Era settembre inoltrato, ma facevo ancora caldo a New York.
Chiuso nel suo ufficio, nel distretto finanziario di Wall Street, l'avvocato Can Divit stava studiando attentamente la bozza di un contratto di cessione quote di una società americana a favore di un fondo europeo.
Di lì a poco avrebbe dovuto incontrare l'amministratore delegato della società e non voleva farsi trovare impreparato, anche se in verità, conosceva a memoria quell'accordo per quante volte lo aveva letto.
Aveva chiesto alla sua segretaria di non essere disturbato per nessun motivo, per cui quando l'interfono gracchiò si irritò parecchio.
"Sì che c'è Elisabeth? Ti aveva pregato di non passarmi telefonate" disse premendo il tasto del viva voce e continuando ad esaminare i documenti che aveva sulla scrivania.
"Mi spiace sig. Divit...ma sembra urgente...una certa Sanem Aydin dalla Turchia...dice che si tratta di suo padre..."
A quelle parole Can abbandonò la lettura ed accettò la chiamata.
"Pronto, Can?" un'esitante voce femminile si fece sentire dall'altra parte.
"Sì, sono io! Che succede?" rispose Can sempre più preoccupato.
"Si tratta di tuo padre, Can...non so proprio come dirtelo...è deceduto questa notte in seguito ad un arresto cardiaco...Mi dispiace tantissimo!"
Dopo un attimo di silenzio, non sentendolo parlare Sanem proseguì " Se posso fare qualcosa, qualsiasi cosa..."
"Ti ringrazio" la interruppe Can, che si era ripreso dallo shock "ti ringrazio di avermi avvertito. Sarò lì in un paio di giorni, stai tranquilla!" concluse.
"Ancora una cosa Can. Non sono riuscita a rintracciare tuo fratello..."proseguì nuovamente Sanem.
"Ma certo, non preoccuparti, me ne occupo io" tagliò corto Can, desideroso di concludere al più presto quella conversazione.
"Bene.. allora a presto" lo salutò Sanem, ma lui aveva già riattaccato.
In realtà non avrebbe voluto dimostrarsi così scortese, ma la notizia della morte di suo padre lo aveva colto del tutto impreparato.
Non c'erano mai stati segnali che potessero far pensare che soffrisse di cuore o di qualsiasi altra patologia. Aveva sempre goduto di ottima salute...almeno per quanto ne sapesse Can, perché in realtà non sentiva spesso suo padre e ancor meno lo vedeva. Erano passati un paio d'anni dall'ultima volta che era stato da lui, in Turchia, poi il lavoro lo aveva letteralmente travolto e costretto a rimandare ogni ulteriore visita. Non che la cosa gli dispiacesse, anzi. Tornare nella sua terra d'origine, in particolare, nel villaggio di Kiris, dove era nato, gli procurava un fastidioso senso di soffocamento, come se gli mancasse l'aria.
Si sentiva osservato, giudicato e certamente era così perché in una piccola località dove tutti si conoscono è inevitabile diventare oggetto di chiacchiere, soprattutto, se ci si comporta fuori dall'ordinario. E lui ordinario non lo era mai stato. Per un motivo o per l'altro si era sempre distinto. Fin da bambino aveva spiccato per intelligenza, poi per le sue doti atletiche ed infine aveva fatto parlare di sé quando, grazie ad una borsa di studio, ottenuta per meriti accademici, era riuscito ad approdare nella prestigiosa università di Harvard dove aveva conseguito un dottorato in diritto internazionale che gli aveva offerto la possibilità di lavorare per diversi studi legali e compagnie multinazionali finché aveva aperto uno studio tutto suo a New York.
In verità tutto questo lo aveva meticolosamente pianificato mosso dal desiderio di andarsene il prima possibile da Kiris per conoscere il mondo e se possibile conquistarlo. Non aveva mai permesso a niente e a nessuno di frapporsi fra lui ed i suoi sogni e questo era il motivo principale dei suoi dissapori con il padre.
Aziz Divit faceva il medico a Kemer, un'attraente località balneare nella provincia di Antalya, che espandendosi aveva poi incorporato anche Kiris ed era benvoluto dai suoi concittadini per la cortesia e la disponibilità che non mancava mai di dimostrare. Rimasto vedovo piuttosto giovane aveva cresciuto da solo Can e suo fratello minore Emre. In cuor suo aveva sempre desiderato che Can prendesse il suo posto, perciò, quando il figlio gli aveva confidato il desiderio di studiare legge all'estero e di andarsene era rimasto molto deluso, ma non lo aveva ostacolato. Negli ultimi tempi, però, Can, a suo dire, era diventato troppo cinico ed arrivista e questo li aveva allontanati, anche se tra di loro non c'era mai stato un vero e proprio litigio.
Era avvenuto tutto in sordina: le visite si erano ridotte ad una, due all'anno, le telefonate si erano diradate sempre di più e la durata delle loro conversazioni aveva finito per limitarsi a pochi minuti, durante i quali, terminati i soliti convenevoli, nessuno dei due sapeva più cosa dire.
La morte improvvisa del padre aveva comunque scosso Can, più di quanto volesse ammettere.
Per quanto lontano e, poco o per niente ,presente nella sua vita, rappresentava pur sempre un punto fermo, una sorta di ancora di salvezza, un porto sicuro al quale poter tornare in caso di bisogno e adesso che lui se ne era andato, questa sicurezza , ora se ne rendeva conto, non c'era più e lui si ritrovava solo.
Aveva un fratello, è vero, Emre di cinque anni più giovane di lui, ma era uno spirito libero sul quale non si poteva fare affidamento. Faceva il fotografo freelance ed era perennemente in giro per il mondo, per questo Sanem non era riuscito a rintracciarlo.
A questo pensiero Can si riscosse e avvertì la sua segretaria di annullare tutti gli appuntamenti per il resto della settimana e per le urgenze di rivolgersi al suo assistente. Avrebbe concluso quell'ultimo contratto che aveva tra le mani e poi sarebbe partito per Istanbul.
PICCOLE NOTE
Come promesso sono tornata con una nuova storia. I protagonisti sono sempre loro i nostri amati Can e Sanem ma in una veste nuova che spero vi piacerà ugualmente.
Qualcuna di voi mi ha chiesto di proseguire ancora con il racconto precedente ma non credo possa esserci miglior finale del ricongiungimento di Can e Sanem. Il resto, se lo volete, lo lascia alla vostra immaginazione.
Per chi volesse ho creato un e-book del primo racconto Un Amore Dimenticato disponibile su tutte le piattaforme e store on line.
Aspetto i vostri commenti sempre graditissimi e a domani....
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L'Essenza delle Cose
RomanceLui per realizzare il suo sogno ha abbandonato la famiglia, lei per la famiglia ha abbandonato il suo sogno. Non potrebbero essere più diversi, ma forse proprio per questo si completano a vicenda...