Capitolo 39

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 Più tardi quello stesso giorno il Procuratore Generale comunicò a Can, durante il colloquio al quale era stato convocato, che l'inchiesta era stata chiusa e che tutte le accuse erano cadute per mancanza di prove.

"Mi rincresce davvero tanto per questa brutta faccenda. Posso solo immaginare quanto l'abbia danneggiata avvocato Divit, ma lei sa meglio di me che in presenza di simili segnalazioni è nostro dovere procedere con le indagini"

"Certo, lo so bene. Lei ed il dipartimento di Giustizia avete fatto solamente il vostro lavoro e non avete nessuna responsabilità per l'eco mediatica che ne è seguita" lo tranquillizzò Can.

"A proposito" lo interruppe il procuratore "ho ritenuto opportuno indire una conferenza stampa in modo da darle la possibilità di chiarire quanto prima la sua posizione di fronte all'opinione pubblica...E' poca cosa , lo so, ma di più non posso fare....certo se per lei va bene".

"Assolutamente sì, la ringrazio" ripose Can.

"Cosa pensa di fare in futuro avvocato Divit? Sa nel dipartimento avremmo bisogno di persone della sua integrità morale..."

Can sorrise lusingato "La ringrazio, ma penso che mi prenderò una pausa da tutto questo. La legge ed il diritto mi hanno sempre affascinato, ma ho scoperto che nella vita c'è anche altro.."

"Lei è un uomo saggio, avvocato. Le auguro ogni bene e si ricordi che la mia proposta rimane sempre valida" disse il procuratore accompagnandolo alla porta e salutandolo con una calorosa stretta di mano.

Una volta uscito fu accolto da tre paia di occhi che lo scrutarono ansiosi.

"Allora" chiesero all'unisono Emre, Sanem e l'avvocato difensore.

"E' tutto finito, finalmente. Tutti i capi d'accusa sono stati ritirati ed il procuratore mi ha addirittura offerto un lavoro!" ripose sollevato Can.

Emre e l'avvocato si congratularono con lui con strette di mano e pacche sulle spalle, mentre Sanem rimase in disparte. Quando l'euforia cessò gli si avvicinò cauta: " Ero certa che sarebbe finito tutto bene. Sono felice per te Can!"

Lui la guardò serio:" Davvero pensi che sia finito tutto bene Sanem? Io non lo credo affatto.Chi ha organizzato questo, voleva allontanarmi da te e ci è riuscito a quanto pare" le disse lapidario prima di dirigersi alla conferenza stampa.

Nella sala che l'avrebbe ospitata erano già presenti gli inviati delle principali reti radio-televisive di New York e giornalisti delle più note testate e tra di loro c'era anche Allison.

Can, seguito dal suo avvocato, prese posto al tavolo delle conferenze, mentre Emre e Sanem sedettero tra il pubblico in prima fila.

Arrivò anche il procuratore che prese la parola per primo illustrando brevemente perché e come era stata condotta l'inchiesta. In conclusione lanciò un appello:" Se c'è qualcuno tra voi che sa chi ci possa essere dietro a questa faccenda, che ha arrecato, ingiustamente, tanto disonore ad un onesto cittadino, lo prego di farsi avanti senza timore. Tutta la comunità gli sarà grata! Grazie"

La conferenza proseguì con domande pertinenti e risposte date, alternativamente, da Can o dal suo avvocato.

"un' ultima domanda avvocato Divit. Abbiamo visto, in questi ultimi giorni, che accanto a lei appare la scrittrice turca Sanem Aydin. Potrebbe spiegarci che tipo di relazione c'è tra voi?" chiese una voce in fondo alla sala.

Can non riuscì a scorgere il volto di quella voce ma giurò si trattasse di Allison. Tuttavia rispose calmo:" Come ho già avuto modo di dire, in altre occasioni, conosco la sig.na Aydin da quando eravamo ragazzi. Lei era una compagna di studi di mio fratello Emre e recentemente si è presa cura di mio padre, malato di cuore. E' una cara amica che ha voluto starmi vicino in questo difficile momento, niente di più."

Nel pronunciare quelle parole spostò il suo sguardo su Sanem, che, ricacciando indietro le lacrime, si era alzata e si stava avviando all'uscita.

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