CAPITOLO TRENTASETTE

3.5K 113 13
                                    




ATTENZIONE: questo capitolo contiene scene sessuali.


"Quando torno a casa mi tolgo tutti i vestiti, e non metto niente finché non esco. Mangio nudo. Faccio tutto completamente nudo."

Tom Ford








Queste ultime settimane sono state una corsa continua, avevo così tante cose da fare che ad un certo punto ho dovuto cominciare a segnarle sull'agenda, per non rischiare di dimenticare qualche impegno.

Manca soltanto una settimana al matrimonio, l'abito è finito e pronto per essere indossato, la mia collezione è a buon punto, sono riuscita a cucire quasi tutto e stasera finalmente andremo all'addio al nubilato.

Una cosa alla volta riusciremo a fare tutto, e sono sicura che quando tutto ciò sarà finito mi mancherà la frenesia di questi giorni.

Io ed Alexandre ci stiamo preparando per le rispettive feste a cui parteciperemo. Alla fine per loro niente spogliarelliste, ma andranno in un circuito di moto, dove prima gli faranno fare dei giri della pista e poi ceneranno con vista sulla finale della gara, e per finire andranno a ballare in un locale fuori città.

<<Mi aiuti ad allacciare i polsini della camicia?>>, il mio ragazzo entra nella stanza con la camicia bianca aperta, i pantaloni neri eleganti slacciati e gli anfibi ai piedi.

<<Ciao sexy>>, lo attiro a me per la mano e gli sistemo i bottoni.

<<Tu devi smetterla di fare così. Sei in intimo, un gran bell'intimo, e mi parli con quella voce sensuale. Rischio di dover dare buca ai miei amici così>>, si lamenta ed io lo stuzzico ancora di più avvicinandomi a lui per prendermi un bacio.

<<Muoviti o arriverai in ritardo>>, mi giro e mi allontano sculettando, ovviamente per divertirmi ancora un po'.

Lo sento muoversi veloce e in men che non si dica mi attira a sé, la mia schiena contro al suo petto e davanti a noi il nostro riflesso nello specchio.

Lui alto e ben vestito, io piccolina e con un intimo in pizzo bianco.

<<Ti diverti vero?>>, mi morde il lobo e con una mano blocca le mie dietro alla schiena, mentre con l'altra libera il seno dal tessuto, slacciandolo in un gesto veloce.

<<Molto>>, lo guardo maliziosa attraverso la nostra immagine e muovo il bacino all'indietro contro al suo punto più sensibile.

Non mi imbarazza guardarmi quasi totalmente nuda, non se sono con lui. Ormai il livello di intimità che abbiamo creato è talmente alto che niente potrebbe farmi sentire a disagio.

La sua mano calda si infila negli slip e stuzzica sapendo bene dove toccare. Si muove prima piano e poi più veloce, ed io chiudo gli occhi presa dall'eccitazione.

<<Apri gli occhi e guarda>>, sussurra ed io lo faccio.

Libera le mie mani e con la sua raggiunge il mio seno, e ci gioca, mentre sul collo lascia baci umidi e piccoli morsi.

<<Alexandre>>, ansimo quando sento che sto raggiungendo il limite.

<<Vieni per me piccoletta, fallo>>.

Fa un ultimo movimento veloce ed io arrivo al culmine urlando il suo nome.

È la prima volta che faccio una cosa così davanti allo specchio, ed è stato parecchio eccitante. Rimaniamo a fissarci, io con il fiato corto e lui soddisfatto. Mi giro per baciarlo ma il citofono ci interrompe.

<<Vado io>>, sorride e prima di andarsene mi bacia e mi accarezza la guancia, poi raccoglie il reggiseno e me lo porge.

Avrei voluto continuare con quello che avevamo iniziato, ma a quanto pare il gioco è già finito.

A Parigi ho capito cos'è l'amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora