CAPITOLO OTTO- seconda parte

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Sono passati tre giorni da quando Lucas è uscito da quella porta, da quando ci siamo lasciati una volta per tutte, e chissà se mai lo rivedrò. Ho deciso di prendermi del tempo per me stessa, ho passato così tanti anni con lui che non mi ricordo nemmeno più come si fa a stare da soli, nonostante nell'ultimo periodo mi sia sentita più single che fidanzata.

Mi sto buttando a capofitto nel lavoro, trovando il tempo anche per una corsa al supermercato per la spesa e un salto in lavanderia per fare il bucato, l'atelier sta andando meglio di quanto avessi mai immaginato, stiamo vendendo tantissimi vestiti e io non riesco nemmeno a credere che il mio sogno sia ormai diventato realtà.

Pierre è diventato l'amico con cui posso confidarmi, ho parlato con lui del tradimento, della rottura, chiedendogli di non farne parola con nessuno.

Avere un amico su cui contare era una cosa che mi mancava ormai, non voglio nemmeno far riemergere i ricordi di quando mi confidavo con Rebecca, nonostante io non fossi più sicura di amarlo fa ancora troppo male.

Ho bisogno di schiarirmi le idee prima di essere pronta al terzo grado di Sabrina e Aubree, devo ancora realizzare tutto quello che è successo.

Sono tornata pochi minuti fa dal lavoro, ho tempo circa un'ora per lavarmi e cambiarmi, stasera vengono Pierre e Sabrina a mangiare una pizza al mio appartamento, per organizzare la serata di sabato.

Non so ancora cosa aspettarmi, tutti mi dicono di stare tranquilla, che è una normale serata in compagnia, e non vedo l'ora perché ho davvero bisogno di passare del tempo con loro nella totale spensieratezza.

Non vedo Alexandre da lunedì quando ha interrotto il "momento intimo" tra me e Lucas, e non avrei mai pensato di dirlo, ma dovrei ringraziarlo, con il senno di poi, grazie al cielo che non siamo andati fino in fondo, è stata già abbastanza dura così, se avessimo fatto l'amore sarebbe stato un colpo ancora più difficile da superare.

In questi giorni ho pianto tanto, ripensando alla bellissima storia che abbiamo vissuto, ma ho anche capito che probabilmente l'amore che provavo per lui ormai non era più così forte.

È strano quanto i ricordi passati continuino a scorrere nella mente di una persona dopo una rottura, in questi mesi non è successo nemmeno una volta che io ripensassi a quello che ho vissuto con Lucas, eppure da quando l'ho visto scendere da quelle scale nella mia testa non fanno altro che frullare immagini di noi due insieme.

Se da una parte il pensiero di non vederlo più e di non stare più con lui mi terrorizza, dall'altra nel momento che ho chiuso quella porta ho sentito il cuore alleggerirsi.

Esco dalla doccia e mi avvolgo nell'accappatoio, sistemo i capelli in una treccia laterale e tolgo i residui di trucco sciolto dall'acqua calda.

Prendo il telefono dallo sgabello del bagno, mentre infilo la felpa di givenchy che mi ha regalato il mio, ormai, ex ragazzo.

Un altro viaggio nei ricordi.

Quel giorno mi era venuto a prendere fuori da scuola, avevo avuto una verifica di matematica, ed era da tutta la settimana che non ci vedevamo perché io dovevo studiare, quella materia non è mai stata il mio forte. Ricordo che quando sono uscita da scuola lui era in piedi davanti alla macchina, con un pacchetto regalo in mano, quella felpa. Lui l'aveva uguale, e quando stavo a dormire da lui era ormai diventata il mio pigiama preferito, ha sempre amato farmi regali senza un motivo, senza un'occasione precisa. Forse indossarla stasera non è stata l'idea migliore, ma è una delle mie preferite e non la sprecherò lasciandola in un angolo dell'armadio.

Il cellulare nelle mie mani inizia a squillare.

Lucas.

Parli del diavolo! Il ragazzo non si arrende proprio.

A Parigi ho capito cos'è l'amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora