CAPITOLO TRENTAQUATTRO

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ATTENZIONE: in questo capitolo sono presenti scene sessuali.


"Date delle belle scarpe a una donna ed ella conquisterà il mondo"

Marilyn Monroe


Non ho bisogno di aprire gli occhi per capire cosa mi sta infastidendo, perché so già che mi troverò Choupette seduta sul cuscino che mi lecca il naso.

Faccio un verso e cerco di girarmi dalla parte opposta, ma il muscoloso braccio del mio ragazzo mi tiene bloccata in questa posizione.

Non credo mi abituerò mai a questo genere di risvegli.

Dovrai farlo invece.

Ma li vedi quei muscoli?

Certo che li vedo! Ora sparisci e lasciami svegliare con calma.

<<Amore spostati>>, mugugno.

La gattina si mette sul mio seno comoda comoda, e continua a sfregare il musino contro di me insistentemente.

Alexandre si muove a sua volta, lasciandomi libera di girarmi e colgo subito l'occasione di farlo.

<<Buon ultimo giorno dell'anno piccoletta>>, biascica ad occhi chiusi.

Mi avvicino per lasciargli un bacio sulla bocca, per poi alzarmi dal letto. Se non do subito da mangiare alla nanerottola non smetterà di darmi il tormento.

La mano del bel moro accanto a me si aggrappa alla mia e mi trascina addosso a lui, <<come mi hai chiamato poco fa?>>, sorride.

Lo guardo perplessa, mi sono svegliata da troppo poco per riuscire ad essere lucida, sono ancora nel mondo dei sogni, poi però mi viene un flash e scoppio a ridere.

<<Intendi quando ho detto amore?>>, sfioro il suo naso con il mio.

<<Proprio quello>>, risponde.

<<Mi dispiace deluderti, ma stavo parlando con Choupette>>, la cosa mi diverte così tanto che quasi singhiozzo dalle risate.

Lui mi guarda male e molla la presa, <<sparisci dalla mia vista, mi hai appena spezzato il cuore>>, si rotola a pancia in giù teatralmente.

<<Oh povero Alexandre, il suo ego non accetta tutto questo>>, mi alzo e scappo in cucina, prima di prendermi un cuscino in faccia.

<<Sei perfida>>, urla per farsi sentire da me.

Raggiungo la gatta e riempio le sue ciotole, adesso che ha ottenuto quello che voleva si mette nel suo angolino e non mi calcola nemmeno di striscio la stronzetta.

Ormai sono sveglia, e visto che sono già le dieci mi metto a preparare una buona colazione per tutti e due.

So che i pancakes sono i suoi preferiti, e provo a farli al cacao con la panna e le fragole, mentre aspetto che cuociano, metto la moka per il caffè e scaldo il latte. Quando lui mi raggiunge ancora assonnato è tutto pronto.

Si appoggia con i gomiti alla penisola della cucina e mi fissa mentre finisco di impiattare il tutto.

<<Buongiorno di nuovo dormiglione>>, lo abbraccio da dietro e gli lascio un bacio sulla pelle nuda della schiena.

<<Giorno>>, sbadiglia, <<se stai cercando di farti perdonare per avermi spezzato il cuore, questo è il modo giusto>>, prende il suo piatto e si mette comodo sullo sgabello.

<<Non avevo dubbi a riguardo>>, mi metto accanto a lui ed imito i suoi movimenti.

La nuova ricetta si rivela molto buona, e li finiamo tutti i pochissimi minuti. Non che avessi dubbi, visto quanto amiamo mangiare, soprattutto la colazione.

A Parigi ho capito cos'è l'amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora