CAPITOLO QUATTORDICI

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"Penso che sia responsabilità di uno stilista cercare di infrangere le regole e le barriere".

Gianni Versace





Se c'è una cosa che non sopporto, è il disordine, quindi prima di rimettermi a cucire sistemo alla perfezione il tavolo da lavoro, ripulendo gli avanzi del pranzo.

<<Bonbon, io torno di là in atelier, tra pochi minuti riapro>>, dice allontanandosi dalla stanza.

<<Io corro alla macchina da cucire, fra non molto dovrebbe arrivare il corriere con le nuove stoffe, non vedo l'ora di tagliare tutti i vestiti>>, parlo a voce alta per farmi sentire da lui.

<<Sono più che sicuro che andranno a ruba>>, spunta la sua testa dalla porta, <<se fossi una donna ne comprerei uno per colore>>, mi fa l'occhiolino e se ne va.

Quando cucio il tempo corre veloce senza che me ne renda conto, quelli che sembrano pochi minuti in realtà sono quasi due ore, e alzo la testa perché sento Pierre chiamarmi.

<<Mon amour c'è il corriere>>, mi avvisa.

<<Arrivo subito>>.

Corro alla porta e faccio vedere al ragazzo dove lasciare i rotoli di stoffa, li posiziona tutti sul tavolo grande nel laboratorio, e dopo averlo salutato e ringraziato rimango per un tempo indefinito a fissarli.

Dopo anni ancora provo una strana sensazione ogni volta che compro un tessuto nuovo, mi perdo a toccarlo, studiarlo e ad immaginare nuovi capi da preparare.

È come una tela bianca per un pittore, quella dolce sensazione di sentirsi liberi di creare tutto quello che si vuole.

<<Posso sbirciare?>>.

<<Certo, tocca quanto sono morbidi>>.

Segue il mio consiglio e si avvicina a me.

<<Wow, mi verrebbe voglia di avvolgermi dentro e dormire>>, lo appoggia alla guancia come un gatto con la sua coperta.

<<Tornatene al lavoro, non è ancora il momento del pisolino>>, sorrido.

Senza perdere tempo stendo il rotolo color cammello e comincio a tagliare, per poi spostarmi a cucire.

La sera arriva in un batter d'occhio, e sono davvero soddisfatta del lavoro che sono riuscita a fare oggi. Ho tagliato cinque vestiti color cammello, altri tre nel grigio e cinque color militare, sono persino riuscita a cucirne quattro.

<<Per oggi direi che hai lavorato abbastanza bonbon>>, mi lascia un bacio tra i capelli.

<<Credo che stasera mi addormenterò nella doccia>>, dico sbadigliando.

<<Le tue occhiaie ne sono la conferma, non hai dormito stanotte?>>.

Perspicace il ragazzo.

La domanda di Pierre mi fa correre con il pensiero alla scorsa serata. Alexandre sul mio divano che mi abbraccia, i suoi baci, noi che facciamo l'amore. Non riesco a trattenere un sorriso, ma cerco di non farmi vedere.

<<Si, è solo che questa stagione è traditrice per me, sono sempre tentata di buttarmi sotto alle coperte e non fare nulla per tutto il giorno. Ma la moda chiama, ed io rispondo>>, dico fiera, mentre appendo i vestiti da stirare.

Viva la sincerità! È così difficile dire: non ho dormito perché ho fatto sesso con Mr occhi profondi?

Non sono pronta a raccontarlo a nessuno.

A Parigi ho capito cos'è l'amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora