e mi giro scandalizzata verso il ragazzo accanto a me quando capisco di cosa si tratta.

<<Ma questa è Sab>>, dico a bocca aperta.

Lui scoppia a ridere e si rotola su un fianco per abbracciarmi di nuovo.

<<Stanno inaugurando il nuovo anno>>, ride, <<e a quanto pare l'abbiamo fatto anche noi stanotte>>.

<<Abbiamo cominciato bene allora>>, lo guardo maliziosa e striscio sopra al suo corpo, <<Buongiorno>>, sorrido incrociando i suoi occhi quando sento duro sotto di me.

<<Ehi>>, sorride a sua volta.

Scendo delicata sulla sua bocca per rubargli un bacio, e lui non attende troppo ad approfondirlo. Non mi stancherò mai di questo, di sentirlo mio, di sentirmi sua e dei nostri corpi che si cercano vogliosi ed innamorati ogni volta che sono vicini.

<<La colazione!>>, la porta si apre si scatto ed entrano Max e Ryan.

<<State scherzando spero>>, li fulmina il mio ragazzo e io rotolo giù da lui avvolta nel lenzuolo per nascondere ai loro occhi la mia pelle completamente nuda.

<<Credo che abbiamo interrotto qualcosa>>, Ryan si gira verso il suo complice.

<<Ma questi sono peggio di due conigli, non fanno altro che accoppiarsi>>, risponde l'altro.

Stanno davvero conversando in piedi sulla porta, con noi due nudi a pochi passi da loro?

A quanto pare sì.

Io li uccido.

<<Potreste darci un minuto?>>, dico imbarazzata.

<<Princesa, sai che puoi chiedermi tutto, ma fate veloci perché stiamo aspettando voi per fare colazione>>, dice svelto, poi si volta verso Alexandre, <<non riuscirò mai a capire come tu abbia fatto a conquistarla>>.

Il mio ragazzo gli lancia un cuscino ma lui scappa appena in tempo, lasciando una scia di risate rumorose.

<<Sarà meglio andare prima che tornino>>, mi alzo per andare a rubare alcuni dei suoi vestiti.

<<Dobbiamo imparare a chiuderci dentro>>, mi raggiunge lui e mi abbraccia da dietro per lasciare un bacio tra i miei capelli.

<<Sarebbero capaci di entrare dalla finestra>>, rido.

Ci vestiamo e scendiamo per raggiungere tutti i nostri amici che sono già radunati attorno al tavolo.

<<Chi ha preso la colazione?>>, sento che chiede Pierre.

A Parigi ho capito cos'è l'amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora