SETTEMBRE 2007
Carissimo Can,
non è passata nemmeno una settimana dalla tua partenza e già mi manchi...E' così strano non trovarti più fuori casa mia che mi aspetti per andare insieme nel nostro posto magico.
A dir la verità quella piccola insenatura che abbiamo scoperto, adesso, senza di te, ha perso tutta la sua magia.
Ma non voglio rattristarti. Raccontami di te. Com'è Harvard? Ti sei già ambientato? Hai fatto nuove conoscenze?
Emre dice che probabilmente sei già sepolto nei libri. Anche a lui manchi, ma non lo ammetterebbe neppure sotto tortura, sai com'è fatto!
L'altro giorno ho ascoltato, senza volerlo, una conversazione tra mio padre ed il tuo. Sapessi com'è orgoglioso di te!
"La gioia più grande per un padre è vedere che il proprio figlio usa le ali che gli hai donato per rincorrere i suoi sogni". Questo ha detto, per cui non pensare neppure un attimo di averlo deluso Can.
Ora ti lascio e attendo tue notizie
Con amore
tua Sanem
Can ripiegò la lettera e la ripose nella busta, preparandosi all'atterraggio. Sotto di sé le luci di New York gli davano il benvenuto.
All'aeroporto JFK c'era Allison ad aspettarlo.
"Ben tornato Can! Hai fatto buon viaggio?" gli chiese quando lo vide, senza però manifestare una gioia particolare
"Sì tutto bene. Il tuo servizio a Parigi?" chiese lui più per cortesia che per un reale interesse.
"Si è svolto tutto come programmato, per fortuna. L'intervista uscirà domani è sarà un vero e proprio scoop" gli disse elettrizzata Allison.
Tra loro era sempre così. Sembravano più capo e assistente che una coppia. Le loro conversazioni riguardavano quasi esclusivamente il lavoro e gli eventi ai quali dovevano partecipare.
Can si rese conto che non sapeva nulla della famiglia di Allison o del suo passato, come d'altronde lei non gli aveva mai chiesto nulla della sua vita in Turchia. Quello che sapeva lo aveva appreso dalle poche interviste che lui aveva rilasciato, ma non le era mai interessato approfondire l'argomento.
"Da me o da te?" gli chiese Allison quando salirono in macchina.
"Se non ti dispiace questa notte vorrei rimanere da solo. E' stata una settimana faticosa ed il viaggio stancante. Ho bisogno di riposare un po'..."le rispose sperando di risultare abbastanza convincente.
"Certo, non c'è problema. Ti accompagno a casa e poi quando te la senti ci vediamo".
Quando mise piede nel suo appartamento, Can si rese conto che quello che aveva detto ad Allison non era una bugia. Si sentiva stanco, non tanto fisicamente ma emotivamente. Avrebbe voluto poter liberare la mente da tutti i pensieri che si accavallavano l'uno sull'altro: suo padre, Sanem, le lettere di Sanem che non aveva mai ritirato, Sanem e suo fratello, il suo rapporto con Allison. Gli sembrava di annegare in un turbinio di emozioni che non gli lasciava scampo.
Salì in camera e si gettò sul letto.
Estrasse un' altra lettera ed iniziò a leggere:
OTTOBRE 2007
Carissimo Can,
non ho ancora ricevuto tue notizie. Forse la mia prima lettera non ti è arrivata? O sei talmente impegnato da non trovare il tempo di rispondermi?
Va beh, dai, per questa volta ti perdono...ma fa che non diventi un'abitudine!
Qui la vita prosegue come sempre. La stagione turistica volge al termine e finalmente il lungo mare incomincia a svuotarsi, permettendomi di fare quelle lunghe passeggiate in solitaria che io amo tanto.
Sto decidendo cosa fare del mio futuro. Vorrei tanto andare ad Istanbul per seguire un corso di letteratura e scrittura creativa all'università, ma al pensiero di lasciare solo papà, che ultimamente mi sembra sempre stanco, mi si stringe il cuore. Tu cosa mi consigli?
Ti prego raccontami della tua vita, delle tue giornate, di te....voglio sapere tutto e non per curiosità ma perché mi interessa davvero.
Non te l'ho mai detto, perché mi vergognavo, ma adesso che un oceano ci divide non mi importa anche se arrossisco: sei stato il mio primo ragazzo e anche se tra di noi non dovesse funzionare, avrò di te un bellissimo ricordo e spero, almeno, che continueremo ad essere amici.
Con amore
tua Sanem
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L'Essenza delle Cose
RomanceLui per realizzare il suo sogno ha abbandonato la famiglia, lei per la famiglia ha abbandonato il suo sogno. Non potrebbero essere più diversi, ma forse proprio per questo si completano a vicenda...