Capitolo 18

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Piccola sorpresa per voi.. questo capito ed il successivo sono piuttosto brevi per cui uno lo pubblico questa sera e l'altro, come al solito domani, mattina


 Passò maggio ed arrivò giugno.

Can non era ancora riuscito a parlare con Allison, perché, quando era rientrato dalla Turchia, lei era partita per Londra, dove sarebbe rimasta per un po' di tempo come inviata speciale per il New York Times. Era una grande occasione per lei e non voleva sprecarla.

Can e Sanem si sentivano e si vedevano regolarmente via Skype. Lui aveva ripreso a lavorare al ritmo di 10/12 ore al giorno e le uniche distrazioni che si concedeva erano quelle chiacchierate con Sanem.

Lei lavorava al negozio, come sempre, e continuava a scrivere il suo libro. Aveva trovato un editore ad Istanbul disposto a valutare la sua opera ed eventualmente, se l'avesse trovata interessante, anche a pubblicarla.

Una mattina – in Turchia era pomeriggio – Can, durante una video chiamata prima di recarsi al lavoro, chiese a Sanem "A fine giugno verrò nominato membro del Consiglio di amministrazione della ABC Enterprise, uno dei miei maggiori clienti. E' un riconoscimento importante... ci sarà anche un ricevimento e vorrei che in quell'occasione tu fossi al mio fianco! Che ne pensi?"

"E in qualità di chi dovrei venire?" Sanem non voleva metterlo alle strette, ma doveva capire, in qualche modo, cosa rappresentava per lui. Ma Can ci aveva già riflettuto sù e quella situazione di stand by tra loro incominciava ad annoiarlo.

Voleva di più e se doveva essere lui a fare il primo passo, lo avrebbe fatto.

"Beh, in qualità di mia fidanzata e futura sposa...se lo vorrai!" rispose senza esitare.

Un sorriso stupendo illuminò il volto di Sanem che si avvicinò ancora di più alla telecamera del computer. "Non potrei mancare per nulla al mondo".

"Questo è un sì?" volle sapere Can.

"Evet, assolutamente sì" rispose Sanem.

Terminata la video chiamata Can rimase a guardare lo schermo del suo pc come inebetito.

Davvero aveva chiesto a Sanem di sposarlo?

Una sorta di sudore freddo gli scese lungo la schiena ed il dubbio di essersi spinto troppo in là fece capolino nella sua mente, ma ormai era tardi per rimangiarsi quello che aveva detto. E poi, in fondo, non era quello che voleva? Averla sempre accanto a sé, vivere con lei, condividere con lei ogni cosa? E allora perché ora si sentiva così confuso?

La risposta, in fondo la conosceva ma non voleva ammetterla. Aveva paura, una fottuta paura di perdere il controllo sulla sua vita! Si era sempre lasciato guidare dalla ragione, ma con Sanem questo diventava impossibile. Quando era con lei era il cuore a comandare. Le emozioni avevano il sopravvento sul raziocinio, diventava vulnerabile e questo lo spaventava. Quel legame così viscerale che lo legava a lei, se da una parte lo entusiasmava perché gli faceva provare sensazioni nuove, dall'altra lo terrorizzava perché lo faceva dipendere da lei e lui, fino ad allora, non aveva mai avuto bisogno di nessuno.

Almeno così credeva...

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