Capitolo 19

1.4K 130 16
                                    


 Sanem non riusciva a crederci: Can le aveva chiesto, o meglio, le aveva fatto capire che voleva sposarla in un prossimo futuro. Pensava che quel momento non sarebbe mai arrivato e, in ogni caso, non così presto. Era decisamente sorpresa, ma tremendamente felice.

Quel viaggio a New York avrebbe rappresentato una prova per lei, ma si ripromise di rendere Can orgoglioso di averla al suo fianco. Avrebbe dimostrato a tutti che era all'altezza e che poteva competere con donne del calibro di Allison.

Aveva alcune settimane a disposizione per prepararsi e non le avrebbe sprecate.

Iniziò con l'inglese. Lo aveva studiato a scuola e all'università e poiché viveva in una località frequentata da turisti provenienti da tutto il mondo lo capiva e lo parlava abbastanza bene. Decise però che una "rinfrescata" non sarebbe stata una cattiva idea, così iniziò a guardare film e ascoltare le notizie in lingua inglese.

Poi si dedicò al guardaroba. Amava vestire in maniera semplice e piuttosto informale, ma intuiva che gli ambienti, frequentati da Can a New York, dovessero avere un dress code, perciò fece un po' di acquisti. Qualche vestito, un paio di scarpe e degli accessori. Tutte cose discrete, per nulla appariscenti, ma eleganti.

Infine si dedicò ai capelli. Se li fece tagliare leggermente e ne ravvivò il colore con uno shampoo rosso mogano. Alla fine si ritenne soddisfatta.

Arrivò il giorno della partenza. Si sarebbe fermata a New York una settimana. Nel frattempo il negozio lo avrebbe gestito Ayan, una sua cara amica, che già altre volte l'aveva aiutata e della quale si fidava ciecamente.

Avrebbe alloggiato da Can. Su questo lui era stato irremovibile. Non voleva assolutamente che lei soggiornasse in hotel e se era l'intimità a preoccuparla o ad imbarazzarla, lui avrebbe dormito sul divano. Si sarebbe comportato da perfetto gentil uomo e non avrebbe fatto nulla che lei non volesse, ma la voleva lì, accanto a sé.

Sanem era eccitata e spaventata allo stesso tempo. Non aveva viaggiato molto e non era mai stata negli Stati Uniti, perciò era curiosa di visitare la tanto acclamata "Grande Mela" e assaporare la sua atmosfera elettrizzante. Forse, così, si disse, sarebbe riuscita anche a comprendere meglio Can.

Can....Chissà come sarebbe stato vivere con lui sotto lo stesso tetto....In quel periodo, doveva ammetterlo, gli era mancato. Tra di loro non era ancora successo nulla di "fisico". Avevano utilizzato il tempo trascorso insieme per conoscersi di nuovo, per recuperare i 10 anni di lontananza, ma ora Sanem si sentiva pronta per concedere qualcosa in più di se stessa.

Sapeva che Can non glielo avrebbe mai chiesto, perché rispettava e comprendeva la sua rigida educazione turca e, quindi, spettava a lei farsi avanti in qualche modo.

Sarebbe partita dalla Turchia un giovedì mattina e, considerando le ore di volo ed il fuso orario, sarebbe arrivata all'aeroporto JFK nel pomeriggio di quello stesso giorno.

Era d'accordo che Can sarebbe venuto a prenderla per poi accompagnarla al suo appartamento.

Il party in suo onore era previsto per l'indomani, così Sanem avrebbe avuto un'intera giornata per riposarsi e riprendersi dal jet lag.

Le cose, però, non andarono esattamente come programmato....

L'Essenza delle CoseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora